Capodanno, a Napoli le strade invase dalle bancarelle di botti illegali
Sono spuntate come funghi, a ogni angolo di strada, dal centro alle periferie. Mancano poche ore per Capodanno, le ultime per vendere i fuochi d'artificio e i botti, per smaltire le rimanenze e accontentare i ritardatari. Così, come succede ogni anno, sono tornati i "bancarielli", le bancarelle dei fuochi d'artificio.
Dal primo pomeriggio sono ovunque: nel centro storico a via Cesare Rosaroll, via Carbonara e via Foria, fino alla centralissima e trafficata Riviera di Chiaia, mentre non si contano i venditori di botti illegali (e pericolosi) che hanno preso d'assedio le strade più frequentate dei quartieri periferici. Di norma i fuochi legali, quelli di libera vendita, sono esposti sul tavolino e a prima vista pare che siano disponibili solo quelli. Ma il più delle volte basta chiedere per essere accontentati: in qualche nascondiglio poco distante ci sono anche "le botte" illegali, quelle davvero pericolose. E il tutto viene trasportato con precauzioni minime, in automobili che per l'occasione diventano polveriere.
Negli scorsi giorni le forze dell'ordine hanno sequestrato tonnellate di botti tra Napoli e provincia; tra gli ultimi interventi, il maxi sequestro della Guardia di Finanza a Teano, dove sono finite sotto chiave 30 tonnellate di botti, e la scoperta di una fabbrica abusiva che si trovava a Pianura, in un locale in un'area densamente popolata.
Pochi giorni fa gli artificieri dei carabinieri di Salerno avevano lanciato l'allarme sui botti arrivati quest'anno sul mercato nero: l'ultimo ordigno, una vera e propria bomba, è stato chiamato "Quota 100", come la manovra del Governo, può contenere fino a 800 grammi di miscuglio esplosivo ed è capace di creare gravi danni e di uccidere.