È un bel po' di tempo che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca parla ai cittadini senza domande e senza ammettere repliche, come democrazia chiederebbe. Colpa del Coronavirus che impedisce le conferenze stampa? Fino ad un certo punto. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è sottoposto più volte alle domande dirette dei giornalisti collegati via web. In Campania il capo della Procura partenopea Giovanni Melillo e molti altri esponenti delle istituzioni cittadine svolgono regolari interviste o dialogano coi giornalisti su fatti del giorno. Lo fa anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
De Luca invece si è collegato con Fabio Fazio e da Bruno Vespa. Tra fratacchioni e duelli Nord-Sud con la Lombardia egli si è abilmente smarcato da quella parte di stampa che lo chiama a rispondere nel merito delle proprie azioni, avendo conoscenza approfondita di fatti e circostanze (ospedali, Pronto Soccorso, situazione di medici e infermieri, dotazioni)
À la guerre comme à la guerre: per il politico di Salerno è andata bene la situazione di sostanziale assenza di contraltare diretto e immediato. Ora, però, se Fase 2 dev'essere, lo deve essere per tutti, assembramenti o meno.
Anche perché in Campania siamo in piena campagna di propaganda elettorale. Le Elezioni Regionali 2020 si terranno in autunno e non è possibile che il governatore ricandidato si sottragga su questioni che riguardano la gestione dell'emergenza Covid-19, vale a dire le terapie intensive, gli ospedali container costruiti in varie zone della Campania in previsione di una ondata di contagi e ricoveri, i danari spesi da una regione del Sud Italia che inevitabilmente da qualche parte avrà dovuto togliere questi quattrini.
Qual è dunque la prospettiva? Che ci attende, ora oltre l'obbligo di mascherina, il distanziamento sociale, l'attenzione massima alle frequentazioni e la danza dei tamponi Covid? La mancanza della necessaria intermediazione dei giornalisti ha portato De Luca a esibirsi non solo col repertorio alla Crozza. Tanto per ricordare: lanciafiamme, mascherine di Bunny, zeppole con la crema al Coronavirus, porta seccia, gli occhiali al color pannolino di Salvini: roba che manda in brodo di giuggiole un nutrito numero di sferzanti editorialisti che avranno passato si e o no due giorni in Campania. Il tono greve, sarcastico e iperbolico è una operazione è una operazione win-win per Vicienzo ‘a funtana: si parla di lui ma non si fanno le domande giuste. Le presunte risposte, poi, sono un argomento a parte.
Facciamo un esempio pratico. De Luca ha usato un argomento-fantoccio: non è da idioti chiedersi delle terapie intensive Covid-19. Che significa argomento fantoccio o straw man argument? È una fallacia logica spesso usata in politica. Si ribatte ad una tesi confutandola e non entrando nel merito, bensì distorcendola di proposito. Si parla delle terapie intensive del Coronavirus in Campania? Ci si chiede perché siano praticamente dei costosi gusci vuoti? Se quelle risorse sarebbero potute essere veicolate altrove, sempre per combattere il Covid, sempre nell'assistenza dei malati o degli ospedalizzati o dei positivi al virus? Il presidente della Regione non ribatte. Replica così:
Qualche imbecille in Campania ha osservato che abbiamo realizzato posti di terapia intensiva che non sono occupati…chiediamo scusa al virus se non gli abbiamo fatto compagnia. Ringraziamo il Padre Eterno se abbiamo i posti realizzati e non occupati al 100%. Continueremo a realizzare posti letto di terapia intensiva per stare più tranquilli in vista dell’autunno, quando al virus influenzale potrebbe mescolarsi (speriamo di no) un ritorno dell’epidemia.
L'argomento è fittizio. Nessuno si augura che il Covid aggredisca la Campania e semini morte trovandola impreparata. Ci si è chiesti come si è arrivati a questo tipo di scelte: non è un Graducato, la Campania: è una regione governata dalle leggi, come la Lombardia e come il Veneto. Come Attilio Fontana e Luca Zaia anche Vincenzo De Luca sarà chiamato a rispondere delle scelte della sua amministrazione ai tempi del virus. Visto che cita Totò, il governatore conoscerà la celebre: «Ogni limite ha una pazienza».