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Terra dei fuochi, via alla rimozione della ecoballe di Taverna del re

Al via rimozione ecoballe nel sito di Taverna del re, nella cosiddetta Terra dei fuochi, tra le province di Napoli e Caserta. Presente il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Nel sito si trovano le ecoballe stipate negli anni dell’emergenza rifiuti in Campania.
A cura di Angela Marino
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Inizia oggi la rimozione dei 5 milioni di ecoballe stipati nel sito di Taverna del re, a Giugliano, nella cosiddetta Terra dei fuochi, tra le province di Napoli e Caserta. Presente all'operazione anche il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca. Sul posto anche una delegazione di dipendenti del Consorzio unico di bacino che ha inscenato una protesta per il mancato pagamento degli ultimi 43 stipendi. Nel sito, uno dei più estesi della nostra regione, si trovano le ecoballe accantonate negli anni dell'emergenza rifiuti in Campania. L'Ati (associazione temporanea d’impresa) aggiudicataria della rimozione dei 5 e 6, ovvero quelli individuati per l'operazione di oggi, è costituita da Vibeco srl/Bm service srl/Sirio Ambiente e Consulting srl. I rifiuti verranno trasferiti in Spagna e Romania appena sarà emessa l'autorizzazione. Nel frattempo i rifiuti verranno trasferiti in alcuni siti italiani.

Una parte dei 5,6 milioni di tonnellate di ecoballe saranno trattate in modo tale da poter essere usate per "riempire le cave della Campania e ridisegnare profili delle colline, anche fare parchi pubblici, come accade negli Usa" dice il presidente della Campania Vincenzo De Luca.  "Tutti i 5,6 milioni di ecoballe saranno rimosse e trasportate fuori regione – spiega De Luca – La prima tranche riguarda un milione. Due milioni di tonnellate, che fanno parte del II capitolo, saranno smaltite grazie al potenziamento degli Stir esistenti per produrre combustibile secondario da rifiuti. Altri due milioni verranno trattati con interventi di tritovagliatura e differenziazione. Saranno inertizzati e utilizzati come ricomposizione morfologica delle cave dismesse". Per la gestione della lunga emergenza rifiuti in Campania – ha tuttavia osservato il governatore – nel corso degli anni "si è sprecato un miliardo e mezzo di euro".  "Abbiamo sprecato un miliardo e mezzo di euro, per ritrovarci con questo disastro". Così il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca riferendosi alla gestione del ciclo dei rifiuti durante l'emergenza che ha visto l'ex sindaco Antonio Bassolino tra i principali attori della vicenda, come sindaco e come commissario staordinario.

Legambiente: "Segnale positivo"

"Un segnale positivo necessario ma non sufficiente – si legge invece in una nota di Legambiente – Liberarsi dalle piramidi della vergogna è un atto atteso e richiesto da tempo dai cittadini di quel territorio e di tutta la Campania, che deve essere portato a termine con il massimo rigore, ma che non può cancellare decenni di immobilismo e di inefficienza politica bipartisan sul ciclo dei rifiuti in Campania. La terra dei fuochi, che tutti vorrebbero cancellare, non può e non deve essere confusa con la rimozione delle ecoballe, benché queste ultime rappresentino il fallimento più evidente nella politica nella gestione dei rifiuti in Campania. Tuttavia le ecoballe sono solo la punta dell'icerberg. In tempi altrettanto celeri è imprescindibile mettere mano alla bonifica del territorio, contaminato da decenni di sversamenti e di roghi. Necessario, insomma, attuare concretamente il ciclo integrato delle responsabilità, dove insieme alla rimozione dell'ecoballe deve partire la più grande bonifica ambientale. Infine, per scongiurare emergenze future, bisogna incrementare e investire sulla maggiore qualità della raccolta differenziata insieme alla realizzazione di impianti di compostaggio, da sempre annunciati ma mai realizzati. In tal senso ben vengano le parole di De Luca,che ne annuncia la costruzione di dieci in tempi brevi".

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