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Avremmo bisogno di 100 Emma Marrone

Emma Marrone alla fine di un suo concerto decide di gridare al microfono «aprite i porti» e con un gesto potentissimo e semplicissimo riporta fuori una discussione che meriterebbe di essere discussa e difesa dappertutto e che invece rimane spesso sottaciuta per non perdere qualche piccolo posticino come ospite nel mondo dello spettacolo.
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A cura di Giulio Cavalli
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Emma Marrone canta a Eboli al Palasele e alla fine del concerto grida «Aprite i porti»! A vedere la reazione si potrebbe dire che fosse un ritrovo di buonisti radical chic visto l'entusiasmo che ha scatenato la frase. Eppure dietro quel piccolo gesto c'è grande coraggio, ed è il coraggio che manca a tanti artisti nostrani che stanno disegnando un'Italietta piuttosto vigliacca e attaccata alla prossima ospitata in televisione.

Capiamoci subito: sul problema dell'immigrazioni siamo un Paese che ha un'eccellenza di intellettuali, studiosi, giornalisti, scrittori che tutti i giorni, ogni giorno, con gran fatica, cercano di raccontare lo sfacelo umanitario che che è diventato il Mediterraneo e che questo governo continua a nascondere come sabbia sotto al tappeto. Eppure fa piacere rumore una frase di Emma Marrone perché in fondo, ammettiamolo con un po' di umiltà, funziona enormemente di già. E funziona perché costringe fans che possono permettersi (vista anche ala loro giovane età) di fottersene e invece si ritrovano a dover prendere una posizione. È bellissimo prendere una posizione: significa sapere esattamente su un certo argomento da che parte stare. Significa essere partigiani.

E se è vero che alcuni dei suoi fans avranno magari il tempo e la voglia di leggere e farsi un'idea è anche vero che insieme ad artisti (al di fuori della tematica) schierati nel abbiamo, certo, ma non ancora abbastanza. Perché parlare male di Salvini o del governo significa oggi rischiare di perdere quell'ospitata in televisione che ti permette di tenere alta la tua visibilità, che è il vero capitale sociale dell'artista televisivo, e scagliarsi contro Salvini significa doversi ingoiare frotte di haters scatenati spesso proprio dal Capitano.

Emma Marrone ha fatto il suo concerto, il suo lavoro e poi ha preso parte in una situazione che non possiamo fare finta di non vedere. L'ha fatto consapevole che avrebbe agitato gli odiatori e che magari avrebbe lisciato i suoi fan buonisti eppure ha soprattutto posto un tema che non può permettersi di rimanere recintato nell'ambito squisitamente politico ma deve, è una questione di dignità, diventare una discussione generale, da fare nei bar, da combattere in ufficio, da ascoltare anche dalla propria cantante preferita.

Abbiamo bisogno di 100 Emma Marrone. Ne Abbiamo Bisogno.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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