La ‘pizza' (meglio mettere tra virgolette, hai visto mai che qualcuno a Napoli si offenda) dello chef Carlo Cracco a Milano è cambiata dall'ultima volta che Fanpage.it l'ha provata. Di recente era cambiato pure il prezzo: costava 16 euro, ora costa la bellezza di 20 euro. Fermo restando che chiunque è libero di proporre quel che vuole a qualsiasi prezzo – pure se è immorale far costare così tanto un piatto povero, famoso per essere alla portata di tutte le tasche, come la pizza – è giusto ricordare che con 20 euro a Napoli una pizza la mangiano due persone. E ci mettono pure una birra.

Vogliamo fare un esempio pratico, non statisticamente valido né esaustivo? Una pizzeria del centro a Napoli, tra le più economiche ancorché frequentatissima, è ‘Giuliano' a Calata Trinità Maggiore. Dove una pizza Margherita costa 3 euro e 40. Le più care sono la pizza col parmigiano reggiano, il prosciutto crudo e la rucola (6 euro) e la salsiccia e friarielli (6,50 euro). In entrambi i casi con 20 euro, cioè coi soldi di una sola pizza di Cracco, coperto escluso, mangerebbero due persone, coperto incluso. E riuscirebbero anche a bere una birra. Indubbiamente il prestigio della location (il locale dell'ex Masterchef e collega di Antonino Cannavacciuolo è in Galleria a Milano) fa aumentare i costi, sicuramente la materia prima (farina di mais, stracciatella di bufala…) incide. Ma è giustificabile una proposta a 20 euro?

Invece cosa c'è nella nuova edizione della costosa pizza di Carlo Cracco ? Lo spiega Milano Fanpage.it:
Non ci sono più i grossi pezzi di mozzarella di bufala né il basilico in semi, sostituiti rispettivamente da una stracciatella di bufala più omogenea su tutta la pizza e da foglioline di basilico che, unite all'aggiunta di olio al basilico, conferiscono alla pizza un profumo molto invitante
Anche a Napoli ci sono pizze gourmet, come quelle proposte da Gino Sorbillo o da Vesi o da altri importanti pizzaiuoli napoletani. Ma il prezzo non arriva mai oltre i 12-13 euro: al momento questa è la cifra massima a Napoli, anche se pure nella capitale della pizza dop patrimonio Unesco il rincaro non manca, ‘colpa' del flusso turistico sempre più importante.