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Bimbo ucciso di botte a Cardito (Napoli)

Tragedia di Cardito, il Consolato tunisino di Napoli: “Tony Essobti è di origine marocchina”

Tony Essobti Badre, il 24enne in carcere per aver ucciso a suon di botte il piccolo Giuseppe, figlio della sua compagna, a Cardito, non avrebbe origini tunisine, come reso noto dagli inquirenti, bensì di origini marocchine. La precisazione arriva dal Consolato tunisino di Napoli, che rende noto come il padre del ragazzo abbia origini marocchine.
A cura di Valerio Papadia
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Una precisazione che, probabilmente, vuole prendere le distanze dall'immane tragedia di Cardito, dove il piccolo Giuseppe, 7 anni, quasi due settimane fa, è stato ucciso a suon di botte da Tony Essobti Badre, 24 anni, il compagno della madre. Il Consolato tunisino di Napoli fa sapere infatti che il ragazzo non ha origini tunisine, come reso noto dagli inquirenti, bensì marocchine. Il Consolato, infatti, fa sapere in una nota che il padre del ragazzo proviene dal Marocco e non dalla Tunisia. Essobti, invece, è nato ad Acerra, nella provincia di Napoli, 24 anni fa.

Il 24enne è in carcere per l'omicidio del piccolo Giuseppe, il figlio della compagna. La donna e i suoi tre figli si erano trasferiti a Cardito, nella provincia di Napoli, soltanto da pochi giorni. Lo scorso 27 gennaio, una domenica, Tony Essobti perde la testa: i bambini hanno rotto la sponda del letto appena comprato. In preda alla furia comincia così a colpire Giuseppe e la sorella maggiore, 8 anni, con calci e pugni, percuotendoli poi anche con il manico di una scopa: l'altra sorellina, di soli 4 anni, scampa alla violenza. Giuseppe resta ore sul divano, esanime, prima che arrivino i soccorsi. La sorella se la cava: ricoverata all'ospedale Santobono di Napoli in condizioni gravi, dopo una operazione chirurgica e le cure dei sanitari si ristabilisce. Soltanto pochi giorni fa ha lasciato il nosocomio partenopeo: adesso lei e la sorellina non hanno più una famiglia.

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