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Opinioni

Elezioni Regionali 2015, Renzi si vergogna di Vincenzo De Luca?

Il partito a Roma non programma iniziative col candidato alle Regionali in Campania. Annullato un evento coi big previsto per sabato. E l’ex sindaco di Salerno è nervoso per la mancanza di appoggio.
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Il dubbio è legittimo: Matteo Renzi e con lui l'estabilishment del Partito Democratico si vergogna di Vincenzo De Luca, canditato in pectore del centrosinistra alle Elezioni regionali della Campania? Gli indizi che messi in fila fanno una prova ci sono. Di certo c'è che le primarie campane non sono andate come avrebbero voluto Matteo Renzi & co.

Il Pd Party della Campania

Volendolo paragonare a un party, Gennaro Migliore è stato quello che è arrivato col pulmino da solo , si è fatto un giro del palazzo ed è andato via senza nemmmeno salire; Andrea Cozzolino ha portato i dischi e due bottiglie ma nessuno ha mostrato di gradire; lui per reazione è uscito e ora promette una nuova festa. A casa sua. A soli inviti. Vincenzo De Luca nella metafora del party è l'amico che tanto amico non è (ma è meglio non litigarci). È quello arrivato al festone senza nemmeno il regalo ma con un sacco di imbucati al seguito, ha preso la festa in mano e ora chiede al padrone di casa se può condurre lui le danze. E l'ospite Renzi non ci sta a essere l'attore non protagonista, nemmeno per un momento. Risultato? A oggi, 26 marzo, con una campagna elettorale di fatto già iniziata, i big del Partito Democratico quando vedono il Pol Pot di Salerno si danno alla fuga.

Il Pd cancella i comizi. De Luca soffre

Ufficialmente per una concomitante e fondamentale riunione di componente di partito, ufficiosamente per l'evidente imbarazzo di salire sul palco con un condannato a un anno di reclusione (nei giorni in cui un ministro, Maurizio Lupi, travolto dagli scandali, si è dimesso) è stata annullata la manifestazione di sabato organizzata dall'europarlamentare Gianni Pittella alla Stazione Marittima di Napoli alla quale erano previste le presenze del presidente Pd Matteo Orfini, del vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini e del ministro alla Giustizia Andrea Orlando. Annullata, senza una nuova data. Vincenzo De Luca incassa e fa buon viso a cattivo gioco: "Da parte del Pd sento un sostegno pieno, totale – dice ai cronisti a margine di una conferenza stampa – al di là della fantapolitica che ha appassionato qualche vostro collega di Napoli" afferma. Insomma: sta sereno.

Acchiappa Lotti. E la lista Pd in Campania?

Nel frattempo, si sono capovolti i ruoli: mentre fino a qualche mese fa era Luca Lotti, il sottosegretario pretoriano di Renzi a cercare De Luca per implorare il suo ritiro dalle primarie, è ora quest'ultimo a inseguire Lotti a Roma per mettere in calendario iniziative elettorali coi big del partito. Gli unici sorrisi per De Luca arrivano dal centrodestra, dove Stefano Caldoro, dilaniato dallo scontro Ncd-Forza Italia sta messo peggio dell'area democrat, peraltro nemmeno confortato dai sondaggi nazionali, in cui il centrodestra è in picchiata.
Infine, la questione liste: la debolezza estrema del candidato De Luca, secondo molti, potrebbe portare a liste omnibus, con dentro tutto e il contrario di tutto, pur di accaparrarsi il maggior numero di portatori di voti possibili. In Campania ciò è un rischio: lo sa bene il premier e segretario Pd, il tema delle liste pulite sarà inevitabilmente al centro del dibattito nei prossimi mesi.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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