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Elezioni Regionali Campania 2020

DemA in affanno verso le Regionali, la Clemente si sfila e punta a San Giacomo

L’Assessora ai giovani non dovrebbe correre alle regionali puntando direttamente alla candidatura a Sindaco nel 2021. Per il ruolo di candidato governatore si chiama fuori il presidente di Gesco Sergio D’Angelo, mentre resta sul campo il nome di Raffaele Del Giudice. Tentennamenti ad accettare la candidatura in una coalizione che correrebbe contro Vincenzo De Luca anche da parte di Gabriele Mundo e di diversi consiglieri della Città Metropolitana. Sicuri in lista Borriello, Capasso, Pace e Marrazzo. Sinistra Italiana e Articolo 1 si muovono su strade diverse tra De Magistris e il governatore uscente, con i primi che puntano sul nome di Tonino Scala.
A cura di Antonio Musella
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Alessandra Clemente
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"Scarpe rotte eppur bisogna andar", sembra questo il leit motiv di partigiana memoria che accompagna gli arancioni di Luigi de Magistris verso le elezioni regionali della prossima primavera. Nei prossimi giorni si ultimeranno le consultazioni per la formazione della lista civica che correrà alle elezioni regionali, sono diverse le candidature certe, molti i "ni" e numerosi i "no" alle proposta del Sindaco di Napoli di scendere in campo per le elezioni regionali. Tra chi non dovrebbe figurare nella lista di De Magistris c'è Alessandra Clemente, divenuta ormai il pezzo da novanta di Palazzo San Giacomo. L'assessora ai giovani ha piazzato uomini e donne a lei vicine nei punti chiave dell'amministrazione fino a far risultare la sua corrente la più influente sulle scelte del primo cittadino. La Clemente ragiona da candidata Sindaco in pectore e punta il timone diritto verso le elezioni comunali del 2021, sarà lei il nome su cui punterà Luigi de Magistris dopo 10 anni di governo della città.

Il nodo del candidato presidente: D'Angelo si sfila, resta Del Giudice

Con la nomina di Gaetano Manfredi a Ministro dell'Università e della ricerca pare definitivamente tramontata l'ipotesi di un candidato unico capace di mettere insieme Pd, Movimento 5 Stelle e DemA, per la gioia di Vincenzo De Luca che resta confermatissimo come candidato presidente alla Regione Campania per il centro sinistra. Con questo scenario DemA è destinata a correre da sola, magari in una coalizione con Potere al Popolo e la Sinistra. Per questo De Magistris vuole proporre una lista che non richiami direttamente il nome del suo soggetto politico ma che sappia essere casa accogliente per la società civile e per altre forze politiche che decidano di confluire nel suo campo. Per rendere il progetto all'altezza della sfida è necessario un candidato presidente di peso. L'idea di De Magistris è di proporre a Sergio D'Angelo, attuale commissario dell'ABC e presidente del gruppo d'imprese sociali Gesco, la candidatura alla carica di governatore. Ma a quanto apprende Fanpage.it il numero uno delle cooperative sociali non avrebbe alcuna intenzione di accettare la proposta. "Non rientra nei miei progetti" fa sapere il presidente di Gesco. Resta quindi sul campo il nome di Raffaele Del Giudice, assessore all'ambiente del Comune di Napoli, già vice sindaco fino al 2018. Il nome di Del Giudice, considerato "debole" da molte componenti del mondo arancione, starebbe facendo tentennare molti dei possibili candidati nella lista di De Magistris. Il primo ad avere dubbi è Gabriele Mundo, potente consigliere comunale arancione con un passato in Forza Italia, ha lavorato negli ultimi anni in funzione della propria candidatura alle elezioni regionali. Il dubbio di Mundo (e non solo) è semplice: quanti voti riuscirà a recuperare la coalizione di De Magistris schierandosi contro la corazzata di Vincenzo De Luca? Meno voti significa meno seggi disponibili. Tra le circa 10 liste civiche che De Luca sta mettendo in piedi, Mundo troverebbe sicuramente maggiori possibilità di essere eletto. Starà a lui sciogliere la riserva nei prossimi giorni. Con gli stessi dubbi, ma più determinati a candidarsi, sono il vice presidente di Città Metropolitana Francesco Iovino e il consigliere di città metropolitana Domenico Marrazzo, entrambi in quota DemA. Gli assessori comunali che si candideranno non dovranno dimettersi, una circostanza che ha permesso la rottura degli indugi per Ciro Borriello, assessore allo sport del Comune di Napoli, che dovrebbe essere in lista e per lo stesso Raffaele Del Giudice. Meno certa è la candidatura di Anna Maria Palmieri, la più longeva assessora di Luigi de Magistris, in carica dal 2011 con la delega alla scuola, la quale però davanti ad una richiesta esplicita del primo cittadino farebbe fatica a rifiutare. Tra i consiglieri comunali è data per certa la candidatura di Elpidio Capasso, che ricopre anche il ruolo di consigliere della città metropolitana, e Salvatore Pace anche lui consigliere metropolitano, padre del progetto "Ossigeno bene comune", mentre un tentativo potrebbe essere fatto per convincere il capogruppo di DemA al Comune, Rosario Andreozzi, ad accettare la corsa alle regionali.

