Strade rattoppate male a Napoli dopo i cantieri, il Comune: “Troppi incidenti, multe alle ditte”
Strade aperte per i lavori sull'acquedotto, sui tubi del gas, cavi elettrici e fibra ottica, ma poi richiuse solo con rattoppi, senza effettuare i lavori definitivi di ripristino o realizzandoli male. Sono sempre più frequenti i casi a Napoli, dalla Riviera di Chiaia, dove dopo i lavori della fibra ottica sono stati asfaltati anche i marciapiedi, a via Ponti Rossi, dove al centro della carreggiata è rimasto un lungo solco in corrispondenza dello scavo. La questione è stata al centro della commissione Infrastrutture del Comune di Napoli con i dirigenti tecnici di tutte le Municipalità. Allo studio un nuovo regolamento per i ripristini. Per il presidente della commissione Nino Simeone: “Bisogna bloccare tutte le autorizzazioni, fino a quando non verranno prima sistemate le strade "rovinate" dai precedenti interventi. Abbiamo chiesto all'Avvocatura comunale un report sul numero delle richieste di risarcimento collegate ai cattivi ripristini degli interventi effettuati”.
Strade rattoppate male, nel mirino i lavori di fibra e acquedotto
Nel mirino gli interventi effettuati da aziende che erogano servizi di pubblica utilità o effettuano interventi di somma urgenza. La commissione Infrastrutture ha condiviso la necessità di modificare il regolamento in materia e intervenire sulle carenze di personale per garantire controlli efficaci sui ripristini effettuati a fine intervento. "Si tratta – spiega Nino Simeone – di interventi tecnici di diversa natura, di somma urgenza o connessi a servizi di pubblica utilità realizzati nei territori della Municipalità che impattano fortemente sulla viabilità e sulla vita dei cittadini e sollevano numerose problematiche collegate alle condizioni del manto stradale successive alla fine degli interventi. Va posta l'attenzione sui lavori di ripristino, anche per il danno economico connesso alle richieste di risarcimento presentate da chi a causa dei dissesti su strade e marciapiedi rimane vittima di infortuni. Un esempio su tutti: gli interventi per la posa della fibra ottica alla Riviera di Chiaia, dove, dopo i tanti soldi spesi per la riqualificazione, i marciapiedi sono stati lasciati in pessime condizioni. Inoltre, a San Giovanni a Carbonara è arrivata la richiesta di nuovo intervento da parte di un'azienda poco dopo la fine dei lavori di riqualificazione della strada, circostanza di cui la Municipalità risultava all'oscuro e per la quale si è riusciti a trovare una soluzione alternativa".
Le Municipalità: "Lavori fatti male alla Riviera di Chiaia"
Numerosi gli interventi dei rappresentanti tecnici e istituzionali delle dieci Municipalità, che hanno delineato il quadro attuale. Problemi ribaditi anche dall'ufficio tecnico della Municipalità 1, che "ha confermato il cattivo ripristino effettuato alla Riviera di Chiaia, auspicando un coordinamento anche da parte del Servizio tecnico centrale".
L'ufficio tecnico della Municipalità 2 ha ricordato che il regolamento comunale sulle somme urgenze prevede che gli enti di pubblica utilità inviino solo una comunicazione all'ufficio tecnico e alla Polizia Locale. L'unico controllo consentito è quello ex post, perché la comunicazione arriva il giorno stesso dell'intervento. Occorrerebbe, quindi, cambiare il regolamento, anche con riferimento al potere sanzionatorio, che spetta solo alla Polizia Locale, mentre per l'occupazione di suolo si è risolto avviando il coordinamento tra le Municipalità, anche se occorrerebbe coordinare tutto il procedimento dall'inizio alla fine.
La Municipalità 3 ha ribadito che nelle concessioni sono indicate tutte le prescrizioni da rispettare secondo la tipologia del manto stradale.
L'ufficio tecnico della Municipalità 4, ha spiegato che da mesi ci si confronta per portare avanti una procedura unica e adottare soluzioni condivise. Sulle somme urgenze vengono ricevute solo comunicazioni, poi verificate rispetto al successivo pagamento e all'esecuzione dei lavori entro 48 ore, prorogabili per altri due giorni. I controlli sono demandati alla Polizia Locale, titolare del potere sanzionatorio, che lamenta però carenza di personale per istituire un servizio dedicato. Impossibile, invece, per i tecnici, con grossi carichi di lavoro, effettuare controlli, a eccezione di qualche sopralluogo mirato, come quello di qualche giorno fa ai lavori in corso da parte di Enel durante un sopralluogo al cantiere Unesco, dove è stata riscontrata un'autorizzazione scaduta da qualche giorno.
