588 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Opinioni

Corso Vittorio Emanuele tra i rifiuti: residenti “007” incastrano chi inquina

Il prestigioso corso Vittorio Emanuele di Napoli è preda di continui sversamenti illegali di rifiuti d’ogni tipo. I residenti, esasperati, si trasformano in “007” e incastrano gli abusivi, che con camioncini e grosse auto vengono periodicamente a scaricare gli scarti delle ristrutturazioni anche da altri quartieri. Esposto in Procura.
A cura di Pierluigi Frattasi
588 CONDIVISIONI
Immagine

Mobili, sedie, divani e materassi, grossi sacchi pieni di materiali di risulta e scarti dell'edilizia. Una scia infinita di rifiuti disseminata lungo il Corso Vittorio Emanuele. La storica via di Napoli, dove sono presenti scuole, alberghi e università, ridotta a una discarica a cielo aperto. Sono continui gli sversamenti abusivi, a tutte le ore del giorno e anche della notte. Documentati puntualmente dal comitato dei residenti che cerca in ogni modo di contrastarli, con dossier fotografici, video e denunce al reparto ambientale della Polizia Municipale. Trasformatisi in "007" gli abitanti hanno identificato anche diversi camioncini con carichi fuorilegge che spesso arrivano anche da altri quartieri. Il fenomeno è finito al centro di un esposto in Procura.

L'ultimo episodio è accaduto pochi giorni fa, quando alcuni membri del comitato hanno sorpreso sul fatto uno sversamento abusivo di materiali di risulta nei pressi dei cassonetti di fronte alla fermata della Funicolare di Montesanto. Un uomo a bordo di una station wagon carica diversi grossi sacchi neri ha cominciato in pieno pomeriggio, fuori dall'orario di conferimento, a scaricare l'immondizia nei bidoni dell'indifferenziata proprio sotto gli occhi di alcuni membri del comitato che erano sul posto.

I residenti sono subito intervenuti, chiedendo all'uomo che stava sversando di fermarsi e di ricaricare i sacchetti sulla macchina. Alla replica che nei sacchi c'erano solo rifiuti indifferenziati, i residenti hanno aperto uno dei contenitori dal quale è emerso invece il materiale di risulta. A quel punto, l'uomo dopo un po' di resistenza ha rimesso il sacco sull'auto e poi si è allontanato. Il video è stato segnalato alla Polizia Municipale.

Questa volta lo sversamento non è andato a buon fine. Ma il fenomeno è sempre più diffuso lungo il corso Vittorio Emanuele, soprattutto nel tratto che da piazzetta Cariati arriva fino a piazza Mazzini, che aspetta da 3 anni il restyling del Comune di Napoli. Il Municipio finalmente ha assicurato la copertura finanziaria per l'intervento, attraverso i fondi della città metropolitana. I lavori dovrebbero partire in estate, dopo le Universiadi. Nel frattempo, però, la situazione degli scarichi illegali è diventata insostenibile. Cumuli di rifiuti, masserizie, pezzi di sanitari e materassi spuntano ogni settimana come funghi a ridosso degli stalli dei cassonetti di Asìa, da quelli all'altezza del Parco del Pino, al punto di raccolta sul ponte di vico Sant'Antonio ai Monti, preda di un degrado assoluto. «Chiediamo all'amministrazione – afferma il Comitato “Mi riguarda” del Corso Vittorio Emanuele – di installare le telecamere di videosorveglianza per la sicurezza della zona e contro gli sversamenti illegali di rifiuti, che sono diventati intollerabili, considerando che nella zona si concentrano molte scuole e alberghi. Con l'avvio dei lavori chiediamo che sia fatto anche il progetto di riqualificazione presentato dai residenti».

Il giallo dei ‘bidoni fantasma' di Asia

Ma i problemi non finiscono qui. C'è anche il “giallo” dei bidoni “fantasma”. Asìa, su richiesta dei residenti, prima ha messo i cassonetti dell'indifferenziata nuovi, poi se li è ripresi, rimettendo i vecchi e scatenando le proteste dei cittadini. «Da quasi un mese – racconta il Comitato stiamo lottando per rimuovere la spazzatura da terra. Abbiamo fatto nei mesi scorsi una richiesta ad Asìa per avere un cassonetto aggiuntivo negli stalli di fronte alla Funicolare di Montesanto, perché la zona non è servita dalla raccolta porta a porta e i cassonetti dell'indifferenziata presenti erano insufficienti. Ce n'era solo uno nel tratto tra il semaforo e la funicolare, che non bastava, considerando che di quel punto di raccolta si servono anche i residenti dei viali della Madonnina e della Pedamentina. Così l'immondizia si accumulava direttamente per terra».

«La richiesta di potenziare i cassonetti – prosegue il comitato – è stata inviata ad Asìa e alla Municipalità. A ridosso delle feste di Pasqua il vecchio cassonetto è stato rimosso e sostituito con uno nuovo, ma è durato solo pochi giorni, poi anche questo è scomparso. La scorsa settimana, quindi, sono stati installati due cassonetti nuovi per l'indifferenziata, ma anche questi sono scomparsi dopo poco, mentre è tornato il vecchio cassonetto. Adesso chiediamo spiegazioni alla società di quanto sta accadendo».

Sul piede di guerra anche i comitati dei residenti di via Battistello Caracciolo, che in questi giorni hanno cominciato un'attività di monitoraggio sugli sversamenti illegali di rifiuti nella zona, anche questa preda di camioncini e auto provenienti da altri quartieri per scaricare l'immondizia.

588 CONDIVISIONI
Immagine
Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views