A caccia di candidati nelle altre province: Santoro nel feudo deluchiano

Oltre a Napoli e provincia, ci sono da riempire le caselle di tutti gli altri collegi per gli arancioni. Sicura dovrebbe essere la candidatura a Salerno di Dante Santoro, consigliere comunale e tra i primissimi ad aderire a DemA fuori dai confini partenopei. Sarà lui a guidare la pattuglia arancione nel feudo di Vincenzo De Luca. Più difficoltà si registrano invece nelle altre province. Sono diversi i "no grazie" recapitati agli uomini del Sindaco di Napoli dai territori di Benevento ed Avellino dove le proposte sono arrivare ad esponenti della società civile e dei movimenti sociali. Più complessa la situazione nel casertano dove DemA vorrebbe puntare sulle esperienze dei comitati civici, in particolar modo quelli legati alle battaglie nella terra dei fuochi, attivisti da sempre avversi a Vincenzo De Luca. Ma si guarda anche alle tante esperienze civiche nei Comuni che non hanno riferimenti regionali e che non si configurano pienamente nel centro destra o nel centro sinistra.

La sinistra al bivio tra De Luca e De Magistris

Acque agitate in quella che fu la compagine di Liberi e Uguali. Al governo con il Ministro della Salute Roberto Speranza e il sottosegretario all'Istruzione Peppe De Cristoforo, alleati del Pd e del Movimento 5 Stelle, su base territoriale le divisioni tra quelli di Articolo 1 (ex Pd) e Sinistra Italiana (ex Rifondazione) sono ben definite. I due soggetti si muovono autonomamente e su prospettive diverse. Mentre Articolo 1, che a Napoli vede il suo punto di riferimento nel consigliere comunale Mario Coppeto, ragiona sull'appoggio a Vincenzo De Luca, in Sinistra Italiana si guarda con maggiore interesse all'opzione De Magistris. Il nome più forte per la Sinistra è quella di Tonino Scala, ex consigliere regionale, già candidato e non eletto cinque anni fa in sostegno del candidato Salvatore Vozza. Scala, originario di Castellammare, può contare su un pacchetto di voti importante ed ha già avuto un primo incontro con gli emissari di De Magistris ricevendo la proposta di far confluire i candidati di Sinistra Italiana nella lista unica promossa dal Sindaco di Napoli. Ci si rivedrà nei prossimi giorni per capire il da farsi, ma nel frattempo anche Articolo 1, per conto di Vincenzo De Luca, sta provando a convincere Scala e i suoi ad aderire alla coalizione di centro sinistra. Un bivio per una compagine che a livello nazionale arriva poco sopra il 3% ma che in Campania ha sempre avuto risultati discreti. Se si dovesse scegliere l'opzione De Magistris in campo potrebbe scendere per la Sinistra anche il Presidente del consiglio comunale di Napoli Sandro Fucito, che andrebbe a rafforzare ancora di più la componente del Comune di Napoli candidata alle prossime elezioni regionali.

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