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Fortuna, violentata e uccisa a 6 anni: un disegno racconta il giorno del delitto

Raimondo Caputo, detto Titò, ha consegnato agli inquirenti un disegno dove ricostruisce la scena dell’omicidio di Fortuna Loffredo. Il 44 enne imputato per l’omicidio della bimba avvenuto a Caivano il 14 giugno 2014 ha accusato la compagna Marianna Fabozzi di aver scaraventato la piccola nel vuoto.
A cura di Angela Marino
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"Dopo quindici giorni dalla morte della bambina la mia ex mi confessò di aver gettato dal palazzo la piccola Chicca. La prese per le caviglie e la gettò nel vuoto". Con queste parole Raimondo Caputo, detto Titò, ha accusato l’ex compagna Marianna Fabozzi dell’omicidio di Fortuna Loffredo, 6 anni, scaraventata dal tetto all’ottavo piano delle palazzine popolari del rione Parco Verde di Caivano (Napoli), il 24 giugno 2014. Imputato per l’omicidio e violenza sessuale nel caso di Fortuna, Caputo, ha anche consegnato agli inquirenti un disegno dove ricostruisce la scena del delitto quel drammatico giorno. Secondo Titò, sarebbe stata la compagna – già indagata per l’omicidio del figlioletto Antonio Giglio, anche lui precipitato dal settimo piano dello stesso stabile – a gettare Chicca nel vuoto. La piccola, trovata agonizzante intorno alle 11 e 30 del mattino è morta alle 13, al vicino ospedale di Frattamaggiore (Napoli). L’autopsia ha rivelato che Chicca aveva subito violenza sessuale.

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All’indomani della morte della bimba il palazzo del rione popolare di Caivano fu perquisito dai militari della tenenza di Caivano e disseminato di cimici. Le intercettazioni captate mediante le microspie portarono all’arresto in poche settimane all'arresto di Raimondo Caputo. L’accusa, però, era quella di aver abusato sessualmente della figlioletta di tre anni  – avuta da Marianna Fabozzi – e delle altre due figlie di 6 e 11 anni che la donna aveva avuto dal primo compagno. Lo stesso lavoro di intercettazione ha portato alla sua incriminazione, pochi mesi dopo, con l’accusa di omicidio. "È stato Raimondo", aveva detto la maggiore delle figlie di Marianna. La bimba, amica del cuore di Chicca, si trovava nell’appartamento della nonna al settimo piano dello stabile dove la bimba entrò pochi minuti prima di essere ritrovata agonizzante sull’asfalto dell’isolato 3.

Una circostanza che è stata confermata dalla stessa ricostruzione di Caputo che nel disegno ha collocato al settimo piano Marianna Fabozzi e la figlia maggiore. Al pianerottolo del piano superiore, l’ottavo, c’era invece Rachele Di Domenico, (l’inquilina dell'interno 30 che trovò la scarpetta di Chicca e non ne fece parola agli inquirenti, ndr). Nello spazio antistante il fabbricato invece, Caputo raffigura se stesso insieme alla figlioletta minore. Poco più vicino al portone identifica, invece, altri tre inquilini dello stabile: Massimo Chiappariel, Claudio, la compagna Imma e il figlio della coppia. A soccorrere Fortuna, però, fu Salvatore Mucci. Mucci  – che non compare nel disegno di Caputo –  arrestato il successivo 23 dicembre con l’accusa di abusi sessuali.

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