Le svolte in vicende investigative che vanno avanti per decenni possono arrivare da storie che ipoteticamente sono lontane anni luce. L'arresto di Marco Di Lauro ha un'altra storia alle spalle: ci sarebbe un legame tra una vicenda di cronaca, un femminicidio, avvenuto stamane, sabato 2 marzo a Melito e le manette strette ai polsi di F4, uno dei due superlatitanti più ricercati d'Italia e fra i 30 più ricercati d'Europa.
Proprio così: da quanto trapela da fonti investigative l'omicidio della giovane ammazzata dal marito per motivi di folle gelosia, avrebbe condotto gli inquirenti sulle tracce di Di Lauro jr. L'arrestato, peraltro reo confesso del femminicidio, è Salvatore Tamburrino, ritenuto dagli inquirenti della zona fedelissimo del clan. Tamburrino e Giovanni Cortese sono due uomini che hanno fatto la storia del clan Di Lauro. Da sempre vicinissimi a Paolo Di Lauro erano diventati i guardaspalle/factotum dei figli, in primis Marco, ma anche di Salvatore (F9) quando quest'ultimo incontrò, presso al Villa Comunale di Arzano, il pentito Antoni0 Accurso per discutere di un partita di droga. Ma Tamburrino era noto anche per occuparsi degli affari "sporchi" ovvero dei negozianti che non si piegavano alle richieste di pizzo. Recentemente era stato condannato per lesioni gravi a un commerciante che non aveva voluto cedere all'estorsione.
Tamburrino, dopo aver ucciso la moglie, si è consegnato spontaneamente alle forze dell'ordine e quando gli sono state strette le manette ai polsi ha rivelato dove era nascosto il boss latitante, poi stanato a via Emilio Scaglione, tra Chiaiano e Piscinola-Marianella a due passi dal suo feudo: Secondigliano. Gli inquirenti fanno sapere che zona dove si trova l'alloggio di F4 era da tempo sotto la stretta osservazione delle forze dell'ordine. Gli investigatori sapevano che il rampollo del potente clan del quartiere Secondigliano non poteva essere molto lontano.