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L'amica geniale 3

“Altro che Amica Geniale, il rione Luzzatti è aggredito dal degrado”

Il Rione Luzzatti Ascarelli di Poggioreale è oggi famoso in tutto il mondo: lì è ambientata la storia di Lila e Lenù, quella dell’Amica Geniale di Elena Ferrante, libro e serie tv di successo. In zona è crescente il via-vai di turisti e curiosi, che vogliono vedere lì dove la penna della misteriosa scrittrice ha ambientato la storia delle due amiche. Tuttavia, spiega chi nell’area ci abita, ci sono problemi di quotidiana vivibilità mai affrontati: dal degrado dei rifiuti, alle opere incompiute fino al dramma della prostituzione di strada, presente in maniera massiccia nella zona.
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Il set de L'amica geniale
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Al rione Luzzatti-Ascarelli di Poggioreale un po' se l'aspettavano, l'arrivo dei turisti. Già negli anni passati iniziavano a farsi vedere i primi curiosi, soprattutto americani e inglesi, innamorati della tetralogia di Elena Ferrante e della storia di Elena Greco e Raffaella ‘Lila' Cerullo, desiderosi di conoscere il rione, tratteggiato ne L'Amica Geniale e nei successivi libri, Storia del Nuovo Cognome, Storia di chi fugge e di chi resta, Storia della bambina perduta. Al rione  Luzzatti (anzi, come preferiscono chiamarlo qui Luzzatti-Ascarelli), periferia Orientale, ci si arriva con la metropolitana Linea 2 scendendo a Gianturco, l'ultima fermata, è poco distante dal cimitero e dal carcere di Poggioreale, dal Palazzo di Giustizia nel Centro Direzionale e dal mercato popolare di via Caramanico. Non è difficile, non è facilissimo. Soprattutto ,coloro che hanno visto la prima stagione della serie tv o letto i romanzi  e arrivano sperando di trovare qualcosa di ciò che hanno visto in tv (anche se i palazzi sono stati ricostruiti seppur fedelmente, in un set a Caserta) o nei capitoli dei libri, restano sconcertati. Giuseppe Basile, presidente della commissione Trasparenza della Municipalità 4, spiega il perché.

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Cos'è che non torna? Il rione non è lo stesso?
Basta guardare poco più avanti. Penso all'area cosiddetta ex Nato, sorta coi fondi della legge 219/81, quella per la ricostruzione post-terremoto del 1980. Lì c'era una struttura sportiva con campetti di calcio , tennis e pattinaggio. Erano fruibili, non ha mai aperto e ora è definitivamente inservibile, distrutta dal degrado. In zona c'è un campo rom che ovviamente; c'era un accordo per un project financing finalizzato alla realizzazione di strutture pubbliche e private con la società Agorà 6 che non è mai partito.

Lo stato del rione finito nel bestseller di Elena Ferrante qual è?
Guardi, coi servizi di manutenzione del Comune di Napoli ridotti all'osso è ovvio che manchino un sacco di cose. Mancano bonifiche delle aiuole, manca la gestione dei sottoservizi fognari, a stento c'è lo spazzamento. In Municipalità abbiamo affrontato più volte la questione ma non ci sono fondi per garantire tutti i servizi. Intorno al rione la sera c'è molta prostituzione ed è un problema serio di sicurezza e decoro.

E dire che stanno arrivando i turisti e ne arriveranno altri grazie alla serie tv…
I turisti? E non sappiamo come accoglierli. Poi guardi, noi siamo vicini a cimitero, carcere, centro direzionale, procura, al più grande mercato all'aperto della città. I problemi di chi vive in questa zona sono molteplici. Fa piacere vedere attenzione ma occorrerebbe ripartire dalla quotidianità.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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