"Mancava l'autorizzazione per il pubblico spettacolo, prevista dall'articolo 68 del Tulps, il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza". Ecco il motivo che ha spinto gli agenti della Polizia Municipale di Napoli a bloccare il concerto in piazza del Gesù “Break Napoli. La notte dell'inclusione”, nell'ambito della Notte d'Arte a Napoli, organizzato dalla II Municipalità Montecalvario-Avvocata. Una kermesse, che si sarebbe dovuta tenere ieri sera, ampiamente annunciata alla città nelle scorse settimane, con un battage anche in Tv, e ufficializzata in pompa magna con una conferenza stampa a Palazzo San Giacomo, l'11 dicembre scorso, con la partecipazione dell'assessore alla Cultura Eleonora De Majo e del presidente del parlamentino di piazza Dante Francesco Chirico. Quest'anno ricorreva la Settima Edizione. Quindi si trattava di un evento ben collaudato, anche se nel corso degli anni andato in scena con formule diverse. Ma qualcosa è andato storto. Nonostante la conferenza dei servizi convocata mesi fa, con la partecipazione di Chirico, degli uffici tecnici e della stessa Polizia Municipale, la festa è saltata per mancanza di autorizzazione allo spettacolo.
Chi è il colpevole? Per l'assessora alla Cultura de Majo la responsabilità è della Municipalità. Per il sindaco Luigi de Magistris dei privati che "non hanno messo a posto le carte". "Nei prossimi giorni – chiosa l'ex pm – capiremo perché tante cose strane accadono di questi tempi in città. Guasti improvvisi e seriali, controlli maniacali ed assenze di controlli dove i controlli sarebbero necessari, e mi fermo qui perché il Natale si avvicina e dobbiamo essere anche noi misericordiosi". I vigili urbani si tirano fuori dalla mischia: "Controlli di prassi – affermano dal Comando – nessuna discrezionalità". Ma in una nota al Prefetto, il sindacato Csa, che è il più rappresentativo dei caschi bianchi, lamenta insofferenza per i continui attacchi al corpo, anche dopo il caso per lo stop al concerto del Coro Gospel, e annuncia dossier sulle autorizzazioni. Ma come è andata veramente la faccenda?
Il cortocircuito tra gli uffici
Il blitz di ieri sera è stato effettuato dalla squadra della Polizia Locale che si occupa dei controlli sulle autorizzazioni per gli eventi in città, non quindi dall'Unità Operativa di piazza Dante. I vigili hanno fatto le verifiche consuete per gli eventi in luogo pubblico. Non sono intervenuti su segnalazione o denuncia di cittadini. Alla richiesta di esibizione dei documenti necessari agli organizzatori hanno riscontrato l'assenza dell'autorizzazione per lo spettacolo. Le altre carte, invece, c'erano. A quel punto, però, se il concerto si fosse svolto lo stesso, sarebbero scattate denuncia e sanzione. Eppure, per organizzare la Notte d'Arte 2019 a piazza del Gesù, la II Municipalità si era mossa per tempo. La prima conferenza dei servizi, infatti, risale ad alcuni mesi fa. Si tratta di un incontro tra gli uffici tecnici necessario a raccogliere tutti i pareri e le autorizzazioni indispensabili per realizzare un evento pubblico. Alla conferenza partecipano anche i rappresentanti della Polizia Locale, e anche nel caso della Notte d'Arte 2019 è stato così, confermano dal Comando di via De Giaxa. Data la rilevanza dell'evento, inoltre, alla conferenza dei servizi in questo caso ha preso parte direttamente il presidente della Municipalità Francesco Chirico, mentre era assente invece l'assessorino agli Eventi, Luigi Carbone, che gli altri anni, invece, si era occupato dell'organizzazione. E allora, cosa è successo?
Il rebus dell'autorizzazione mancante
La presenza della Polizia Locale in conferenza dei servizi non è di per sé sufficiente ad avere la garanzia che arriveranno tutti i documenti necessari per lo svolgimento dell'evento. La Polizia Locale, infatti, non rilascia autorizzazioni, ma verifica solo se ci sono tutte. I controlli vengono effettuati poco prima dello spettacolo e possono essere eseguiti anche da altre forze dell'ordine, come la Polizia. Avviene così in tutte le Municipalità, non c'è alcuna discrezionalità. Il motivo della mancanza dell'autorizzazione, insomma, sembra legato piuttosto ad un cortocircuito tra gli uffici. Non ci sarebbe stata, in pratica, la comunicazione tra gli organizzatori privati, col supporto degli uffici tecnici della Municipalità, e gli uffici comunali di piazza Cavour che rilasciano queste autorizzazioni. Dinamica, ad ogni modo, ancora tutta da chiarire.
