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Terra dei fuochi, prodotti sani: per qualcuno finisce l’odissea

Dopo il sequestro disposto sul suo terreno nell’ambito dell’inchiesta sull’inquinamento ambientale dei fondi agricoli nella Terra dei Fuochi, Vincenzo Capasso, uno degli imprenditori colpiti dal provvedimento, può finalmente riprendere a coltivare i suoi campi, di cui è stata riconosciuta la salubrità. Il sì arriva dal Riesame.
A cura di Gaia Bozza
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Kafka in Terra dei Fuochi è stato battuto. Almeno per il momento: Vincenzo Capasso, l'imprenditore agricolo di Caivano che – come gli altri 15 – si è visto sequestrare terreno, pozzo e prodotti (sani) a causa di una errata e restrittiva interpretazione della legge l'ha spuntata alla fine e potrà riprendere a lavorare con maggiore serenità. Il tribunale del Riesame, al quale ha presentato ricorso per l'ennesima volta, ha deciso il dissequeatro. Certo ci sono voluti più di un anno, più giudizi del Riesame che però non scendeva nel merito della questione, e cioè che terreno e pozzo erano stati sequestrati con una ipotesi che non sussiste, e la Cassazione, che ha constatato l'ovvio. E cioè che davanti a prodotti e terreni risultati sani e una variazione di valori nelle acque usate per l'irrigazione non sussiste l'ipotesi di avvelenamento, per la quale erano stati effettuati i sequestri dell'imprenditore agricolo che ha fatto ricorso e di altri 15.

Sequestri effettuati dalla Forestale nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Procura di Napoli che hanno avuto un rilievo sui media come mai prima di allora, ai quali vennero in visita ministri muniti di mascherina; e gli imprenditori agricoli furono "sacrificati" in nome della Terra dei Fuochi, tacciati come criminali. Una situazione da folli, che Fanpage.it ha documentato e indagato dall'inizio, che ha generato danni ingenti all'immagine dell'agricoltura. L'imprenditore agricolo, unico per ora che ha avuto la forza di ricorrere e vincere, è assistito dall'avvocato Marco de Scisciolo. Oggi festeggia, perché può tornare alla normalità, nonostante i danni e le umiliazioni subite. È probabile che ci sia un effetto domino, poiché i sequestri in quell'area della Campania sono stati effettuati tutti con il medesimo metodo, ammesso che gli agricoltori trovino la chiave giusta per reagire. Perché la rete kafkiana è sempre lì.

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