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Vigilante ucciso a Piscinola: news sulle indagini

Vigilante ucciso da baby gang, la fidanzata di uno dei ragazzi: “Che scemi, hanno confessato”

A parlare è la fidanzata di uno dei tre ragazzi accusati dell’omicidio di Franco Della Corte, il vigilante aggredito all’esterno della stazione della metropolitana di Piscinola, Napoli.
A cura di Enrico Tata
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"Hanno detto che sono stati loro, che scemi, chi è più scemo di loro, hanno detto ‘sì siamo stati noi'". A parlare è la fidanzata di uno dei tre ragazzi accusati dell'omicidio di Franco Della Corte, il vigilante aggredito all'esterno della stazione della metropolitana di Piscinola, Napoli. In una conversazione privata con un'amica, la fidanzata di uno dei tre è dispiaciuta per la confessione resa dai ragazzi alle forze dell'ordine. Questo il dialogo tra le due giovani riportato oggi su Il Mattino. "Gli siamo andati a portare anche i panni", dice la fidanzata. E l'amica: "Perché cosa hanno detto?". "Hanno detto che sono stati loro, che scemi, chi è più scemo di loro, hanno detto ‘sì siamo stati noi'". "Ma tu davvero stai facendo?". "Sì, è proprio così". La conversazione risale a venerdì scorso, quando i tre sarebbero stati fermati. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbero aggredito il vigilante a bastonate con l'obiettivo di rubargli la pistola e poi rivenderla. Avrebbero incassato non più di 600 euro.

Questa mattina i fermi verranno probabilmente convalidati e sul corpo della vittima verrà effettuata l'autopsia che stabilirà le cause certe della morte. Sui profili Facebook dei responsabili dell'aggressione compaiono anche messaggi di solidarietà. "È come se mio padre fosse morto per la seconda volta", commenta sul social network il figlio del vigilante. "È assurdo, sembra quasi che siano loro le vittime. Nemmeno una parola, invece, per quel che hanno fatto e per ciò che ci hanno tolto. In un altro post uno degli assassini di mio padre viene definito un leone, un uomo forte che non meritava di finire in galera. Come se fossero finiti in carcere per sbaglio, per errore, come se non avessero deciso di afferrare quella spranga e di aggredire brutalmente mio padre".

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