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Caserta, patto fra medici Asl assenteisti: “Se ci arrestano l’ospedale resta vuoto”

Si chiude con una misura per 18 persone, tra medici, infermieri e personale amministrativo, l’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere sull’assenteismo nell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca e nel Secondo Policlinico di Napoli: gli indagati sono accusati di aver messo su un sistema per coprirsi l’un l’altro. Nelle intercettazioni la spregiudicatezza dei coinvolti: “Se ci arrestano chiude l’ospedale”
A cura di Nico Falco
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“O ci arrestano tutti, o stiamo in grazia di Dio. Tanto, come si dice, chi è senza peccato scagli la prima pietra”. È il dialogo intercettato tra due dirigenti medici dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, coinvolti nell’indagine che ha portato a 18 misure cautelari che hanno raggiunto 16 dipendenti dell’ospedale casertano e 2 del Policlinico dell’Università Federico II, a Napoli. E, in quelle parole, parlavano proprio di questo: un sistema, ritengono gli inquirenti, collaudato, ben oliato e largamente utilizzato per farsi pagare dall’Asl mentre si era impegnati a fare tutt’altro. La telefonata captata dai carabinieri risale ai momenti dopo un controllo, quando qualcuno degli assenteisti inizia a preoccuparsi davanti alla prospettiva di perdere il posto di lavoro. Ma l’altro subito lo rassicura: “Quello dice che si rischia il posto di lavoro… e ho detto, e allora l’ospedale rimane vuoto, ci licenziano a tutti quanti”.

C’era chi timbrava il cartellino e poi se ne andava, e chi invece in ospedale non si presentava proprio, lasciando il badge marcatempo ai colleghi che lo utilizzavano al posto suo. E chi, ancora, per far risultare che fosse presente mandava a marcare al posto proprio persino un parente che non lavorava nella struttura. Il provvedimento, emesso dal gip di Santa Maria Capua Vetere, è stato eseguito dai carabinieri di Capua e riguarda 18 persone; sotto accertamenti ne erano finite 28, tra cui 18 dirigenti medici, 3 infermieri e 6 dipendenti amministrativi. Le accuse dell’ordinanza di custodia cautelare sono di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e sono state contestate svariate ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato, realizzate con false attestazioni sulla presenza, alterando i sistemi di rilevamento. Tra i medici del San Rocco indagati, 7 lavorano nell’Anestesia, gli altri tra Psichiatria, Pediatria e 118.

Gli inquirenti hanno calcolato che il danno erariale causato dalle condotte dei fermati è di 21.406,49 euro; la cifra è stata sottoposta a sequestro preventivo per equivalente. Nel corso delle indagini i militari hanno tenuto sotto controllo i 28 indagati scoprendo i sistemi che venivano utilizzati per far risultare che fossero al lavoro quando, invece, erano in giro per i fatti propri. Alcuni dei controllati, semplicemente, marcavano il cartellino e poi si allontanavano. Altri, invece, affidavano ad altre persone il compito di timbrare ingresso e uscita: se ne occupavano i colleghi, ma in un caso un medico avrebbe fatto timbrare il figlio mentre lui era in viaggio all’estero. In questo modo gli indagati, secondo l’accusa, si facevano pagare anche per le giornate in cui non erano al lavoro. Per 6 di loro, tutti dirigenti medici dell’Anestesia e Rianimazione dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, gli inquirenti ipotizzano il reato associativo finalizzato alla commissione di truffe e false attestazioni il cui numero resta da stabilire. L’accusa di associazione parte da un altro particolare emerso durante le indagini: è infatti venuto fuori che si trattava di un modo di fare che si ripeteva ed era ben organizzato, in cui i dipendenti si coprivano l’un l’altro, organizzandosi in modo che ci fosse qualcuno a segnare la loro presenza. E a volte non c’era nemmeno bisogno di chiedere la cortesia: i colleghi marcavano il cartellino dell’assente ancora prima che questi lo chiedesse.

Le indagini sui medici assenteisti

Le indagini erano partite nel febbraio 2017 e si sono concluse nel giugno dello stesso anno, 5 mesi dopo, e si erano avvalse di intercettazioni, appostamenti e rilevamenti della posizione dei telefoni, le riprese erano state effettuate con telecamere installate nell’ospedale, nelle immagini si vedono gli assenteisti passare davanti ai marcatempo e poi uscire dall’ingresso sul retro. La misura eseguita è quella della presentazione alla polizia giudiziaria: gli indagati ora dovranno farsi identificare immediatamente prima e subito dopo l’ingresso nella sede lavorativa. Il provvedimento è stato notificato ai 18 nelle loro residenze, tra Napoli, Caserta e a Sessa Aurunca, Mondragone, Teano, Cellole, Carinola e Casagiove, tutte in provincia di Caserta. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, e affidata ai carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta e della Compagnia di Capua, agli ordini del tenente colonnello Nicola Mirante e del capitano Francesco Mandia.

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Giornalista professionista dal 2011, redattore di cronaca nera per Fanpage.it dal 2019. Precedentemente ho lavorato per i quotidiani Cronache di Napoli, Corriere del Mezzogiorno e Il Mattino.
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