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Violenza sessuale su disabile, sacerdote era il tutore della vittima. Si indaga su altri casi

Don Roberto Gerolamo Filippini è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale continuata ai danni di un disabile, del quale, stando a quanto si apprende dalle indagini, era il tutore. All’epoca dei fatti, il prete era il vicedirettore del Centro Don Orione di Ercolano, nella provincia di Napoli, che si occupa proprio di ragazzi in difficoltà. Si indaga su altri possibili casi.
A cura di Valerio Papadia
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Ha scosso la comunità l'arresto di don Roberto Gerolamo Filippini, sacerdote della Congregazione di Don Orione, che è finito in manette con l'accusa di violenza sessuale continuata ai danni di un disabile: ad operare l'arresto gli agenti della Squadra Mobile di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica partenopea. All'epoca dei fatti che vengono contestati al sacerdote, infatti, don Filippini era il vicedirettore dell'Istituto Cottolengo Don Orione di Ercolano, nella provincia di Napoli: stando a quanto è emerso dalle indagini, il prete era il tutore della vittima dei ripetuti abusi sessuali contestatigli. Adesso, si indaga su possibili altri casi di violenza perpetrati da don Filippini ai danni di altri ospiti dell'istituto di Ercolano.

Il Centro Don Orione si occupa proprio di dare ospitalità e offrire aiuto a ragazzi in difficoltà. Secondo quanto si legge sul sito dell'istituto, "nasce nel 1981, con la finalità precisa di dare accoglienza a ragazzi bisognosi di cure e di attenzione particolare". Il Centro Don Orione promuove servizi dedicati alla persona in ambito sanitario, socio-assistenziale ed educativo; come si legge sempre sul sito "l'Istituto Piccolo Cottolengo Don Orione di Ercolano da qualche anno ha avviato la revisione dei vari servizi per rispondere ai requisiti strutturali previsti dalla normativa vigente, e parallelamente, ha intrapreso un'importante azione di riorganizzazione e differenziazione della propria offerta di servizi per rispondere meglio ai nuovi bisogni assistenziali e sanitari della popolazione disabile, pur rimanendo nella tradizione tracciata dal fondatore".

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