464 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Opinioni

Camorra, maxi blitz all’alba a Napoli: arrestati oltre 100 esponenti dell’alleanza di Secondigliano

Maxi blitz all’alba contro la camorra. Arrestate 126 persone appartenenti all’alleanza di Secondigliano (che riunisce i clan Licciardi, Mallardo e Contini), operante nel nord di Napoli. L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Napoli, sotto la direzione della Dda. Sequestrato anche l’ingente patrimonio dei clan, quantificato in 130 milioni di euro.
A cura di Francesco Loiacono
464 CONDIVISIONI
Immagine

Un duro colpo alla camorra è stato inferto all'alba di oggi, mercoledì 26 giugno, dalle forze dell'ordine a Napoli. Un maxi blitz condotto dai carabinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale) e del comando provinciale di Napoli ha portato a oltre cento arresti in tutta Italia. Nel mirino dei militari dell'Arma sono finiti gli esponenti dell'alleanza di Secondigliano, appartenenti a tre importanti clan della camorra: Contini, Mallardo e Licciardi. A coordinare le indagini è stata la Direzione distrettuale antimafia presso la procura della Repubblica guidata da Giovanni Melillo. In fase investigativa hanno collaborato alle indagini anche la polizia di Stato e la Dia (Direzione investigativa antimafia). Oltre ai provvedimenti cautelari, emessi dal giudice per le indagini di Napoli ed eseguiti dai carabinieri, contestualmente la Guardia di finanza si è occupata dei beni riconducibili alle persone arrestate: un ingente patrimonio accumulato in modo illecito dai clan e quantificato in circa 130 milioni di euro è stato sequestrato.

Arrestati 126 affiliati ai clan

L'operazione è stata chiamata "Cartagena", è partita da Napoli ma si è estesa su tutto il territorio nazionale e anche all'estero, dove i carabinieri si sono avvalsi dell'aiuto delle locali forze di polizia. In totale sono state 126 le persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati che vanno a vario titolo dall'associazione di tipo mafioso al traffico di droga, passando per estorsione e usura.

Ospedale S. Giovanni Bosco e affare migranti

L'inchiesta della Procura di Napoli ha fatto luce anche sul controllo pressoché totale del clan Contini sulle attività quotidiane nonché sull'acquisto di beni e servizi dell'ospedale San Giovanni Bosco. Altro elemento importante è quello delle mire della camorra nel Vasto, verso gli alberghi che ospitavano migranti nell'ambito degli accordi per la redistribuzione degli immigrati approdati in Italia richiedenti asilo o rifugio. La malavita voleva chiedere il pizzo a queste strutture ricettive, speculando dunque sul dramma degli immigrati in Italia.

Maria Licciardi sfuggita all'arresto

È sfuggita all'arresto ed è ricercata a livello nazionale Maria Licciardi, soprannominata ‘a piccerella, figura di spicco del clan di Secondigliano che dagli anni Ottanta fu guidato dal fratello Gennaro alias ‘a scigna. Maria Licciardi è considerata un vero e proprio boss del cartello dell'area Nord coi Contini e coi Mallardo.

Maria Licciardi
Maria Licciardi
Immagine

Le donne a capo dell'Alleanza di Secondigliano

Dall'inchiesta emerge il ruolo fondamentale apicale delle tre sorelle Aieta, sposate con Edoardo Contini, Francesco Mallardo ed Patrizio Bosti, e di Maria Licciardi . Le donne in Alleanza di Secondigliano non si limitavano solo a tenere i contatti coi boss al 41bis (il cosiddetto ‘carcere duro' che a questo punto tanto duro non è, per alcuni) ma prendevano decisioni importanti per la vita del potente cartello criminale anche attraverso prestanome importanti attività imprenditoriali e commerciali in tutta Italia.

Cos'è l'alleanza di Secondigliano

L'alleanza di Secondigliano è una sorta di "cartello malavitoso" tra più clan, attivo nella zona nord di Napoli: dal quartiere di Secondigliano, da cui prende il nome, ai quartieri di Scampia, Piscinola, Miano e Chiaiano. Venne fondato alla fine degli anni Ottanta dai boss di tre famiglie malavitose: Edoardo Contini, Francesco Mallardo e Gennaro Licciardi. Le indagini della Dda hanno consentito di ricostruire l'attuale assetto gerarchico dell'alleanza e i numerosi reati commessi dai suoi membri, documentando in alcuni casi anche l'ingerenza della malavita all'interno di strutture pubbliche.

464 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views