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Bus Anm, la mappa della violenza: 400 denunce in 4 anni. A Scampia e Ponticelli più aggressioni

Furti, atti teppistici e vandalizzazioni a bordo dei pullman dell’Anm Napoli. Ecco il report quartiere per quartiere. La maggior parte delle aggressioni tra le 18 e le 23. Gli autori in maggioranza bande di ragazzi che bersagliano i bus con i sassi. L’Anm: “Abbiamo pensato di cambiare i percorsi per non passare nelle zone a rischio”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Furti, teppismo e aggressioni a bordo dei bus dell'Anm. Arriva un dossier choc dell’azienda. Dal 2015 a oggi sono oltre 380 le denunce. Scampia e Ponticelli i quartieri rossi dove si è registrato il maggio numero di episodi di violenza. La maggior parte delle aggressioni avviene di sera, tra le 18 e le 23, con un'impennata nei mesi estivi, con la chiusura delle scuole e il prolungarsi della ‘vita notturna’. Gli autori degli atti vandalici, secondo le denunce, sono in maggioranza bande di giovani teppisti, che bersagliano i bus con le sassaiole. Il fenomeno degli atti vandalici, più volte segnalato dai sindacati, sembra inarrestabile.

“Tanto che – scrive l'Anm – nel tempo è stata anche paventata la modifica della rete di trasporto, per evitare passaggi nelle “zone più a rischio”. Fanno meno statistica invece furti e borseggi, soprattutto perché i viaggiatori vittime spesso non denunciano alle Autorità, “limitandosi a rimostranze generiche”. Per l’Azienda dei trasporti gli atti teppistici sono un “fenomeno sempre attuale, specialmente in determinate aree della città che possono essere definite a ‘maggiore rischio'. Episodi di microcriminalità si ripropongono con sistematicità, specie in orario serale, e mettono a repentaglio la sicurezza di autisti, viaggiatori, oltre a minare pesantemente la regolarità stessa del servizio di trasporto pubblico”. Il report aziendale sulla sicurezza è agli atti della commissione comunale sui Trasporti, presieduta da Nino Simeone, che sta studiando la questione, per trovare soluzioni.

Bus Anm Napoli: i numeri delle aggressioni

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Sono oltre 380 gli atti teppistici a bordo dei bus segnalati alle Forze dell'Ordine dal 2015 al 2019. Nei primi mesi di quest'anno, secondo il report della commissione aggiornato a fine luglio, le denunce sono state 19, senza contare quella di sabato notte, delle quali 17 classificabili come atti di vandalismo ai danni dei mezzi e 2 come aggressioni o intimidazioni ad autisti e passeggeri. La maggiore concentrazione di episodi si registra nei quartieri di Scampia e Ponticelli e in orario tardo serale e notturno. Nel 2018 sono stati 54, dei quali 18 nei primi 6 mesi dell'anno. Un dato che evidenzia un trend in calo. Negli ultimi 4 anni, si è passati dai 135 atti teppistici del 2015, ai 76 del 2016, ai 96 del 2017, ai 54 del 2018. I mesi peggiori risultano maggio e giugno, con punte anche di 20 episodi al mese.

La mappa della violenza contro conducenti e bus Anm

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La maglia nera degli atti di violenza a bordo dei bus va a Scampia. Qui, dal 2013 al 2019 si sono verificati oltre 90 episodi. Segue Ponticelli a 70 e San Carlo all'Arena (nella III Municipalità) a 55. Quindi, sotto i 30 episodi ciascuno Fuorigrotta, Poggioreale e Soccavo. Attorno ai 20, Chiaia, Mercato e San Giovanni a Teduccio. Non va meglio nella provincia, al quinto posto dei record negativi si trova infatti Marano con 15 episodi, seguito da Piscinola, Seconsigliano, Chiaiano, Miano, Portici e Porto attorno ai 10 ciascuno.

Anm il maggior numero di aggressioni sui bus di sera

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La fascia serale è quella più a rischio per passeggeri e viaggiatori, secondo lo studio della commissione, basato sui dati Anm. Ben 52 episodi, tra il 2013 e il 2019, sono avvenuti alle 18, altrettanti alle 19. Attorno ai 40 anche nella fascia dalle 20 alle 21, per poi salire a 60 alle 22 e arrivare a 63 alle 23, per attestarsi sui 21 attorno a mezzanotte, in corrispondenza del rientro dei bus al deposito. Vita difficile anche per i notturni. Tra l'una e le 5 del mattino si sono verificati in media 10 atti teppistici per ogni ora.

Autobus fuori servizio per mesi a causa dei teppisti

Tra le principali conseguenze degli atti vandalici c'è il netto peggioramento del servizio pubblico, con attese sempre più lunghe alle fermate. L'Anm è costretta, infatti, a costose riparazioni, soprattutto dei finestrini rotti. Fino a quando il pullman non viene aggiustato non può viaggiare. Questo comporta che molti mezzi restano fermi in deposito anche per mesi per manutenzione, perché bisogna acquistare i finestrini rotti e i tempi di approvvigionamento dei pezzi di ricambio, per mezzi vecchi che hanno più di 20 anni, sono lunghi.

Le misure per la sicurezza: telecontrollo e gps

L'Anm e il Comune di Napoli hanno cercato più volte di affrontare il problema della sicurezza a bordo del bus. Tra le novità introdotte negli ultimi anni c'è la geolocalizzazione in tempo reale dei pullman attraverso il sistema di telecontrollo aziendale. I mezzi poi sono collegati direttamente tramite telefono alla centrale operativa. Tutta la flotta inoltre è dotata di telecamere di videosorveglianza a bordo. Il quartier generale dell'Anm, a sua volta, è connesso con la Questura. Non è stato rinnovato, invece, il progetto “Linea Sicura”, attivo nel 2015, che prevedeva la possibilità degli agenti di polizia locale a bordo del bus.

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Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
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