Whirlpool, gli operai bloccano ancora via Argine: “Abbandonati dal governo”
Non si placa la protesta degli operai dello stabilimento Whirlpool di Napoli, nonostante l'azienda abbia deciso, per il momento, di fermare la cessione. Si tratta, però, soltanto di una tregua, una soluzione per guadagnare tempo: un'alternativa solida l'azienda di elettrodomestici non l'ha ancora fornita. E allora, ecco che i lavoratori, questa mattina, hanno nuovamente bloccato via Argine, alla periferia orientale di Napoli, dove sorge proprio lo stabilimento. "Protestiamo ancora una volta perché il governo deve svegliarsi: Whirlpool è stata dimenticata" dichiarano gli operai della Whirlpool, che da giorni stanno bloccando la strada.
"Lavoratori e lavoratrici non si fermano. Siamo sempre convinti che l'azienda debba rivedere le scelte, che il tempo debba servire per attivare un tavolo di confronto rimettendo al centro le ragioni dei lavoratori e del sindacato: riconfermare gli accordi di ottobre 2018 e trovare soluzioni per confermare Napoli come stabilimento produttivo del perimetro Whirlpool" ha invece dichiarato Massimiliano Guglielmi della Fiom Cgil Campania. "Bisogna riaprire la trattativa al Mise. Whirlpool propone solo nuove aziende che con il tempo chiuderanno, con Prs rischiamo di finire come altri lavoratori che sono di nuovo per strada" è invece il pensiero di Vincenzo Accurso, della Rsu Uilm.
Lo scorso 31 ottobre, proprio sul filo di lana, il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha annunciato che la Whirlpool ha interrotto la cessione di ramo d'azienda a Prs. Per ora, e fino a nuovo ordine, lo stabilimento non chiude, ma per tutte le parti in causa si tratta di uno "specchietto per le allodole".