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Comune, sindacati spaccati su premi e promozioni. Cgil e Uil: “Senza turnazioni stop ai servizi”

Fumata nera sul contratto 2019 per il salario accessorio al tavolo convocato in Comune. È bufera dopo la stangata della Ragioneria dello Stato che ha chiesto al Municipio il recupero di 117 milioni di premi e indennità erogati irregolarmente tra il 2007 e il 2018. Cgil e Uil minacciano azioni di protesta. A sostegno dell’amministrazione Csa e Cisl.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Si spaccano i sindacati al Comune di Napoli sul salario accessorio per i dipendenti comunali. Dopo la scure della Ragioneria di Stato che ha chiesto al Palazzo San Giacomo di recuperare 117 milioni di euro tra premi, promozioni e altre indennità erogate irregolarmente tra il 2007 e il 2018, scoppia la bufera. Cgil e Uil alzano le barricate e minacciano di non firmare l'accordo per il 2019. Sull'altro fronte, invece, Csa e Cisl, propense invece a dare l'ok. Non le manda a dire Danilo Criscuolo, segretario Cgil Fp del Comune: “Siamo molto arrabbiati – spiega – l'amministrazione per due anni ci ha raccontato che era tutto a posto, ma non era così. Col taglio dei fondi per il prossimo decennio rischiano di essere ridotti i servizi al cittadino, perché si vanno a erodere le risorse per turnazioni e reperibilità. Molti sportelli potrebbero chiudere. Anche le progressioni orizzontali nel 2020 saranno bloccate per centinaia di dipendenti”.

“Non è così – ribatte Agostino Anselmi, coordinatore Cisl Fp aree funzionali Comune di Napoli – I dipendenti non dovranno restituire un euro dei soldi contestati dallo Stato. Anzi, l'anno prossimo sbloccheremo le progressioni verticali”. Il tavolo sindacale al Municipio, intanto, oggi si è chiuso senza un accordo sul fondo 2019, tutto rinviato all'anno prossimo. Ma il clima si annuncia infuocato.

Si spaccano i sindacati confederali, la Uil: “Pronti allo scontro”

“Noi non ci stiamo, siamo pronti anche allo scontro. Non possono pagare solo i lavoratori”, scrive la Uil Fpl, in una nota firmata da tutti i dirigenti sindacali della Segreteria Regionale – Coordinamento Comune di Napoli e dalle RSU di riferimento Annibale De Bisogno, Giuseppe Migliaccio, Antonio Micillo, Vittorio Luvino, Giuseppe Finizio, Antonio Fontanarosa, Giovanni De Santis, Imparato Giorgio, Paglionico Assunta, Alfredo Di Franco e Francesca Orlandi. “Se le condizioni sono quelle prospettate dall'amministrazione – aggiungono – i margini di dialogo restano limitatissimi”.

Per la Uil Fpl “sono imprescindibili: nuove Progressioni economiche orizzontali per il 2019, una ripartizione più equa del salario accessorio e l’apertura di un tavolo tecnico sui riscontri del MEF che hanno determinato i tagli del fondo 2019”. “Il Comune di Napoli – concludono – ha inteso accettare pedissequamente i rilievi del Ministero Economia e Finanze, i quali inducono al forzato recupero di oltre 142 milioni di euro dal fondo del salario accessorio dei dipendenti dell’Ente. La Uil Fpl, considerato il certo blocco dei servizi ai ceti più bisognosi della comunità partenopea, ritiene incongruo qualunque confronto sulla ripartizione delle risorse anno 2019. L'amministrazione ha già preventivato ulteriori tagli per l’anno 2020, particolarmente incidenti sull’indennità di turnazione e dalle maggiori responsabilità”.

