228 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Weekend ecologici a Napoli, il Comune ha scelto il momento peggiore”

Antonio Coppola, presidente dell’Automobile Club di Napoli, a Fanpage.it: “I weekend ecologici in estate a Napoli? Il Comune non poteva pensare un momento peggiore per questa iniziativa. Chiudere le strade alle auto il sabato e la domenica in piena emergenza Covid, con i mezzi pubblici inesistenti o strapieni, è una cosa ridicola. Non è certamente così che si combatte l’inquinamento e noi siamo assolutamente contrari”.
Intervista a
Antonio Coppola, presidente di Automobile Club di Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
228 CONDIVISIONI
Immagine

“I weekend ecologici in estate a Napoli? Il Comune non poteva pensare un momento peggiore per questa iniziativa. Chiudere le strade alle auto il sabato e la domenica in piena emergenza Covid, con i mezzi pubblici inesistenti o strapieni, è una cosa ridicola. Non è certamente così che si combatte l'inquinamento e noi siamo assolutamente contrari”. È il giudizio di Antonio Coppola, presidente dell'Automobile Club di Napoli, sul piano per la riduzione dello smog in città allo studio del Comune di Napoli, anticipato da Fanpage.it. La delibera di giunta dal titolo “istituzione dei week end ecologici” è al momento ancora in forma di bozza e prevede il divieto di circolazione per tutti i veicoli privati e commerciali, auto, scooter e camion, nei primi tre fine settimana di ogni mese dal 1 luglio al 30 settembre. Il documento sarà discusso in commissione Trasporti, presieduta da Nino Simeone, lunedì 29 giugno. L'iniziativa, studiata per ridurre l'inquinamento in città, rientra nel programma della Commissione Europea, Europa 2020, che prevede l'abbattimento del 25 per cento delle emissioni di CO2 entro quest'anno, rispetto ai valori del 2005, anno di riferimento. E come sempre i cittadini sono divisi tra chi è pro e chi è contro.

Presidente, lei che ne pensa di questo provvedimento?

“Intanto, noi finora non abbiamo ricevuto nessun invito e siamo l'unico ente pubblico che presiede alla mobilità. Ma posso dire fin da ora che siamo assolutamente contrari”.

Perché?

“In primo luogo, il programma di Europa 2020 è precedente al Coronavirus. Ma poi il periodo del lockdown ha dimostrato che nonostante il blocco della circolazione delle auto, i tassi di inquinamento in città sono rimasti alti. Questo significa che non è la mobilità privata la principale fonte di smog. Dispiace anche per il Comune che si era adoperato per l'elettrificazione delle banchine del Porto di Napoli, ma non è riuscito ancora a realizzarla. Quando le navi sono ormeggiate a Napoli vediamo tutti il fumo che esce dalle ciminiere”.

Per il Comune si tratta comunque di misure volte a migliorare la qualità della vita. Non è così?

“È il solito pannicello caldo. Per dare un segnale che si sta facendo qualcosa si ferma la mobilità privata. Ma questa volta la soluzione è proprio intempestiva. L'auto privata in questa fase è indispensabile perché il servizio di trasporto pubblico è completamente inesistente. I mezzi pubblici sono sempre pieni e non è sempre possibile garantire il distanziamento sociale. Proprio mentre in tutt'Italia stiamo privilegiando l'auto privata, e dico purtroppo, perché non è una libera scelta”.

Il provvedimento contribuirà anche a diffondere la mobilità sostenibile, che oltre a ridurre l'inquinamento ha anche effetti benefici sulla salute personale. Che ne pensa?

“Evidentemente al Comune non conoscono Napoli, che per la sua conformazione è poco agevole per le bici, soprattutto per chi vive in collina, a Posillipo, Vomero o ai Camaldoli. La bici o il monopattino forse possono essere appetibili per un pubblico giovane, che poi a Napoli usa più spesso il motorino. Noi ci auguriamo che ci sia sempre il dialogo con le istituzioni”.

Vi siete confrontati sulla delibera sui tavolini gratis per bar e ristoranti anche sulle strisce blu?

“Noi non siamo contrari ai tavolini dei locali. Ma il Codice della Strada è una legge dello Stato ed è ancora in vigore. E prevede che i pedoni circolino sui marciapiedi e le auto sulla carreggiata. Diverso il caso per strade molto grandi, come via Caracciolo o via Partenope. Ma non certamente nei vicoli della movida dove si accalcherebbero migliaia di giovani. Avevamo proposto al Comune di delocalizzare la movida. Ci sono zone belle anche al centro della città, che non sono residenziali. Ma anche in questo caso non siamo stati ascoltati”.

228 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views