Sui ripristini, si procede con la richiesta agli enti di inviare le relazioni conclusive, corredate da fotografie dello stato dei luoghi prima e dopo l'intervento, documentazione che andrebbe inviata automaticamente entro alcuni giorni dalla fine dei lavori, ma che non perviene senza un preventivo sollecito. Per gli interventi effettuati su strade appena ripristinate, non esiste la possibilità, secondo le attuali previsioni regolamentari, di evitarli, nonostante un invito a coordinarsi e a programmare gli interventi, puntualmente rivolto a tutti gli interessati. Ferdinando Apice, vicepresidente della Municipalità 4, ha concordato sulla maggiore criticità causata dalle aziende che forniscono servizi di pubblica utilità, con decine di cantieri aperti in punti diversi del territorio che si controllano a campione attraverso segnalazioni di consiglieri.
L'ufficio tecnico della V Municipalità Vomero-Arenella ha ricordato che i problemi maggiori sorgono con le aziende pubblica di utilità che dopo gli interventi abbandonano gli scavi molto più frequentemente di quanto avvenga con le società che si occupano della posa della fibra ottica e ha denunciato il pessimo stato delle reti di sottoservizi rispetto a quello della pavimentazione stradale, motivo delle frequenti richieste di interventi.
Gianluca Maglione, vicepresidente della Municipalità 6, ha confermato che la collaborazione con la Polizia Locale esiste, e che grazie ad essa ci sono stati diversi interventi per situazioni critiche di ripristini non eseguiti a regola d'arte. Il problema è l'assenza di controlli sugli scavi, dovuto al numero esiguo di tecnici (solo uno per la Municipalità 6). Vanno quindi rinforzati gli uffici tecnici con altre figure professionali.
La Municipalità 7 ha ricordato la norma sul silenzio-assenso, che consente di avviare l'intervento anche senza un esplicito assenso del soggetto pubblico.
L'ufficio tecnico della Municipalità 10 ha ricordato le norme sui ripristini contenute nel ‘decreto scavi', alle quali le aziende non sempre si attengono. I funzionari titolari delle concessioni, inoltre, non sono responsabili dei ripristini a regola d'arte, in quanto le aziende subappaltano gli interventi e hanno un direttore dei lavori a cui spetta l'onere di verificare. Andrebbe quindi modificato il regolamento sulle concessioni per rafforzare la responsabilità sull'ente titolare.
La polemica: "Va modificato il regolamento"
La consigliera Roberta Giova (La Città) ha condiviso la necessità di trovare soluzioni operative valide per tutte le Municipalità, segnalando la situazione della Municipalità 3, dove gli interventi per la fibra ottica sono stati effettuati in maniera maldestra sui marciapiedi recentemente riqualificati con cubetti di porfido, che risultano divelti in molti punti. Una segnalazione al presidente della Municipalità ha assicurato i lavori di ripristino, i quali, però, hanno creato danni ancora peggiori. Bisogna quindi trovare il modo di obbligare le ditte a fare ripristini efficaci, mettendo in atto controlli mirati.
Rosario Andreozzi (DemA) ha criticato la legislazione a favore delle aziende e il regolamento comunale sulle concessioni, ormai datato e costruito male. Il Comune, che è in pre-dissesto, sconta la mancanza di personale, e questo si riflette sulle carenze dei servizi centrali e delle Municipalità. Si chiede pertanto una nuova riunione col dirigente centrale e con l'assessore competente per mettere mano alle carenze del regolamento elaborando delle linee di indirizzo efficaci.
Maria Caniglia (Misto) ha segnalato la grande difficoltà riscontrata insieme ai cittadini sulle segnalazioni relative ai cedimenti stradali in Vico Tutti i Santi, Vico Sant'Alfonso e Via Cairoli, dove per mancati interventi tempestivi si sono verificati degli sprofondamenti. Occorre sapere cosa accade dopo la segnalazione di problemi stradali alla Napoli Servizi da parte della Municipalità, e quale criterio viene adottato per gli interventi, perché chi non interviene genera richieste di risarcimento danni a carico dell'Amministrazione.