Uno scontro istituzionale al vertice delle politiche sociali di Napoli tiene in scacco centinaia di lavoratori che hanno fatto richiesta di essere assunti a tempo determinato dal Comune guidato da Luigi De Magistris e crea problemi alle migliaia di persone che hanno fatto richiesta di ottenere il Rei. Sono, infatti, bloccati i concorso per assumere 169 lavoratori, di cui 54 assistenti sociali, 37 istruttori direttivi amministrativi; 50 educatori professionali, 7 istruttori direttivi informatici, 21 istruttori direttivi psicologi.
Si tratta di posti di lavoro che si sarebbero dovuti coprire con fondi comunitari, dunque certi e vincolati. Si tratta di fondi che, se non saranno spesi entro il 31 dicembre 2019 andranno persi, per cui ogni giorni di ritardo significa gettare al vento soldi sicuri e togliere un’opportunità a 169 a disoccupati che avrebbero bisogno di lavorare. Invece tutto si è arenato: dopo le prove preselettive per gli assistenti sociali non è stata neppure annunciata la data della prova scritta. Intanto, l’Inps ha cominciato a bloccare il Rei a centinaia di napoletani beneficiari della misura di sostegno al reddito perché nessuno ha redatto i progetti individualizzati obbligatori. Per questo motivo, gli uffici di palazzo San Giacomo hanno dovuto correre ai ripari chiedendo agli assistenti sociali già dipendenti di compiere un surplus di lavoro e di occuparsi di questo aspetto: un’assurdità visto che i soldi per assumere altre persone, circa diciassette milioni di euro attribuiti dal Governo centrale, ci sono e devono solo essere spesi.
In tutto questo caos la politica è entrata a gamba tesa. In pieno agosto l’assessore comunale alle politiche sociali Roberta Gaeta ha chiesto ed ottenuto la testa di Giulietta Chieffo, stimatissima dirigente di lungo corso del welfare napoletano, arrivata a pochi mesi dalla meritata pensione. Chieffo l’ha fatta trasferire e la Chieffo è stata nominata direttrice generale della III Municipalità, dove non ha mai messo piede. Si è, infatti, subito messa in malattia e probabilmente non tornerà più al lavoro. Intanto, le politiche sociali cittadine solo al palo.
Questo nonostante l’assessore Gaeta avesse già presentato con orgoglio il piano assunzionale comunale, rivolto a laureati. “I nuovi inserimenti serviranno a potenziare i centri di servizio territoriali nell’ambito del Sia (la misura che poi è stata soppiantata dal Rei, misura che, a sua volta, lascerà presto il posto al Reddito di Cittadinanza, ndr) – si leggeva in una nota del Comune – Questi ultimi potranno essere dotati, grazie alle nuove risorse, di équipe multidisciplinari, in grado di lavorare in sinergia su diversi casi. Ciò anche nell’ottica di un cambiamento della misura di sostegno all’inclusione attiva, che punterà maggiormente sull’accompagnamento al lavoro e l’autonomia dei nuclei familiari in carico al Comune.” Chiacchiere al vento: nulla è stato, finora realizzato.