Criscuolo (Cgil Fp): “Il Comune sapeva da anni del buco. Non ha fatto nulla”

Critico anche Danilo Criscuolo, segretario Cgil Fp: “Ci sono stati ritardi gravi nella risposta del Comune alle richieste di chiarimento della Ragioneria di Stato. Se l'amministrazione comunale avesse coinvolto i sindacati, si sarebbe potuto aprire un tavolo nazionale sulla partita. Invece, apprendiamo di questa situazione a fine anno. Il taglio del salario accessorio ingesserà tutte le politiche del Comune per i prossimi anni. Le progressioni orizzontali l'anno prossimo non ci saranno per i dipendenti che sono rimasti esclusi quest'anno, a beneficiarne saranno sempre gli stessi, e altri potrebbero fare ricorso per bloccare quelle in itinere. C'è il rischio di bloccare tutti i servizi, perché mancano i soldi per le turnazioni”.

La replica di Csa e Cisl: “Ai dipendenti non sarà tolto nulla”

“Il percorso per definire gli ambiti economici entro i quali inquadrare il Contratto Decentrato 2019 – scrivono Csa e Cisl in una nota – come anni precedenti si muove tra le tagliole delle conseguenze dell'ispezione del MEF anno 2011, dei vincoli del predissesto e una esposizione debitoria molto grave. Una situazione che non ha impedito in questi anni ai sindacati di percorrere intese contrattuali che hanno messo in sicurezza salario e diritti acquisiti.

I 114 milioni di euro complessivi da restituire testimoniano l'importanza dei risultati raggiunti senza che alcun dipendente abbia dovuto restituire un solo euro. La nostra posizione non cambia: bene la delibera che offre ai dipendenti la verità, ma ciò non deve mai mettere in discussione il finanziamento e la piena conferma di tutti gli istituti contrattuali sottoscritti tra le parti. Il maturato 2019 sarà regolarmente corrisposto”.

“Il debito di 117 milioni – precisa Agostino Anselmi, della Cisl – non è addebitabile alla giunta de Magistris, ma a quella Iervolino. Se l'esito della vicenda arriva solo ora è perché il contraddittorio tra Comune e Stato è durato anni. I dipendenti comunali non dovranno restituire un euro. Nonostante queste difficoltà, quest'anno abbiamo fatto le progressioni orizzontali. E il mese prossimo i dipendenti ai quali sono state riconosciute riceveranno in busta paga 3,5 milioni in più. Mentre avvieremo finalmente le progressioni verticali. Per le progressioni orizzontali cercheremo di recuperare le risorse nel corso dell'anno.

Se l'anno prossimo ci saranno difficoltà per le turnazioni dipenderà dalla nuova normativa, che prevede che tra il primo e il secondo turno ci debba essere non più di mezz'ora di accavallamento. Ma ci sarà il nuovo istituto dell'indennità di disagio lavorativo. Il taglio del fondo al salario accessorio? Non ridurrà i servizi: 10 anni fa i dipendenti erano 9mila, adesso si sono dimezzati. I fondi bastano. Invece, il rischio concreto che si correrà se tutti i sindacati non firmeranno il contratto per il 2019 sarà che i dipendenti dovranno restituire il salario accessorio 2019”.

Il Diccap: "Serve commissione di inchiesta interna"

Il sindacato Diccap, invece, chiede l'istituzione di “una commissione interna di inchiesta al fine di punire i responsabili di quanto accaduto e dichiara di non votare un fondo decurtato del 25% delle risorse destinate alla contrattazione integrativa”. “A causa di una politica illegittima portata avanti dalle amministrazioni Iervolino e de Magistris – scrivono le Rsu Diccap Giovanni Bonora, Nicola Boccia e Gianfranco Polliceil Comune di Napoli dovrà restituire, secondo quanto rilevato dagli ispettori del Ministero dell'Economia la bellezza di 117 milioni di euro, con evidenti gravi ripercussioni sui lavoratori. Ma la cosa più grave che desta preoccupazione è il fatto che queste cose erano ben conosciute dall'attuale amministrazione”. "Anche la FIALPS  – afferma il segretario regionale Fialps Franco Canforaaderirà alle azioni di lotta di Cgil e Uil, per chiedere l'immediato ripristino degli istituti contrattuali come turnazioni, premi di produttività Pip, Posizioni organizzative e risoluzione delle Peo".

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