Due terzi di cocaina, un terzo di mannitolo. Meno droga, più sostanza da taglio, per un miscuglio con minori effetti stupefacenti ma con un controindicazioni imprevedibili: la mannite è un potente lassativo. Eccola qui, la droga che sta circolando nelle piazze di spaccio nell'area nord di Napoli, “tagliata” in modo da aumentare considerevolmente il numero delle dosi vendute.
Per il confezionamento delle dosi i pusher hanno da sempre utilizzato le sostanze più svariate, fino anche alla polvere di gesso. Attualmente i “tagli” si possono distinguere in tre principali tipologie: gli attivi, con sostanze che hanno effetti simili a quelli della cocaina; i cosmetici, con sostanze che simulano alcuni effetti collaterali della cocaina, per ingannare l'assuntore; e gli inerti, ovvero con sostanze che servono soltanto ad aumentare il volume ma senza effetti psicoattivi.
Quella trovata dai carabinieri ad Arzano era presumibilmente da trattare con questo terzo sistema. Perquisendo un palazzo di vico I Zanardelli, i militari della tenenza locale hanno trovato, in una fessura di scale condominiali, un revolver con matricola abrasa e, in una busta, lo stupefacente da spacciare: insieme a 105 grammi di cocaina pura c'erano ben 57 grammi di mannite.
La tendenza di usare grosse quantità di mannitolo, unita ad altre sostanze da taglio, sarebbe diffusa già in numerose piazze di spaccio di Napoli, dove il diverso taglio era servito per rendere i prezzi più “popolari” ed estendere lo spaccio a nuove fasce di clienti: qualche mese fa molti tossicodipendenti accusarono improvvisi e violenti attacchi di dissenteria dopo l'assunzione di cocaina.