
Quasi mille cittadini dello Sri Lanka stanno sfilando per le strade del centro storico di Napoli per manifestare contro il terrorismo. Un lungo corteo iniziato questa mattina al Museo Archeologico Nazionale che sta percorrendo le vie della città per arrivare in piazza Municipio dove saranno allestiti gazebo e striscioni. Una protesta partita dopo la terribile “strage di Pasqua” che ha devastato lo Sri Lanka, il 21 aprile scorso, rivendicato poi dall'Isis. Otto bombe, colpite chiese e alberghi di lusso, circa 400 morti, tra cui anche numerosi turisti stranieri, oltre 500 feriti e ancora molti dispersi. Una lunga scia di sangue che ha colpito soprattutto la comunità cristiana del Paese asiatico a sud dell'India.

“Eliminiamo il terrorismo islamico dal mondo”, “Un paese unitario, una legge”. Sono le scritte che si possono leggere sugli striscioni nel corteo, alcuni portati anche dai bambini. Ma non mancano le critiche anche ai politici dello Sri Lanka: “We despise our politicians who destroy our motherland”, recita un altro striscione, ossia “disprezziamo i politici che distruggono la nostra madrepatria”. La manifestazione “Contro il terrorismo globale, specialmente l'Isis” è stata organizzata dalla comunità srilankese napoletana, che conta oltre 22mila persone ad oggi. Una comunità di lavoratori, seri e silenziosi, che ogni giorno contribuiscono fortemente a portare avanti l'economia della città.
«L'amministrazione comunale – commenta Francesco Vernetti, consigliere comunale con delega alle comunità straniere – è vicina alla comunità srilankese, laboriosa e silenziosa, attaccata in modo crudele da un evento terroristico a Colombo con molti morti e dispersi. A loro e alla loro lotta per la pace va tutta la nostra solidarietà».
Sono trascorsi circa 20 giorni dalla “Pasqua di sangue” che ha colpito la capitale dello Sri Lanka Colombo. Otto gli ordigni esplosi la mattina del 21 aprile, 6 dei quali contemporaneamente, in alcuni casi si è parlato di attacchi kamikaze. Un'altra bomba inesplosa è stata poi scopera anche nei pressi dell'aeroporto internazionale di Bandaranayake. Nel mirino dell'attacco chiese cristiane, ma anche un albergo nel sobborgo di Dehiwala, con l'ottava deflagrazione che ha colpito il sobborgo di Dematagoda.
