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Bimbo ucciso di botte a Cardito (Napoli)

Cardito: e ora dove vanno le sorelline di Giuseppe, scampate alla furia omicida di Tony?

Quale sarà la sorte delle due sorelline di Giuseppe, il bimbo di 7 anni ucciso dal patrigno a Cardito, nella provincia di Napoli? La più grande, 8 anni, è stata vittima anche lei delle percosse ed è ancora ricoverata all’ospedale Santobono. La più piccola, di soli 4 anni, è miracolosamente scampata alle botte e ora si trova in una struttura protetta. Mentre ai genitori è stata tolta la potestà e il meccanismo della solidarietà si è già innescato, spetta al Tribunale dei Minori l’ultima parola sul futuro delle piccole.
A cura di Valerio Papadia
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Tanti i bambini scesi in strada a Cardito (Napoli) per ricordare il piccolo Giuseppe, ucciso di botte a soli sette anni. [Foto / Fanpage.it]
Tanti i bambini scesi in strada a Cardito (Napoli) per ricordare il piccolo Giuseppe, ucciso di botte a soli sette anni. [Foto / Fanpage.it]
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Senza il fratellino, ucciso di botte dal compagno della madre e, per ora, senza i genitori, ai quali è stata sospesa la potestà. È questa la condizione nella quale si trovano le due sorelline del piccolo Giuseppe, il bimbo di 7 anni ucciso a Cardito da Tony Essobti Badre, affidate ora ai servizi sociali. La più piccola, soli 4 anni, è scampata miracolosamente alle botte del compagno della madre e si trova ora in una struttura protetta. La più grande, 8 anni, è stata colpita anche lei dai pugni e dai calci del 24enne ed è ancora ricoverata – anche se non è più in pericolo di vita – all'ospedale Santobono di Napoli; quando si sarà completamente ristabilita, raggiungerà la sorella nella struttura protetta. Ma per quanto tempo possono restare lì queste due bimbe, che hanno ancora tutta la vita davanti sebbene un futuro a dir poco incerto? A Massa Lubrense, cittadina della provincia partenopea di cui la madre è originaria, qualcuno si sarebbe già fatto avanti, chiedendo informazioni su come fare per avere in affido le bambine. L'ultima parola, però, spetta al Tribunale dei Minori di Napoli: è stata la Procura minorile, infatti, a sospendere la potestà genitoriale, che potrebbe anche essere ristabilita a conclusione dell'intera faccenda.

La posizione della madre, che non è mai stata indagata, è però ancora al vaglio degli inquirenti. I magistrati stanno cercando di stabilire se la donna, che era presente al momento della morte di Giuseppe, abbia fatto tutto quanto in suo potere per impedire il pestaggio. Nelle indagini resta infatti quel buco di oltre due ore tra il momento in cui Tony Essobti ha preso a calci e pugni i bambini e il momento in cui, invece, sono stati allertati i soccorsi.

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