Uno stop and go esasperante, quello cui la metropolitana linea 1 di Napoli ha sottoposto oggi 11 aprile 2019 i suoi utenti. In mattinata la metro si era fermata nella tratta Garibaldi-Dante, restando operativa da Museo in poi fino alla stazione di Piscinola. Poi uno stop totale, poi il ripristino e poi, come un gioco dell'oca sulle spalle dei pendolari, stessa situazione della mattina: nel pomeriggio percorso limitato fino alla stazione di piazza Dante: lì si doveva scendere e proseguire a piedi.
Di bus, purtroppo nemmeno a parlarne: la cronica carenza di autobus dell'Anm, l'azienda napoletana mobilità, fa sì che i mezzi su gomma siano presi letteralmente d'assalto ad ogni ora del giorno e della sera. La normalità non è di casa nei trasporti partenopei, con buona pace del sindaco Luigi De Magistris e della sua promessa "Napoli capitale europea dei trasporti" o del suo assessore al ramo, Mario Calabrese, sempre attivissimo su Facebook ma ben poco operativo in altro. Di chi è la colpa, stavolta? Di Vincenzo De Luca, di Matteo Salvini? Niente di tutto ciò. Pare che l'impudente rovina-rivoluzioni napoletane sia sempre lo stesso: il famigerato deviatore di via Brin. Si tratta dell'elemento ferroviario dei binari che consente lo scambio sui convogli; tassello fondamentale per il corretto svolgimento del traffico ferroviario (senza scambi i treni finirebbero uno contro l'altro sullo stesso binario). Anm spiega così in una nota:
Lo scambio di Brin, teleguidato dalla Centrale Operativa dei Colli Aminei, garantisce il corretto funzionamento della circolazione dei treni e della rete in massima sicurezza. In caso di guasto l'allarme scatta tempestivamente e impone la limitazione della circolazione, che può avvenire solo in presenza di un perfetto funzionamento dello scambio. Questa notte è previsto un intervento straordinario a cura dei tecnici Ansaldo per la risoluzione definitiva del guasto.
Dall'Amministrazione comunale di Napoli nemmeno un cenno alla giornata orribile dei trasporti partenopei, non una spiegazione, né tanto meno le scuse ai pendolari e ai tanti abbonati al servizio di trasporti. Il peso dell'informazione in tal senso grava soltanto sul social media team di Anm Napoli, ovvero su coloro che lavorano su Twitter e Facebook informando dei disagi e prendendosi tutti gli insulti possibili.
