Ucciso di botte a Cardito, il Miur manda gli ispettori nella scuola di Giuseppe
Adesso c'è l'ufficialità: il Miur vuole vederci chiaro, nei prossimi giorni gli ispettori del ministero dell'Istruzione saranno a Cardito, nella scuola che era frequentata da Giuseppe Dorice e dalla sorellina. La decisione in seguito ai particolari emersi dall'ordinanza che aveva portato all'arresto di Valentina Casa, la madre dei due bambini, che è finita in carcere con l'accusa di omicidio aggravato nei confronti del piccolo Giuseppe, tentato omicidio ai danni della sorellina e maltrattamenti verso i tre figli: per i giudici è responsabile di essere venuta meno ai suoi doveri di madre, non denunciando le continue violenze sui bambini da parte del compagno, Tony Essobti Badre, e cercando di coprirlo quando, il 27 gennaio, durante l'ennesimo pestaggio, picchiò a morte Giuseppe e ferì gravemente la sorellina. Dalla loro abitazione di Cardito, dove erano andati a vivere dal maggio 2018, non era partita nessuna denuncia né richieste di intervento alle forze dell'ordine.
Dalle indagini era emerso che anche a scuola si erano accorti di quegli abusi. In particolare le maestre avevano notato ecchimosi e segni di maltrattamenti ma non avevano mai presentato denunce, limitandosi a riferire alla dirigente scolastica; nemmeno in quel caso, però, erano partite segnalazioni alle forze dell'ordine. In un caso, si legge nell'ordinanza, la bambina era arrivata a scuola con una profonda lacerazione all'orecchio e aveva detto alla maestra che era stata picchiata da Essobti. In un altro passaggio si legge che altre maestre, dopo aver saputo della morte del bambino, si erano telefonate a vicenda, con dialoghi da cui si evinceva che già sapessero, e stavano cercando di mettersi d'accordo per tirarsi fuori dalle indagini.