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Noemi ferita dalla camorra a Napoli

Agguato in piazza Nazionale, Napoli si mobilita per Noemi, ferita da un proiettile

Dopo la sparatoria in piazza Nazionale di ieri pomeriggio a Napoli, nella quale sono rimaste ferite tre persone, tra cui Noemi di 4 anni e la nonna colpite per sbaglio da un killer, la città è pronta a mobilitarsi. Domani, domenica 5 maggio, la rete “Un popolo in cammino” ha organizzato una manifestazione proprio in piazza Nazionale: “Disarmiamo Napoli”. “Siamo stanchi della violenza, di questi criminali, della crudeltà delle loro azioni – spiegano gli organizzatori – Napoli ha bisogno di essere disarmata, di essere liberata dalle camorre e dalla loro violenza”.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo l'agguato di ieri in piazza Nazionale a Napoli, con il ferimento di Noemi, la bambina di 4 anni colpita per errore da un uomo armato di pistola, la città è pronta a mobilitarsi. La rete "Un popolo in cammino", nata per opporsi alla logica della camorra e chiedere giustizia per tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata, ha indetto una manifestazione per domani, domenica 5 maggio, proprio in piazza Nazionale. "Disarmiamo Napoli", è l'emblematico nome dato alla manifestazione che partirà alle ore 11: "Siamo stanchi – scrivono gli organizzatori – Ancora una volta la camorra torna a colpire i quartieri della nostra città. Siamo stanchi della violenza, di questi criminali, della crudeltà delle loro azioni. Un ennesimo conflitto a fuoco e a rischiare la vita questa volta è una bambina di 4 anni, ferita da colpi di pistola. Napoli ha bisogno di essere disarmata, di essere liberata dalle camorre e dalla loro violenza".

L'agguato nel pomeriggio di ieri: tre i feriti

Nell'agguato di ieri pomeriggio, avvenuto poco dopo le 17 tra piazza Nazionale e via Matteo Andrea Acquaviva, nel centro di Napoli, sono rimaste ferite tre persone. Una, il 31enne Salvatore Nurcaro, era l'obiettivo del killer arrivato in moto e che poi è sceso con una pistola puntata ad altezza uomo, sparando diversi colpi. Alcuni hanno raggiunto Nurcaro ferendolo gravemente (è in pericolo di vita). Due pallottole hanno però ferito una nonna e la sua nipotina Noemi che si trovavano per caso nel luogo della sparatoria. La donna è stata ferita a un gluteo e non è grave: la bimba, invece, che inizialmente si credeva fosse stata ferita di striscio, è in gravi condizioni all'ospedale Santobono. I medici hanno spiegato che non è in pericolo di vita, ma un proiettile le ha trapassato i polmoni fermandosi tra due costole. Per fortuna la pallottola ha sfiorato il cuore: adesso i medici attendono che le condizioni della piccola si stabilizzino per poterla operare e rimuoverle il proiettile.

Le reazioni

Dopo la sparatoria di ieri non sono mancate le reazioni. Dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha chiesto a tutti di pregare per la bimba "colpita da un proiettile di un vile criminale indegno di appartenere all’umanità", al Presidente della Camera, il napoletano Roberto Fico, che in relazione alla camorra ha parlato di un fenomeno non da contenere ma da annientare. È intervenuto anche il segretario del Pd Zingaretti, che ha attaccato il ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Vogliamo qualche comizio in meno e qualche ora di lavoro al Viminale". Salvini è anche oggetto di un attacco da parte della rete "Un popolo in cammino": "Continuano i proclami sulla sicurezza, la caccia al clandestino da parte del Ministro dell'Interno. Le camorre secondo la propaganda sarebbero dovute sparire in un lampo e invece sono ancora in questa città a mettere a rischio la vita delle donne e degli uomini, dei bambini. Promesse non mantenute e vuota retorica". Secondo gli organizzatori della manifestazione di domani a Napoli "non manca solo la sicurezza", ma anche altri strumenti strutturali per disarmare la violenza: "Risorse per scuola, cultura, lavoro e welfare. Anche qui abbiamo ascoltato in questi anni solo parole, senza mai vedere un atto concreto. E allora – spiegano gli organizzatori – siamo stanchi di attendere. Napoli la disarmiAmo noi, con la forza di una reazione civile, sociale e culturale", hanno concluso dalla rete, chiamando a raccolta "tutte le donne e gli uomini liberi, tutte le intelligenze e le energie" per "cacciare via questa guerra dalla nostra città".

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