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Sma, l’ex responsabile anticorruzione: “Ecco cosa ho denunciato, mai ascoltato da Regione”

Fausto Morrone, fino a dicembre 2017 responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione di Sma Campania, vista l’inchiesta di Fanpage.it ci spiega la tecnica delle gare deserte e delle proroghe.
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A cura di Danilo Massa
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L'inchiesta di Fanpage.it Bloody money sta facendo luce sul lucroso traffico illecito dei rifiuti che coinvolge politici e dirigenti dell'amministrazione pubblica. A seguito dei primi due video dell'inchiesta, Lorenzo Di Domenico, amministratore di Sma Campania, è stato silurato, mentre Biagio Iacolare, presidente della stessa società, si è dimesso. Visti i contenuti di Fanpage.it, Fausto Morrone, responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione nella Sma Campania fino a dicembre 2017, ha aggiunto su Facebook che

Iacolare e Di Domenico sono stati nominati dall’attuale Presidente della Regione, non per affinità politiche, ma unicamente perché pronti a servire il sistema di potere deluchiano. Nella mia qualità ho segnalato una serie lunghissima di anomalie gestionali gravissime alla Regione Campania e all’ANAC.

Ai nostri microfoni, l'ex responsabile della trasparenza Sma racconta la tecnica delle gare d'appalto deserte e le sollecitazioni rivolte alle autorità affinché vigilassero sulle ambiguità della società in house della Regione Campania.

La tecnica delle gare deserte e dell'emergenza

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"Ricordo solamente affidamenti dati in emergenza o per somma urgenza", spiega Fausto Morrone riferendosi alle società che si sono dovute occupare dei rifiuti per conto di Sma. Emergenza e urgenza sono due condizioni, previste dal legislatore, che permettono all'amministrazione pubblica di saltare alcuni vincoli burocratici in ragione di una situazione reale di pericolo sanitario ed ecologico. Laddove però si palesano intenzioni criminali, queste condizioni possono essere create ad arte e rappresentare una vera e propria tecnica per assegnare un appalto a società ‘amiche', che poi possono distribuire parte dei proventi a politici e dirigenti. Ma come si fa a far andare deserta una gara? A spiegarlo è Morrone:

Gli episodi dell’inchiesta

Si fa un bando con questi meccanismi: o [1] con criteri troppo restrittivi e che quindi impediscono la partecipazione di molte imprese, oppure [2] con tempi tali che le imprese difficilmente riescono a partecipare. La cosa più grave è che quando ci sono bandi con tempi così ristretti, può capitare che partecipino al bando solo le aziende che eran state informate precedentemente. Una cosa di una illegalità assoluta.

Altra tecnica è quella della proroga. Anche in questo caso si fa andare deserta la gara "con una informazione falsata o – seguita Morrone – mettendo dei requisiti molto stringenti che già so che molte aziende che potrebbero partecipare non possiedono". A questo punto, "in attesa di una nuova procedura di gara, do in proroga fino all’aggiudicazione della nuova gara il servizio o l’acquisto del bene alla vecchia impresa”.

Morrone segnala alla Regione Campania e all'Anac, senza ottenere nulla: "Nel caso della Regione Campania, io più volte ho tentato di sollecitare un’iniziativa, un atteggiamento di specifico controllo sulla Sma Campania, ma francamente ho potuto registrare solamente una qualche letterina periodicamente che ci invitava a tenere a posto la documentazione da pubblicare sul sito", e, del resto, "non sono mai stato convocato né dalla Regione Campania né dalla Commissione trasparenza". La stessa Anac "io – segnala Morrone – non l'ho mai più sentita".

Le spese ‘aziendali' e il furto

"Le cose più significative per cui mi sono rivolto all’Anac – ci racconta l'ex responsabile della trasparenza – riguardano un uso smodato e spericolato delle carte di credito. Ce n’erano ben tre e venivano usate come se fossero state di carte di credito personali. C’era un uso altrettanto smodato e fuori controllo delle auto di servizio e delle carte carburante. Addirittura abbiamo scoperto persone che si erano recate in vacanza con auto aziendali o con carte di credito utilizzate su auto personali". Anche in questo caso Morrone fa le sue segnalazioni, finché "l'Anas mi convoca nell’aprile del 2016" e

A settembre/ottobre dello stesso anno l'Anac invia un’ispezione attraverso la Guardia di Finanza. Nel momento in cui la GdF decide di sequestrare questa documentazione – nello specifico era quella che riguardava proprio attività svolte sulle carte di credito e su alcune fatturazioni – stranamente c’è un furto, che risulterà poi strano alla stessa Polizia intervenuta il lunedì. Stranamente in questo furto, oltre a rubare alcune vecchi computer, rubano tutta la documentazione che la GdF aveva chiesto di acquisire.

Lorenzo Di Domenico e Biagio Iacolare

"Conosco perfettamente Biagio Iacolare – ricorda Morrone -. Gli avevo segnalato alcuni comportamenti anomali di Lorenzo Di Domenico in quanto amministratore unico all’epoca". Al nuovo presidente racconta "tutte le cose che capitavano in azienda e di fare attenzione. Lui era molto interessato a capire, conoscere ed essere informato". Circa Di Domenico "sembrava anche lui di voler intervenire immediatamente, ma mi sono reso conto dopo qualche mese che era una finta e che invece tentava di rendere sistematico tutto ciò".

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