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Con un violentissimo attacco a Renzi, De Magistris ha iniziato la campagna elettorale

Con 11 minuti di video De Magistris realizza il più violento attacco di un amministratore locale contro il presidente del Consiglio Renzi, a pochi giorni dal suo arrivo a Bagnoli. La tensione cresce. Il sindaco ha in mente una campagna elettorale stile ultras?
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Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha rimesso la bandana arancione e ufficialmente iniziato la sua campagna in vista delle Elezioni Comunali di giugno 2016. Lo ha fatto dal suo pulpito istituzionale, con uno degli attacchi più violenti mai registrati da un amministratore locale nei confronti del presidente del Consiglio Matteo Renzi. In 11 minuti di video, girato nella sede municipale di Palazzo San Giacomo, De Magistris, commentando le pur dure dichiarazioni del premier su Bagnoli («è una vergogna nazionale, il 6 aprile sarò a Napoli»), ha di fatto rotto l'ultimo, sottile, filo di un rapporto istituzionale con Palazzo Chigi già sfilacciato a suon di accuse e repliche.

«Se lei pensa di mettere le mani sulla città sarà con fermezza e risolutezza respinto» ha dichiarato il sindaco rivolgendosi al "Signor presidente del Consiglio", citando il noto film di Francesco Rosi sul sacco di Napoli e chiamando  di fatto a raccolta tutte le forze antagoniste di sinistra dei vari centri sociali in occasione dell'arrivo del premier a Bagnoli la prossima settimana. «Respinto». Questo è il termine usato. Che succederà all'ombra dell'ex azienda siderurgica la prossima settimana? È responsabile da parte di un esponente delle istituzioni calcare la mano su quest'aspetto, rischiando si alzi il livello dello scontro?

De Magistris fra le altre cose dice che Renzi dovrebbe «chiedere scusa» in un «sussulto di dignità». Politicamente accettabile la prima parte, ma la seconda? «Sussulto di dignità» è la stessa espressione, identica, che nel 2008 l'allora sindaco Rosa Russo Iervolino improvvidamente  utilizzò per definire il suicidio dell'assessore Giorgio Nunges, travolto dall'inchiesta Global Service. Era il caso di utilizzarla da quel pulpito istituzionale?

Nel lungo monologo del sindaco ci sarebbero decine di frasi da isolare. L'immagine di Renzi che va da Gianni Lettieri, avversario del sindaco ricandidato ma anche capo di una delle principali aziende della Campania, l'Atitech, «volando come un pipistrello»; l'immagine di una Napoli che prima dell'avvento del sindaco arancione era, nell'ordine «trasversalmente amministrata da centrosinistra e centrodestra»; con «politica e prenditori di soldi pubblici» o con «politica e certa parte di ‘impresari di finanza'».

L'analisi su Bagnoli del primo cittadino partenopeo sarebbe potuta essere "severa ma giusta" se non fosse stato per le tremende bordate sul «disastro ambientale» di Bagnoli attribuito «alla giunta di cui era assessore Valeria Valente»;  a responsabilità di Fintecna e di Cementir nell'affaire Bagnoli , legato, secondo De Magistris «commistioni opache» pubblico-privato. Tutto legittimo, se fosse stato pronunciato in un comizio. Ma dalla poltrona di sindaco della terza città d'Italia, beh, ho dei seri dubbi.
Soprattutto se aggiungiamo l'accusa al presidente del Consiglio dei ministri di «puzzo di compromesso»; di «violazione della Costituzione»; di non aver tenuto fede al protocollo d'intesa su Bagnoli.

Che il sindaco arancione ricandidato voglia inserire la sua vertenza su Bagnoli (persa dal punto di vista legale al Tar, ora si pronuncerà il Consiglio di Stato) nel novero delle "No" (No-Tav; No-Triv; No-Expo) appare chiaro dai reiterati riferimenti, all'interno del video-manifesto della campagna elettorale, alle battaglie territoriali nazionali che hanno caratterizzato gli ultimi anni. L'obiettivo qual è? Farsi megafono napoletano di tutte le istanze ‘anti' nel periodo della campagna elettorale? Diventare perno di un più complesso meccanismo anti-renziano da mettere in moto ora che la battaglia elettorale è entrata nel vivo? Chi vota De Magistris a Napoli vota anche contro Renzi? È questo il messaggio?

«La nostra città ha come elemento costitutivo la resistenza» dichiara davanti alla telecamera il sindaco di Napoli dimostrando di conoscere poco la storia del luogo che governa, più vicino (e non senza conseguenze negative) alla resilienza che alla resistenza vera e propria.

«Difendo la città» è il titolo del video del girato al Comune. Cosa ricorda, se non l'«oggi come allora / difendo la città» del noto coro da stadio: «Un giorno all'improvviso / mi innamorai di te?». Una campagna elettorale in stile ultras, disegnata sugli umori dei social network, guidata dalle logiche di contrapposizione dicotomica post-ideologica? Anche in questo Napoli ha tutte le carte in tavola: sarà laboratorio per il resto d'Italia.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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