Comune Napoli, de Magistris chiede i poteri speciali: sblocco della spesa e soldi per Anm
Per superare la crisi economica a Napoli legata al Coronavirus e rilanciare l'economia cittadina, il sindaco Luigi de Magistris chiede i “poteri speciali” al Governo per sbloccare la spesa per far ripartire i cantieri, nuove regole per aiutare Napoli a uscire dal rischio dissesto e l'allentamento dei vincoli di bilancio, in particolare sbloccando i fondi che si devono accantonare ogni anno a garanzia delle tasse che potrebbero non essere riscosse, pari a circa 2 miliardi di euro.
Servono soldi per far ripartire i cantieri a maggio
Da metà marzo, infatti, tutti i cantieri in città sono bloccati per le disposizioni dei decreti nazionali, compresi i lavori per la realizzazione delle stazioni della metropolitana Linea 1, come Duomo, Centro Direzionale e Capodichino, le lavorazioni della Linea 6. Fermi anche i cantieri Unesco del Centro Storico e i restyling di strade importanti come il Corso Vittorio Emanuele. Chiuse anche tante attività commerciali e produttive, da ristoranti e pub, ai parrucchieri. Una volta terminata l'emergenza Covid-19, bisognerà riprendere in fretta tutte le attività, perché in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro. Da qui, la richiesta del primo cittadino al Premier Giuseppe Conte: “Poteri speciali per i sindaci per velocizzare le procedure di spesa , per avviare le opere infrastrutturali e la riapertura dei cantieri”. Che si aggiunge alle altre misure che Palazzo San Giacomo ha annunciato con una nuova delibera dal titolo “Napoli Riparte”. Si tratta, complessivamente, di un investimento pari a diverse centinaia di milioni.
Il Comune chiede l'aiuto del Governo per i conti di Anm
Tra le varie richieste avanzate dall'amministrazione cittadina a Roma per far fronte alla crisi economica che si prevede per il post-emergenza, c'è quella di un aiuto per i conti delle società partecipate. In particolare per l'Anm, l'azienda dei trasporti cittadina, che in questo momento, a causa del crollo delle entrate dei biglietti di oltre il 90%, ha difficoltà a sostenere il piano di rientro del concordato preventivo pre-fallimentare, approvato lo scorso dicembre dal Tribunale di Napoli. Il Comune ha chiesto al Governo di “ristorare le perdite subite dalle società partecipate dagli Enti Locali, in particolare le società del Trasporto Pubblico”.
De Magistris: il Governo ci aiuti col pre-dissesto
Quindi, tra le altre azioni che de Magistris chiede a Roma la “modifica della disciplina legislativa relativa agli enti in pre-dissesto", come Napoli che è in questa condizione dal 2013, avendo un disavanzo certificato al momento di 1,6 miliardi, ai quali si aggiungono altri 1,1 miliardi rilevati dalla Corte dei Conti che potrebbero dover essere recuperati a partire dall'anno prossimo, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale sul calcolo del bilancio arrivata a gennaio. A questo si potrebbero aggiungere altro disavanzo legato all'emergenza Coronavirus. De Magistris ha chiesto quindi al Governo di “ridurre, per il 2020, la percentuale di determinazione delle quote di accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità”. Si tratta del fondo cuscinetto che il Comune deve congelare ogni anno a garanzia delle riscossioni dei tributi locali che potrebbero non concretizzarsi. Nel 2018 questo fondo era pari a circa 1,9 miliardi di euro. Ridurne la quota consentirebbe al Comune di liberare risorse per fare investimenti a sostegno della ripartenza dell'economia. Altre misure, infine, chieste a Roma dal sindaco di Napoli sono la possibilità di rinegoziare i mutui degli Enti Locali e la riduzione del peso della burocrazia su cittadini e imprese.
La delibera Riparte Napoli: tasse a imprese sospese per 2020
Accanto a queste richieste ci sono poi le iniziative messe in campo direttamente dal Comune di Napoli con la delibera “Napoli Riparte” approvata ieri, venerdì 3 aprile 2020. Tra queste, l'esenzione, per l'annualità 2020, del pagamento dei tributi locali da corrispondersi da parte delle attività commerciali, artigiane, culturali e turistiche che si impegnano a mantenere o integrare la forza lavoro preesistente alla chiusura. Un accordo con il sistema del credito locale a sostegno dei settori produttivi cittadini, con particolare riferimento a quelli che più sfuggono alla formalizzazione della loro attività. L'apertura di un confronto con le Associazioni dei proprietari immobiliari allo scopo di produrre un contenimento del costo degli affitti sui locali commerciali. E la riprogrammazione dei fondi strutturali ancora disponibili per destinarli al rilancio delle attività maggiormente colpite.
“In un momento così complesso – commentano gli assessori Enrico Panini (Bilancio), Monica Buonanno (Lavoro e Welfare) e Rosaria Galiero (Commercio) – abbiamo avuto il coraggio di mettere immediatamente in campo gli indirizzi di una politica economica espansiva, capace di affrontare adeguatamente l’impatto della crisi e di gettare le basi per un rilancio della crescita della nostra città. Bisogna immettere liquidità nel sistema per sostenere la ripresa senza dimenticare quella parte di economia informale che sicuramente non troverà risposte in interventi nazionali che rivendichiamo a gran voce. Napoli ripartirà da subito non appena terminata l'emergenza, insieme ce la faremo”.