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Opinioni

Napoli, la denuncia: “Topi al liceo Vittorio Emanuele”. La preside accusa: “Messi dagli studenti”

Una serie di strane segnalazioni arrivate nella redazione di Fanpage.it con tanto di foto denunciava una presunta invasione di ratti al Liceo Classico “Vittorio Emanuele” di Napoli. Ma in realtà si trattava di docili topolini bianchi da laboratorio. Chi li ha messi? La preside ipotizza la mano di alcuni studenti con l’obiettivo di saltare ore di lezione per la deratizzazione.
A cura di Antonio Musella
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All'inizio del mese di gennaio 2019 fa è giunta alla redazione di Fanpage.it una segnalazione con tanto di foto allegata: si denunciava la presenza di ratti nel Liceo Classico "Vittorio Emanuele" di Napoli, storico istituto della città, ubicato in via san Sebastiano, a due passi da piazza Bellini e da piazza del Gesù. Dopo un sopralluogo e un colloquio con la direttrice didattica, Fanpage.it può confermare che in effetti la presenza dei topolini (non ratti di fogna) assomiglia più ad un atto vandalico, tra il sabotaggio delle lezioni e la goliardata, che ad un problema igienico-sanitario. Una emergenza ‘a tavolino', dunque, forse organizzata da qualche studente buontempone.

La segnalazione: "Correte ci sono i topi a scuola"

Dapprima alla pagina Facebook di Fanpage.it poi alla mail delle segnalazioni dei lettori, un presunto studente – che ha chiesto di voler rimanere anonimo (anche se la sua mail è composta dal suo nome e cognome) – ha inviato la foto di un topo morto trovato nei pressi dei bagni del Liceo. Il topolino, piccolo, di colore bianco,  non è certo uno dei ratti che spesso siamo abituati a vedere in città. Nella mail è raccontato che la preside ha rincorso il topo e lo ha catturato, ma successivamente si è rifiutata di ordinare la derattizzazione della scuola.

Il giorno seguente arriva una nuova foto, stavolta accompagnata da un'altra segnalazione: "Ecco un topo nello zaino di un ragazzo". La foto mostra un topolino bianchissimo, probabilmente morto, all'interno di uno zaino. Le zampette dell'animale sono di colore rosa intenso e la sua pelliccia è maculata. Il testo recita: "Questa notizia mi è appena arrivata da uno studente, un topo è entrato nel suo zaino e se ne è accorto quando è tornato a casa. La preside ha catturato un altro topo ma incredibilmente non vuole fare la derattizzazione". Ancora una volta si punta l'indice contro il dirigente scolastico e il suo rifiuto di effettuare la derattizzazione.

La preside Bia: "Si tratta di cavie, è un atto vandalico"

La mattina seguente sentiamo al telefono la preside del "Vittorio Emanuele", la professoressa Valentina Bia: "Hanno chiamato anche voi? Stanno facendo di tutto per non andare a scuola" esordisce la dirigente. "Si tratta di topolini da laboratorio, quelli che si possono acquistare anche su internet, sono stati portati a scuola dagli studenti – prosegue – li abbiamo trovati nei bagni e si sono fatti docilmente catturare, pensi che un topolino se lo è portato a casa una docente, si tratta di animali del tutto innocui". Dunque secondo la docente si tratta di una goliardata degli studenti.

In effetti, nelle foto inviate a Fanpage.it, si evince nettamente la differenza tra i topolini rinvenuti e un ratto di fogna. "Io la derattizzazione non l'ho ancora disposta, valuteremo con la Asl – sottolinea la preside – abbiamo lavato con la candeggina i luoghi dove sono stati ritrovati, si tratta di animali cresciuti in laboratorio che non vengono a contatto con virus e batteri, non sono portatori di malattie come i ratti. Ci troviamo davanti ad un atto vandalico, sono molto delusa dagli studenti che hanno compiuto questo gesto".

E così quello che poteva sembrare un ennesimo caso di cattiva gestione degli istituti scolastici alla luce degli elementi raccolti assomiglia più ad un sabotaggio allo scopo di sospendere le lezioni per qualche giorno. Nessun problema igienico sanitario quindi, nessuna invasione di ratti, nessun pericolo per la salute di docenti e alunni. E la preside Bia rincara la dose: "Nel caso i cui, con l'Asl, fosse ravvisata la necessità di una derattizzazione, le ore perse per effettuarla saranno recuperate dagli studenti. Insomma, non perderanno nemmeno un'ora di studio".

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Giornalista napoletano, a Fanpage.it dal 2012, videoreporter mi occupo di cronaca, politica, inchieste ed approfondimenti. Tra gli autori di alcune tra le più importanti inchieste di Fanpage.it, mi sono occupato tra le altre cose del caso Ilaria Alpi, delle navi dei veleni, delle attività oscure dei servizi segreti italiani, del contrabbando internazionale. Sono stato tra i primi giornalisti italiani ad occuparsi della Terra dei fuochi, pubblicando negli anni per Fanpage.it numerose inchieste e approfondimenti. Mi occupo da sempre dei temi legati all'ambiente su tutto il territorio nazionale. Ho fatto parte del team di giornalisti che hanno documentato i brogli alle primarie del Pd di Napoli nel 2016 e alle successive elezioni comunali del capoluogo partenopeo documentando il voto di scambio. Vincitore nel 2019 del "Premio Landolfo" e del "Premio Donelli". HO pubblicato 5 volumi tra cui: "Chi comanda Napoli" (Castelvecchi 2012), "Il paese dei Veleni" (Round Robin 2014), "Nuovi Schiavi" (Round Robin 2015).
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