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Tromba d’aria a Caserta, l’esperto: “Ecco come si poteva prevedere”

La tromba d’aria che nella serata di ieri ha investito la provincia di Caserta, provocando ingenti danni e otto feriti, non è stata un evento eccezionale e si poteva prevedere: è quanto afferma a Fanpage.it il professor Adriano Mazzarella, responsabile dell’Osservatorio Meteorologico dell’Università Federico II di Napoli. In Campania, però, i meteorologi non hanno i mezzi per prevedere dove la tromba d’aria colpirà.
A cura di Valerio Papadia
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La tromba d'aria che, nella tarda serata di ieri, ha devastato molti comuni della provincia di Caserta – San Nicola la Strada il più colpito, ma anche Maddaloni, Marcianise, San Tammaro e Recale – non ha costituito un evento eccezionale e si poteva prevedere. Almeno stando a quanto afferma il professore Adriano Mazzarella, responsabile dell'Osservatorio Meteorologico dell'Università Federico II di Napoli che, intervistato da Fanpage.it spiega il fenomeno occorso nella serata di ieri nel Casertano: "Non si è trattato di un evento eccezionale. Le trombe d'aria si verificano quando una masso caldo-umida che sta in superficie viene sovrastata da una massa di aria fredda ad un'altezza di mille metri. Quasi sempre, in queste circostanze, si formano le trombe d'aria".

In Campania non ci sono i mezzi per prevedere le trombe d'aria

Secondo Mazzarella, però, diventa difficile prevedere un evento del genere se non ci sono i mezzi adeguati, cosa che a suo avviso si verifica in Campania: "Per poter prevedere le trombe d'aria occorre avere una serie di radar meteorologici. La Regione Campania, purtroppo, non ha molte stazioni radar, e quindi risulta molto difficile prevedere dove si abbatterà la tromba d'aria". Il professor Mazzarella fornisce poi ai cittadini qualche consiglio utile: in caso di tromba d'aria, non bisogna chiudere le finestre delle abitazioni. "In questi casi – afferma Mazzarella – quando il vento in superficie è violento, secondo la ‘legge di Bernulli' la pressione atmosferica diminuisce enormemente e la casa può esplodere come un palloncino. Quando si avvista una tromba d'aria bisogna rifugiarsi o in uno sgabuzzino senza porte particolari o in uno scantinato.

Non è escluso possano esserci altre trombe d'aria

"Questi fenomeni stanno diventando sempre più frequenti. D'altro canto, le trombe d'aria hanno sempre fatto parte della fisiologia del clima del Mediterraneo" afferma Adriano Mazzarella. Alla domanda se ci si può aspettare un altro evento del genere in Campania, l'esperto meteorologo risponde affermativamente: "Attualmente le condizioni meteorologiche non sono cambiate: abbiamo ancora una massa caldo-umida in superficie e una massa di aria fredda, proveniente dall'Atlantico, che la sovrasta e un fenomeno del genere può capitare di nuovo".

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