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Opinioni

Da Noemi all’Ospedale Pellegrini: a Napoli si spara sui bambini e nessuno dice niente

Da Noemi ai ragazzi arrivati feriti e poi scappati dall’Ospedale Pellegrini questa notte: a Napoli si spara sui minorenni. Ma dov’è la novità? Non c’è. Crescere in questa città è un affare sempre più complicato, sempre meno conveniente. A tratti impossibile. E le Istituzioni si girano dall’altra parte.
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Non è bastata la vicenda di Noemi per fermare l'ondata di violenza e spari sui (e tra) giovani napoletani. Ieri notte gli spari nel cortile dell'Ospedale Pellegrini, contro un ragazzo arrivato già ferito. Tra le pieghe di questa notizia, un'altra, inquietante, molto inquietante. Altri due minorenni, infatti, sarebbero arrivati feriti nello stesso ospedale, feriti di striscio, che poi sarebbero scappati e non si sarebbero lasciati curare. A dirlo è un chirurgo del Pronto Soccorso della struttura sanitaria partenopea:

Insieme al ragazzo ferito alla gamba sono arrivati altri minori, almeno due di loro sono stati feriti di striscio, probabilmente qui in ospedale ma sono scappati via.C'era una ragazza di 16 anni con una ferita di striscio agli arti inferiori. Stavamo per ricoverarla ma quando le ho chiesto di chiamare i suoi genitori, visto che e' minore, e' scappata. Lo stesso ha fatto un altro giovane, anch'egli minorenne.

Che cosa sta succedendo a Napoli? Il solito, in apparenza. E cioè che crescere in questa città è un affare sempre più complicato, sempre meno conveniente. Impossibile, a tratti. Prima Noemi, ora altri due ragazzi sotto i diciotto anni che arrivano feriti in ospedale e poi scappano. Altro che paranza dei bambini, qui siamo oltre. E c'è persino lo sdegno di tanti che si dicono annoiati di essere rappresentati alla maniera di Gomorra. Ovviamente chi dovrebbe occuparsi di sicurezza e prevenzione, parla di altro: il ministro dell'interno colpevolizza i migranti e si prepara a raccogliere voti alle elezioni Europee, quello dell'istruzione va dicendo che al Sud i professori non lavorano abbastanza. E le istituzioni cittadine e regionali? Ormai si sono abituate ad accettare questa situazione come normale. Proprio come noi cittadini.

Ma di cosa stiamo parlando precisamente quando parliamo di giovani vittima di spari e coinvolti in sparatorie? Di una follia. La solita. Quella di crescere a Napoli, quella di restarci. Stiamo parlando del fatto che sempre più giovani hanno accesso alle armi, sempre più giovani sono dentro il perimetro criminale, della violenza. Chi ci è dentro perché lo ha scelto e chi, come la povera Noemi, si è semplicemente trovata sulla traiettoria di sparo di gente senza alcuna coscienza.

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Scrittore, sceneggiatore, giornalista. Nato a Napoli nel 1979. Il suo ultimo romanzo è "Le creature" (Rizzoli). Collabora con diverse riviste e quotidiani, è redattore della trasmissione Zazà su Rai Radio 3.
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