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Elezioni Regionali Campania 2020

Il Comune dopo Auricchio. L’ipotesi: vicesindaco al Pd per un anno. Ma i Dem smentiscono

L’uscita del potentissimo Attilio Auricchio dal Comune di Napoli lascia un vuoto di potere. Il sindaco Luigi de Magistris ha convocato una riunione di maggioranza domani pomeriggio a Palazzo San Giacomo. Allo studio un possibile rimpasto in vista delle regionali. Il Pd locale smentisce ipotesi di alleanze con DemA in vista delle Regionali o delle Comunali dell’anno prossimo.
A cura di Pierluigi Frattasi
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L'uscita del colonnello Attilio Auricchio dal Comune lascia un vuoto di potere a Palazzo San Giacomo. Il braccio destro del sindaco per 9 anni si è occupato non solo di attività amministrative, firmando centinaia di decreti e assunzioni, ma ha svolto anche un ruolo diplomatico fondamentale di “negoziatore” tra le diverse forze politiche e i partiti sia a livello locale che nazionale. Auricchio era presente anche alla riunione di coalizione a Roma, con il Pd, che ha lanciato poi la candidatura di Sandro Ruotolo, risultata poi vincente, per le suppletive al Senato a Napoli. L'addio del colonnello ha suscitato sorpresa, soprattutto per la tempistica, perché arrivata in un momento di difficoltà della città, alle prese con l'emergenza del Coronavirus. Quali scenari si aprono adesso per Palazzo San Giacomo? Una domanda che in molti si pongono in queste ore nelle stanze del municipio. Qualche lume potrebbe arrivare dalla riunione dei consiglieri di maggioranza che il sindaco Luigi de Magistris ha convocato per domani, alle ore 17, in Sala Giunta.

Rebus sul direttore generale: quanto durerà l'interim

Il giro di valzer tra i dirigenti apicali del Comune – direttore generale e capo di gabinetto – potrebbe essere solo il primo atto di una riorganizzazione delle posizioni nelle stanze dei bottoni. Non si sa, ad esempio, quanto durerà l'incarico ad interim del segretario generale Patrizia Magnoni come direttore generale. La figura del city manager, infatti, non è obbligatoria. Essendo un incarico costoso, in molti comuni piccoli viene ricoperta dallo stesso segretario generale. A Napoli, però, tradizionalmente viene affidata ad un dirigente di alto livello, spesso reclutato dall'esterno, come accaduto nelle due consiliature de Magistris, durante le quali è stata prima ricoperta dal prefetto Silvana Riccio e poi dallo stesso Auricchio, che era già capo di gabinetto.

Rimpasto con vicesindaco Pd? I dem smentiscono

Tra le ipotesi politiche che circolano, invece, c'è quella che all'uscita di Auricchio potrebbe seguire un possibile nuovo rimpasto nella giunta comunale. Uno scenario non impossibile, se alle regionali dovessero candidarsi ed essere eletti alcuni degli attuali assessori. A Palazzo San Giacomo e in ambienti Dema si rincorrono i ragionamenti su una possibile alleanza tra il sindaco Luigi de Magistris e il Pd per l'ultimo scampolo di consiliatura, avallata dai buoni rapporti tra l'ex pm e il segretario nazionale democrat Nicola Zingaretti. Ai democrat, in questo scenario, potrebbe andare la poltrona di vicesindaco, attualmente detenuta da Enrico Panini, segretario nazionale di Dema, il partito del sindaco. Sullo sfondo, la candidatura di Alessandra Clemente a sindaco di Napoli nel 2021 o alle regionali di quest'anno. Come presupposto, l'accordo tra Pd e M5S per avere il ministro Sergio Costa candidato a presidente della Regione Campania alle prossime elezioni, scalzando l'attuale governatore Vincenzo De Luca. Una ricostruzione, però, smentita da ambienti del Pd locale, e che, secondo fonti della segreteria provinciale Pd, certificherebbe il "tasso di disperazione dell'attuale maggioranza consiliare".

La base M5S contraria alle alleanze in Campania

C'è poi un altro problema. La base del M5S in Campania non vede di buon occhio un'alleanza con il Pd in vista delle prossime regionali. Dagli attivisti pentastellati, infatti, proprio nelle ultime ore, è partito l'hashtag #NoAlleanze in Campania, indirizzato al capo politico M5S Vito Crimi. “Il M5S della Campania – recita la nota – aspetta di partire con la sua campagna elettorale. Sorprende non poco che si stia perdendo tempo prezioso inseguendo gli altri, soprattutto dopo l’esito della riunione tenutasi al Ramada esattamente un mese fa, che ha decretato la scelta netta e inequivocabile, della quasi totalità degli attivisti presenti, verso il no alle alleanze”. “Abbiamo aderito e partecipato alla riunione – conclude il messaggio – su invito ricevuto dalla piattaforma Rousseau, canale ufficiale del Movimento 5 Stelle. Dunque, ci aspettiamo che la nostra voce ti sia giunta abbastanza forte e assuma il peso che merita. Non possiamo più permetterci di manifestare la nostra debolezza con questi continui tentennamenti, rinvii, ambiguità, silenzi, anche e soprattutto quando qualche portavoce rilascia interviste dichiarandosi a favore degli accordi, senza che nessuno li abbia delegati, e dunque, in barba al ruolo di porta-voce”.

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