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Tabaccaio ucciso nella metro a Chiaiano, la comunità nigeriana: “Chiediamo scusa alla famiglia”

La comunità nigeriana chiede scusa alla famiglia del tabaccaio morto dopo l’aggressione nella metropolitana di Chiaiano: lo ha fatto attraverso le parole del presidente della Nigerian Community Campania, Mike Omeliko. “Consapevole del dolore della famiglia e di non avere le giuste parole per confortarla”, l’uomo ha chiesto scusa alla famiglia dell’uomo per la tragedia avvenuta della quale sarebbe responsabile un cittadino nigeriano.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ulderico Esposito, il tabaccaio aggredito nella stazione Chiaiano della metropolitana di Napoli e morto dopo quasi un mese in ospedale.
Ulderico Esposito, il tabaccaio aggredito nella stazione Chiaiano della metropolitana di Napoli e morto dopo quasi un mese in ospedale.

La morte di Ulderico Esposito, il tabaccaio napoletano deceduto per un'emorragia cerebrale dopo un mese di ricovero in seguito ad un pugno ricevuto da un cittadino nigeriano all'interno della stazione di Chiaiano della metropolitana di Napoli, ha lasciato sotto choc parenti e amici, ma anche comuni cittadini. L'uomo, che era ricoverato al Cardarelli di Napoli dallo scorso 9 giugno, si è spento nella notte tra il 3 ed il 4 luglio: e in tanti hanno deciso di lasciargli un pensiero, sia virtuale sia in concreto, come il mazzo di fiori fatto trovare fuori alla sua tabaccheria, nella stazione di Chiaiano della metropolitana, dove è avvenuta l'intera vicenda.

Anche il Presidente della Comunità Nigeriana della Campania, Mike Omeliko, ha voluto unirsi al dolore dei parenti e degli amici di Ulderico Esposito, esprimendo la propria vicinanza, e quella di tutta la comunità, alla famiglia del tabaccaio.

Io, Omeliko Mike, a nome della comunità Nigeriani in Mugnano di Napoli, in comune di Napoli, in Campania e in tutta l’Italia chiedo scusa alla famiglia di Ulderico Esposito anche al defunto Ulderico. Ulderico Esposito. Un cordialissimo giornalaio della stazione di Chiaiano di Napoli ha perso la vita per mano di un 32enne presunto Nigeriano in una colluttazione. Oggi vorrei associarmi alla famiglia a condividere il loro dolore per la perdita di Ulderico Esposito: un marito, un padre a un amico sociale. Di certo il lutto della famiglia è un lutto di tutti noi. Il Sig. Ulderico Esposito, nel corso nella mia vita da studente mi servì pure i biglietti del metro a volte le riviste informatiche, quando ci passò per comprarmeli. Il suo sorriso sempre stampato in faccia me è rimasto. Io e con i miei connazionali siamo uniti alla famiglia per condannare ogni forma di violenza che sta decimando la nostra società sociale e civile. La violenza non ha colore o nazione e saremo a denunciare sempre senza condizionale ogni forma di violenza. Chi la promuove o la mette in atto verrà perseguito senza nessun sostegno del pubblico. Consapevole del dolore della famiglia e di non avere le giuste parole per confortarla prego al nostro Signore affinché dia alla famiglia il grande cuore per supportare la perdita di Ulderico Esposito.

L'aggressione del 9 giugno

Stando a quanto ricostruito nelle settimane successive alla vicenda, il tabaccaio avrebbe chiesto all'aggressore, un nigeriano di 36 anni, di spostarsi dall'ingresso della ricevitoria che si trova all'interno della stazione della metropolitana di Chiaiano, dove il 52enne lavorava. E per questo l'uomo avrebbe reagito colpendolo con un violento pugno al volto, causandogli così un'emorragia cerebrale che lo aveva costretto al ricovero al Cardarelli, dove i medici non avevano in questo giorni ancora sciolto la prognosi. Il nigeriano venne arrestato poco dopo, mentre attorno all'uomo si strinsero sia i familiari sia i comuni cittadini.

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