Stadio San Paolo, Universiadi e 23 milioni di euro per salvare il tempio di Maradona
Da stadio fatiscente con rischio di chiusura per tutelare l'incolumità pubblica, alla riqualificazione che dovrebbe trasformarlo in un piccolo gioiello nel cuore di Napoli. Ma il percorso dello stadio San Paolo, tempio del Calcio Napoli, dove Diego Armando Maradona scrisse la storia, pare costellato di imprevisti: convenzioni difficili da stipulare, fondi per milioni di euro che però sono insufficienti per gli interventi radicali che sarebbero necessari, e lavori che partono in ritardo o che sembrano fermarsi all'improvviso. Ultima questione, quella degli spogliatoi: ieri, 11 settembre, il comunicato dell'allenatore Carlo Ancelotti, che attraverso il sito del Calcio Napoli si è detto indignato per le condizioni in cui ancora sono gli spogliatoi che dopo due mesi di lavori ancora non sono pronti.
I fondi per il restyling del San Paolo
Per le Universiadi sono arrivati al San Paolo fondi per circa 23 milioni di euro, in parte dirottati dal Collana. A riqualificare lo stadio ci aveva provato il Comune di Napoli, chiedendo circa un anno prima un mutuo da 25 milioni al Credito sportivo, che però fu bloccato per l'intervento della Corte dei Conti: il debito già esistente e il fatto che il Comune fosse in predissesto bloccava la possibilità di contrarre altri debiti. I fondi per le Universiadi sarebbero dovuti essere destinati allo stadio Collana, che però è passato ai privati e quindi è uscito dall'elenco delle strutture disponibili per l'evento. Così la Regione Campania ha dirottato i soldi sull'impianto di Fuorigrotta: circa 12 milioni di euro, a cui è stato aggiunto un altro finanziamento da Palazzo Santa Lucia, per un totale di circa 23 milioni di euro. I lavori sono così cominciati prima delle Universiadi, con il progetto che prevedeva gli ultimi ritocchi dopo la conclusione dell'evento.
La riqualificazione per le Universiadi di Napoli 2019
Agli inizi di giugno è stata consegnata la nuova pista di atletica, identica a quella costruita per le Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016, ed erano in corso i lavori che prevedevano, tra le altre cose, la sistemazione dei bagni, la sostituzione dei seggiolini e l'installazione del maxi schermo. Quando sono cominciate le Universiadi erano stati completati i lavori per le tribune, compresa la sostituzione dei seggiolini rossi con quelli azzurri, e sull'area del campo, con circa 10 milioni di euro spesi. All'incontro con la Sampdoria, sabato 14 settembre alle 18, il San Paolo sarà invece praticamente finito: rifatti bagni e balaustre, spogliatoi pronti, due maxischermi installati e un nuovo impianto di videosorveglianza; diminuiti, invece, i posti: i nuovi sediolini, più larghi per una seduta più comoda, hanno ridotto la capienza da 60mila a 55mila persone.
Il furto durante i lavori e la polemica sugli spogliatoi
A maggio c'era stato un furto durante i lavori. Erano stati rubati 12 faretti, 5 da un bagno e altri 7 da un altro, da qualcuno che strappandoli aveva provocato anche un corto circuito, col rischio di danneggiare ulteriormente i locali che erano pronti da appena un mese. L'11 settembre, invece, la nuova polemica sulle condizioni degli spogliatoi, che dovrebbero essere usati per sabato 14 e che, come ha fatto sapere il Calcio Napoli in aperta polemica, non sono stati ancora completati. La società aveva diffuso delle immagini in cui si vedono ancora impalcature e secchi di vernice e pittura e mancano docce e servizi igienici, ma la ditta incaricata dei lavori e il Commissario per le Universiadi Gianluca Basile hanno fatto sapere che il termine della consegna verrà rispettato.
"Ho visto le condizioni degli spogliatoi del San Paolo – aveva scritto il tecnico degli azzurri – non ci sono parole. Ho accettato la richiesta della società di giocare fuori casa le prime due partite per consentire che i lavori si ultimassero, come era stato promesso. In due mesi si può costruire una casa, non sono stati in grado di rifare gli spogliatoi! Dove dovremmo cambiarci per giocare contro Sampdoria e Liverpool? Sono indignato per la scorrettezza e l’inadeguatezza di chi doveva eseguire questi lavori. Come hanno potuto Regione, Comune e Commissari disattendere gli impegni presi ? Vedo un disprezzo e un non attaccamento alla squadra della città. Sono costernato".
A rassicurare sulla consegna degli spogliatoi anche Ciro Borriello, assessore allo Sport del Comune di Napoli, che ha replicato alle accuse dei ritardi affermando che, in realtà, i lavori procedono e i locali saranno pronti per la partita con la Sampdoria, come da programma
"Ancelotti non è andato a vedere gli spogliatoi ieri (l'11 settembre, ndr) – ha detto Borriello – ha fatto un comunicato con gli occhi di altri. Alle 18.30 erano stati posizionati anche i servizi igienici, montate le docce. Sulle vasche acqua calda/fredda sono una variante del progetto ed è a carico del Calcio Napoli. Sono dispiaciuto, conosciamo la fama di Ancelotti, io non farei mai una dichiarazione del genere se non avessi visto con i miei occhi. Ho avuto fotografie alle 8:30 stamattina, ho fatto vedere che gli arredi sono montati, domani saranno consegnati, oggi arriva la squadra di pulizia. Ci sarà solo il fastidio di odori forti di pittura ancora presenti. Se la tempistica era questa? Sì, sapevamo tutti che si arrivava a questo momento. Ancelotti ieri non è stato al San Paolo. Mi dispiace molto, non è andato negli spogliatoi, magari ha visto un video, ma non è andato. Saremo orgogliosi del San Paolo anche sabato. Domani gli spogliatoi saranno pronti".