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Col nuovo piano il locale di Claudio De Magistris in piazza Vittoria potrà avere i tavolini

Il fratello del sindaco di Napoli, suo ex consigliere e già capo organizzativo del movimento DeMa, ha aperto un locale in piazza Vittoria. Ci sono molte polemiche sull’opportunità che un parente così stretto del capo dell’Amministrazione comunale sia in un settore così delicato e controllato dal Comune stesso. Ora arriva anche un’altra notizia: il locale di Claudio De Magistris, stando allo studio che regolamenterà i dehors pubblicato in anteprima da Fanpage.it, potrà avere i tavolini in strada.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Claudio De Magistris col fratello Luigi, attuale sindaco di Napoli
Claudio De Magistris col fratello Luigi, attuale sindaco di Napoli

Nuovo look per piazza Vittoria. Sul lato dove sarà allargato il marciapiedi, nei pressi della Chiesa di Santa Maria della Vittoria, tra via Arcoleo e via Vannella Gaetani, si prevedono dehors con pedane, sedie, tavolini e coperture stabili. È lo scenario disegnato dallo studio – anticipato ieri da Fanpage.it – per la riforma dei dehors (le aree per tavolini all'esterno ndr.) in tutto il sito Unesco, realizzato dal tavolo tecnico composto da Soprintendenza, Dipartimento di Architettura della Federico II e Comune di Napoli.

Un documento in cantiere da quasi due anni, che nei prossimi giorni dovrebbe vedere la luce. L'elaborato, non ancora ufficiale, sarà poi alla base del nuovo regolamento comunale dei dehors (al momento il Comune ne è sprovvisto). Prima dell'ok definitivo, però, dovrà passare nelle commissioni consiliari e poi in consiglio comunale.

Eppure, proprio in quel tratto di piazza Vittoria, di fronte alla Villa Comunale e a pochi passi dal Lungomare, si trova il bistrot di cui è socio il fratello del sindaco, Claudio dei Magistris. Nel 2017 fu avanzata una proposta di riqualificazione del marciapiedi ansitante, che ne includeva appunto l'allargamento, attraverso la delibera “Adotta una strada”.

Nella bozza dello studio tecnico, adesso, viene ridisegnato anche quel lato della piazza. Lì, al momento ci sono un paio di locali, una nota attività di ristorazione, che ha già un suo dehor, e Baroq, il bistrot di cui è socio de Magistris junior, appunto, recentemente inaugurato, e finito al centro di un acceso dibattito pubblico.

Proprio lì, sul marciapiedi allargato, che prenderà il posto degli stalli dove adesso sostano le macchine, lo studio tecnico prevede strutture eleganti in legno, metallo, plastiche e vetri, con pedane, sedie e tavolini, protette da coperture stabili a teli e paraventi.

Cosa cambia in piazza Vittoria

«Il tratto della Piazza – è scritto, infatti, a pagina 81 dello studio – caratterizzato dalla presenza di un solo dehor sul lato prospiciente la Chiesa di Santa Maria della Vittoria, sarà sottoposto ad un intervento di ampliamento del marciapiede, con conseguente abolizione dei posti auto antistanti e sistemazione di dehors di tipo C4.2 lungo tutta la cortina edilizia, distanziati da essa di 2,0 m e 1,5 m dal ciglio stradale».

«Per la delimitazione di diversi esercizi posti in adiacenza – prosegue il documento – si suggerisce l’impiego di fioriere aventi una larghezza massima di 40 cm. Si consiglia l’utilizzo di pedane autonome realizzate con caratteristiche tecnologiche, altezze e materiali omogenei, adattate alla nuova morfologia dei marciapiedi; per le coperture a teli, anch’esse adattate alla morfologia di marciapiedi e pedane, si prescrive un’altezza di 3,0 m al colmo e 2,6 m alla gronda, a partire dall’estradosso delle pedane».

E non mancano le polemiche. «In piazza Vittoria – commenta Diego Venanzoni, consigliere comunale Pd – se confermato, vi è un'evidente contraddizione. Insiste sullo stesso tratto stradale una richiesta fatta da un privato attraverso l'iniziativa “Adotta una strada”, che prevede esclusivamente interventi nell'interesse dei cittadini. D'altra parte – prosegue il consigliere – è previsto dallo studio di prefattibilità per i dehors un intervento di allargamento dei marciapiedi per l'installazione di dehors che hanno un esclusivo interesse commerciale. Aggiungiamo, poi, che verranno totalmente abolite le strisce blu per i posti auto. Siamo curiosi – conclude Venanzoni – di conoscere dagli uffici come stanno le cose».

Una storia quella del marciapiedi antistante il bistrot, iniziata a fine 2017, quando uno dei soci, presenta domanda per “adottare” quella porzione di strada per riqualificarla, come previsto dal regolamento comunale. Il caso circa un anno dopo finisce all'attenzione della commissione comunale sulla Trasparenza, quando si scopre che nella pratica manca ancora il parere del sindaco, previsto dal regolamento. Parere poi firmato dal vicesindaco il 16 novembre scorso. Il 29 marzo scorso è arrivata anche la disposizione dirigenziale che dà il via libera ai lavori di allargamento dei marciapiedi. Le opere, poi, al termine della convenzione, resteranno al Comune. Dopo lo studio tecnico, ci sarà la possibilità di chiedere il permesso per i dehors sul marciapiedi?

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Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
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