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Covid 19

Covid19, il Comune ha speso un milione per l’emergenza: 80mila euro allo studio dell’Univeristà

Ammonta a 80mila euro la spesa del Comune di Napoli per l’accordo di collaborazione con l’Università Federico II per la conoscenza scientifica dell’andamento della pandemia del Coronavirus a Napoli. Altri 161mila euro sono andati a copertura degli alloggi gratis per medici e infermieri che sono venuti a Napoli durante il lockdown per combattere il Covid. Il fondo per i buoni-spesa “Cuore di Napoli” è costato 542mila euro di soldi comunali. Nel complesso, il Municipio ha sostenuto una spesa di oltre un milione. Operazoni finanziate con la sospensione dei mutui di Cassa Depositi e Prestiti che dovranno restituire i prossimi sindaci tra il 2022 e il 2045.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Ammonta a 80mila euro la spesa del Comune di Napoli per l'accordo di collaborazione con l'Università Federico II per la conoscenza scientifica dell'andamento della pandemia del Coronavirus a Napoli. Altri 161mila euro, invece, sono andati a copertura degli alloggi gratis per medici e infermieri che sono venuti a Napoli durante il lockdown per combattere il Covid19. Il fondo per i buoni-spesa Cuore di Napoli è costato 542mila euro di soldi comunali. Sono solo alcuni degli interventi messi in piedi da Palazzo San Giacomo durante i mesi del picco dei contagi di marzo e aprile. A questi si aggiungono tante altre operazioni, come l'acquisto delle mascherine e altri DPI per il personale impegnato sul campo, l'iniziativa Cuore di Napoli, nonché il magazzino dei pacchi alimentari alla Mostra d'Oltremare. Nel complesso, il Municipio partenopeo ha sostenuto una spesa di 1.068.040,29 euro. Si tratta di una cifra riferita alle previsioni, mentre il conteggio a consuntivo è ancora in corso presso i diversi servizi interessati. Numeri, quindi, suscettibili di variazioni e integrazioni nei prossimi giorni, ma aggiornati al 5 giugno scorso. Il consigliere comunale Diego Venanzoni (La Città): “Va chiarita ogni spesa voce per voce”.

Fondi per il Covid19, un milione di euro dal Comune di Napoli

Oltre un milione di euro, quindi. Da dove sono arrivati i soldi? Gli interventi hanno trovato copertura dai risparmi ottenuti dal Comune grazie alla sospensione dei mutui in scadenza nell'anno 2020, concessi da Cassa depositi e prestiti Spa e trasferiti al Ministero dell'economia e delle finanze. Una possibilità per i Comuni, prevista dall'articolo 112 del Decreto Cura Italia (Dl 18/2020), di cui il Comune di Napoli ha inteso avvalersi. Si tratta dei soldi erogati ai Comuni, per esempio, con le anticipazioni di liquidità del Decreto 35 del 2013, il cosiddetto Salva-imprese, e successivi. Il Decreto Cura ha dato la possibilità di utilizzare i risparmi di spesa per finanziare “interventi utili a far fronte all'emergenza Covid19”. Ma questi soldi andranno poi rimborsati “nell'anno successivo a quello di conclusione di ciascun finanziamento”. Nello specifico, il Comune di Napoli ha sospeso 3 mutui che scadono nel 2021 e altri 10, accesi nel 2019, che scadranno nel 2044. Quindi li pagheranno i prossimi sindaci.

L'elenco degli interventi del Comune di Napoli contro il Covid19

Ecco, in dettaglio, tutto l'elenco degli interventi del Comune di Napoli finanziati per fronteggiare l'emergenza Covid19, finanziati con la sospensione dei mutui con Cassa Depositi e Prestiti. Il grosso della fetta (542mila euro) spetta all'iniziativa “Il Cuore di Napoli”, il fondo istituito dal Municipio per i buoni spesa per le famiglie bisognose. Gli alloggi gratis per il personale medico, infermieristico e gli operatori socio-sanitari impegnati nell'emergenza sanitaria sono costati 161.223 euro. Le case destinate alle donne sole e con figli e LGBTQI vittime di violenza domestica sono costate 40mila euro. Altri 8mila euro sono andati all'accoglienza di persone LGBTQI, attraverso l'allestimento della sede comunale di via Parco Carelli a Posillipo. E, ancora, 140mila euro per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale (mascherine, visiere, guanti e tute) per gli uomini della Protezione Civile (100mila euro) e della Polizia Locale (40mila euro). Altri 96.817,29 euro per il trasporto e l'immagazzinaggio dei pacchi alimentari al magazzino nel Padiglione 6 della Mostra d'Oltremare, gestito da NapoliServizi. Infine, l'“Accordo di collaborazione con l'Università per la conoscenza scientifica andamento e estensione contagio è costato 80mila euro”.

Venanzoni: “Verificare tutte le spese”

“Eccetto spese marginali su temi di meritevoli attenzioni – commenta il consigliere comunale Diego Venanzoni (La Città) – alcune voci sono davvero inspiegabili. Vanno chiariti i circa 100 mila euro per le spese di trasporto ed immagazzinaggio per le attività di donazione della Mostra d'Oltremare. Chiara dimostrazione che non c'è nessuna gratuità nelle attività amministrativa per le donazioni. Senza parlare degli 80 mila euro per l'accordo di collaborazione con l'Università per la conoscenza del contagio per i quali bisogna capire il senso in questa fase. Da approfondire anche la spesa per il personale medico e infermieristico a Napoli”.

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