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Ingressi separati nei Pronto Soccorsi per chi accusa sintomi sospetti di Coronavirus. Posti letto dedicati nei reparti di malattie infettive ed emergenza. Potenziati i presidi ospedalieri in grado di fare i tamponi per l'accertamento dei casi. Kit diagnostici rapidi per i medici di base e Triage telefonico: in caso di esito positivo la segnalazione al 118. Stretta anche sulle visite in ospedale: invitati i pazienti dei Pronto Soccorsi a farsi accompagnare da un solo parente. Per i turisti saranno disposti punti informativi nei porti di Napoli, Pozzuoli e Salerno. Scatta la macchina dell'emergenza per il Coronavirus anche in Campania. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, in conferenza stampa con il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, annuncia la firma nel pomeriggio delle Linee guida per la Campania, con le misure di prevenzione, sulla scorta di quanto già fatto anche da altre regioni. Ma per la Campania non sono al momento previsti provvedimenti draconiani, come la chiusura delle scuole o il rinvio delle partite, in quanto – spiega De Luca – “in Campania non sono stati finora registrati casi positivi di Coronavirus”. Confermato il match di Campions Napoli-Barcellona di domani al San Paolo.
Sono 200 i posti letto disponibili in Regione
Attualmente, i posti letto di malattie infettive disponibili in Campania sono circa 200. “Tra questi – spiega De Luca – circa 70 al Cotugno, 70 al Pascale, 40 all'Asl di Salerno e 6 al Ruggi d'Aragona. Una decina tra le varie aziende sanitarie di Caserta, Pozzuoli e al Moscati di Avellino. Siamo ben oltre l'esigenza in caso di emergenza conclamata. C'è, poi, un Piano B allo studio con la Protezione Civile, con la possibilità di ulteriori misure, nel caso di necessità”. In primo luogo, il reperimento di spazi e locali da destinare alla quarantena. Nella riunione delle Prefetture di ieri si è pensato alla possibilità di utilizzare spazi militari e caserme per queste attività di prevenzione. Ma anche nelle strutture ospedaliere potrebbero essere attrezzati spazi del genere. Da valutare l'ipotesi di ospedali da campo con la Protezione Civile.
L'unità di crisi convocata stamattina a Palazzo Santa Lucia
L'unità di crisi sul Coronavirus, già predisposta da tempo in Regione Campania, si è riunita stamattina per fare il punto della situazione, con la partecipazione delle Asl della Campania, della Protezione Civile, del mondo della scuola e dei trasporti. La Regione è in stretto contatto con il ministero della Salute per eventuali aggiornamenti.
L'invito: nei Pronto Soccorsi solo un accompagnatore per paziente
Per evitare di congestionare il sistema sanitario campano, nelle Linee guida della Regione ci sarà una direttiva di indicazione generale che inviterà i pazienti dei Pronto Soccorsi a non farsi accompagnare da più di un familiare. Stessa esortazione anche a non ingolfare il numero verde regionale 800-90.96.99 con chiamate di emergenza, che vanno invece indirizzate al 118 o ai medici di base, in quanto il Numero dedicato della Regione ha solo carattere informativo.
Corridoi separati in ospedali e Ps per i casi sospetti
Tra le altre misure preventive, la Regione ha deciso di separare gli accessi nelle strutture sanitarie e nei Pronto Soccorsi e nei reparti per i ricoveri da malattie infettive tra i pazienti con sintomi sospetti da Coronavirus e gli altri utenti. Anche i posti letto di eventuali contagiati saranno separati dagli altri degenti, per essere poi trasferiti ai reparti dedicati.
Diagnosi con tamponi, attrezzati altri quattro ospedali
Sarà potenziato anche il sistema per la diagnosi dei contagi attraverso i tamponi. Che saranno disponibili non solo al Cotugno, dove già sono attivi con una capacità di 100-200 tamponi giornalieri, ma anche dalla prossima settimana all'Ospedale San Paolo di Fuorigrotta, a, San Sebastiano di Caserta, al Moscati di Avellino e al Ruggi d'Aragona di Salerno.
“007” medici per ricostruire i contatti dei possibili contagiati
Su un altro fronte, si sta lavorando per destinare una parte del personale medico per la verifica dei percorsi e dei contatti avuti da pazienti eventualmente contagiati. In modo da arginare sul nascere il possibile focolaio. In questo lavoro saranno coinvolti volontari, medici di base, in relazione all'obbligo di permanenza nel domicilio di persone a rischio contagio, per le quali si richiede qualche giorno di controllo a domicilio e personale medico di prevenzione nelle visite domiciliari.
Triage telefonico e mascherine per i medici di famiglia
Anche i medici di base saranno coinvolti nella macchina dell'emergenza. La regione comincerà la distribuzione dei kit per la diagnosi rapida e i dispositivi DPI di prevenzione, come mascherina, occhiali e tute. Si punterà sulla diagnosi telefonica, prima della visita domiciliare. Sconsigliato per i pazienti con sospetti sintomi il recarsi direttamente nello studio del medico curante. Sarà poi il medico di base a segnalare l'eventuale caso positivo al 118.
Infopoint per i turisti nei porti campani
Si sta lavorando, inoltre, a realizzare dei punti informativi nei porti di Napoli, Salerno e Pozzuoli. Che avranno i dati sugli arrivi delle comitive di turisti, sulla provenienza e sui contatti avuti negli ultimi 20 giorni. “Una richiesta – spiega De Luca – arrivata su sollecitazione dell'Asl Na 2 Nord, a sua volta sollecitata dai sindaci, dopo i casi di Ischia”. Per gli aeroporti, invece, le misure di prevenzione sono già in atto da settimane.
No alle mascherine ai conducenti dei mezzi pubblici
“L'indicazione che viene dal ministero – conclude De Luca – è non procedere a dotare di mascherine in maniera immotivata tutti i dipendenti pubblici. La distribuzione sarà limitata al personale medico di frontiera, ai pronto soccorsi e al personale impegnato nelle verifiche”.
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