L'assessore alla Cultura De Majo: “Non è mia responsabilità”
La prima ad intervenire sulla vicenda in mattinata è l'assessore
“La notte dell'arte del centro storico – chiarisce con un post su Facebook, l'assessore alla Cultura Eleonora De Majo – è l'evento che la seconda municipalità organizza con grande successo da ormai 7 anni. La Municipalità ha sempre organizzato la notte d'arte con grande professionalità e poche risorse dimostrando che un evento così articolato e complesso si può realizzare con la partecipazione del territorio dei sui commercianti dell'associazionismo. L'assessorato alla cultura e al turismo ha sempre dato, per ognuna delle sette edizioni, un contributo all’evento solo in termini di promozione, garantendo inoltre l'apertura dei siti di propria competenza ( San Severo al Pendino e Piazza Forcella) e rispettando il ruolo da protagonista della municipalità, che ha ideato il format e curato da sempre in autonomia contenuti e organizzazione nel suo complesso. Mi piacerebbe quindi che chi sta maldestramente provando ad attribuirmi il mancato svolgimento dei concerti di ieri sera fosse in grado di dimostrare, carte alla mano, quali sarebbero le responsabilità dirette dell’Assessorato e dunque dell’Amministrazione dinanzi ad una oggettiva assenza di documentazione adeguata allo svolgimento del pubblico spettacolo da parte degli organizzatori”.
Il sindaco Luigi de Magistris: "Sono ferito, si poteva evitare"
"L’annullamento degli spettacoli sui tre palchi nella notte d’arte – commenta il sindaco Luigi de Magistris – rappresenta un grave danno alla città ed alla sua immagine. Il programma era molto bello e per un aspetto formale l’arte è stata repressa all’ultimo minuto, guarda caso, in zona cesarini. Chi doveva organizzare l’evento, un soggetto privato, non ha avuto la capacità di mettere a posto tutte le carte. Senz’altro grave. Nel nostro Paese le carte a posto è una delle arti più ricercate. La seconda municipalità, guidata dal bravo presidente Chirico, ha ammesso, con onestà intellettuale, di non aver controllato adeguatamente che tutto fosse a posto, sul piano formale. Sommessamente ritengo , da sindaco oggi arrabbiato, che con buon senso ed una interpretazione giuridica diversa si poteva dare seguito agli spettacoli. Si poteva e si doveva evitare una figuraccia alla città. Ma l’amore per Napoli non è per tutti così potente da lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Nei prossimi giorni capiremo perché tante cose strane accadono di questi tempi in città. Guasti improvvisi e seriali, controlli maniacali ed assenze di controlli dove i controlli sarebbero necessari, e mi fermo qui perché il Natale si avvicina e dobbiamo essere anche noi misericordiosi. Mi diranno la forma, il caso, lo zelo, le norme, le elezioni che si avvicinano…..So solo che ieri la città è stata privata di forti emozioni. Ci sentiamo feriti. Farò di tutto perché questa vergogna umana non accada più".
Il sindacato dei vigili: "Non ci sono scorciatoie per nessuno. Prepareremo un dossier
"Si susseguono problemi – scrive il Csa, il sindacato più rappresentatito della Polizia Locale, in una nota al Prefetto, al Sindaco, al direttore generale del Comune – sui controlli obbligatori previsti dalla Legge dello Stato e dai Regolamenti comunali, circa spettacoli, spettacolini e iniziative varie. Nel merito, l'Amministrazione può e deve dare corpo alla sua idea di città. Lo hanno stabilito gli elettori e solo a loro toccherà giudicarla democraticamente. Ai lavoratori della Polizia Municipale tocca solo l'obbligo di controllare che il tutto avvenga nel rispetto di Leggi e Regolamenti. Non esistono interventi sui quali si può chiudere un occhio ed altri dove si interviene. Le levate di scudi di taluni sembrano definire un quadro d'interventi dove la tolleranza viene confusa con le omissioni d'atti d'ufficio. Gli Assessorati e lo Staff all'uopo destinato hanno tutto il tempo e il modo di indicare gli obblighi derivanti dalla normativa su fiere, pubblici spettacoli, occupazione di suolo. I privati e le associazioni devono essere ben messe a conoscenza che non esistono scorciatoie in rapporto alla finalità a torto o ragione ritenuta a sfondo sociale".
"D'altronde – aggiunge il Csa – la correttezza degli interventi della Polizia Municipale sono testimoniati dai verbali e dai sequestri tutti confermati dagli organi di controllo. Non si può chiedere ai lavoratori della Polizia Municipale di rispondere magari davanti a un magistrato delle altrue carenze o superficialità. Un coro Gospel (bellissimo) deve purtroppo attenersi agli obblighi degli spettacoli su pubblica via e leggi connesse. Nel caso non piaccia, si cambino allora Leggi e Regolamenti. Da oggi, inizieremo a raccogliere in un dossier ogni ulteriore episodio che dovesse verificarsi della stessa tipologia di quelli apparsi sui quotidiani. Solo così si potrà capire dove si annidano gli errori o le sottovalutazioni e come correggerle".
La polemica: “troppa superficialità nell'organizzazione”
“Si è peccato di superficialità sull'organizzazione dell'evento – Peppe Aiello, consigliere della II Municipalità – La cosa che stupisce è che l'evento vedeva tra i patrocinatori la stessa amministrazione comunale e la Municipalità. Solo pochi giorni fa c'era stata la presentazione in conferenza stampa. Forse sarebbe stato necessario un maggior controllo da parte degli uffici”. “E' stato un episodio surreale – commenta Rosanna Laudanno, consigliera della II Municipalità, tra i presenti alla festa – Siamo rimasti allibiti dall'annullamento del concerto. In passato non c'erano mai stati problemi per le altre edizioni. Questa volta, invece, nonostante una grande attività di pubblicizzazione, è andato tutto storto”.