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Molestie all'Accademia di Belle Arti

Molestie sessuali all’Accademia di Belle Arti Napoli, si scava nei messaggi di un cellulare

Presunte molestie sessuali all’Accademia di Belle Arti di Napoli, spunta anche il caso di una ragazza proveniente dall’estero per il progetto Erasmus che aveva denunciato comportamenti impropri sia all’Accademia che alla sua università. Si continua a vagliare i contenuti di cellulari e i messaggi.
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Ci sono audio e immagini (screenshot) tra Whatsapp e Telegram, c'è un racconto, quello di chi ha rotto il muro di silenzio ed è andata dai carabinieri per denunciare, spiegando la sua verità. E ci sono, nel frattempo, una serie di accertamenti, oltre a quello su un telefono cellulare: acquisizione atti da parte dei carabinieri e convocazioni di persone che la Procura di Napoli pensa possano contribuire a chiarire i contorni di questo pasticciaccio brutto dell'Accademia di Belle Arti a Napoli, sempre più associata all'ipotesi di molestie sessuali e in tensione per i rapporti incrinati (per usare un eufemismo) tra docenti e allievi della prestigiosa istituzione universitaria.È di fine dicembre 2019 la prima mobilitazione del collettivo "Non una di meno" contro «molestatori e rattusi in Accademia» ma la storia inizia anche prima, a novembre delle rimostranze di una studentessa era stata avvertita – a quanto apprende Fanpage.it da fonti interne che vogliono restare anonime  –  la consulta prima e poi la direzione dell'Accademia.

Poi c'è un altro caso di presunte molestie, raccontato a Fanpage.it: «Una ragazza proveniente dall'estero per l'Erasmus (il progetto europeo di scambio allievi fra gli atenei ndr.) la quale aveva già provato a denunciare la cosa dando una mano alle ragazze precedenti – racconta la nostra fonte –  ha deciso di parlare direttamente con l'ufficio Erasmus in Accademia, contattando la sua Università. L'Università estera, a quel punto, ha contattato il Direttore dell'Accademia».

La questione è ora proprio quella dei vertici dell'Accademia partenopea. Belle Arti Napoli, istituzione nata nel 1752 sotto Carlo di Borbone oggi è al centro di numerosi e prestigiosi progetti anche in virtù dell'ondata di fiction e serie tv che si stanno girando a Napoli. Casting, produzione, stage, progetti "paralleli" sull'audiovisivo che ovviamente non possono non interessare chi sta studiando per entrare in quel mondo. Sapeva l'Accademia di questo calderone ribollente di crescente malessere tra i suoi studenti? E cosa è stato fatto per arginarlo? Domande che vanno oltre la questione giudiziaria  – con i suoi tempi, le sue necessità e le sue verità – e investono invece la formazione e i luoghi dell'istruzione che dovrebbero essere il più possibile estranei a questo tipo di tensioni.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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