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Elezioni Regionali Campania, i portatori di voti scappati via da Forza Italia

Consiglieri eletti nel 2010 con decine di migliaia di voti non saranno della partita oppure sono candidati in altre liste del centrodestra. Eppure, secondo i sondaggi, Forza Italia non rischia il tracollo.
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Nella corsa alla rielezione di Stefano Caldoro, un ruolo importantissimo lo giocheranno i candidati delle liste in appoggio al governatore uscente, che dovranno fare da traino. Il ruolo più importante spetterà a Forza Italia, data in crollo verticale in tutta Italia secondo i sondaggi, ma non in Campania, dove potrebbe registrare un risultato più che ragguardevole, attorno al 20%. La punta di diamante della lista è Armando Cesaro, figlio dell’ex presidente della provincia di Napoli, Gigino, che mira a diventare il consigliere più votato della storia della Campania da quando esiste l’elezione diretta del governatore. Dietro di lui, però, scalpitano in tanti.

C’è l’assessore uscente Ermanno Russo, che punta alla sua sesta legislatura consecutiva, cercando di confermare i quasi trentamila voti di cinque anni fa. C’è Michele Schiano di Visconti, che vuole superare i 17mila voti del 2010, forte della sua esperienza da presidente della commissione sanità del Consiglio Regionale. Ci sono Gennaro Nocera e Massimo Ianniciello, che puntano a superare le 15mila preferenze. In difficoltà sembrano essere sia Alessandra Mussolini, capolista, che però cinque anni fa prese quindicimila preferenze soprattutto grazie al sostegno di un partito che era molto meglio strutturato rispetto ad oggi,  che Mafalda Amente, abbandonata nel frattempo dallo zio Antonio, suo grande sponsor nel 2010 ed oggi candidato in supporto a De Luca. La Amente, però, può giocarsi la carta dell’amicizia con la compagna di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale, da cui può sperare un appoggio elettorale. Proveranno una riconferma anche Flora Beneduce e l’ex sindaco di Pozzuoli Pasquale Giacobbe, subentrati in Consiglio dopo il 2010, che resterebbero sicuramente fuori in caso di sconfitta di Caldoro. Gabriella Peluso, capo ufficio stampa del Consiglio, prova la corsa grazie all’appoggio elettorale dell’Ugl, che non era mai mancato, in passato, al suo compagno Salvatore Ronghi.

C’è da dire che diversi catalizzatori di preferenze per Forza Italia non sono, stavolta, candidati. È il caso della capolista del 2010 Mara Carfagna, ma anche dell’assessore uscente alle politiche sociali Bianca D’Angelo, 21mila preferenze cinque anni fa, oggi capolista dei Popolari per l’Italia di Mauro Mauro, che in Campania fanno riferimento al compagno della D’Angelo, Enzo Rivellini: la lista è stata costruita apposta per farla rieleggere. Pietro Diodato, 27mila voti nel 2010, oggi è candidato con il Nuovo Centrodestra, dove punta ad arrivare primo su Napoli: il risultato conseguito, cinque anni fa, fu inutile, visto che Diodato venne immediatamente dichiarato decaduto per una vecchia vicenda giudiziaria. In Fratelli d’Italia c’è anche, stavolta, Luciano Schifone. Non sono della partita né Fulvio Martusciello né Domenico De Siano, il primo oggi europarlamentare, il secondo deputato, ma neppure Luciana Scalzi, vicinissima all’ex braccio destro di Berlusconi Verdini, epurata dalla lista, così come Paola Raia, che aveva provato a passare con De Luca, ma si è trovata fuori da ogni gioco.

Detto di Schifone, per un posto al sole in Fratelli d’Italia danno battaglia anche il consigliere più votato alle ultime comunali a Napoli, Marco Nonno e l’ex consigliere azzurro Luciano Passariello. In Nuovo Centrodestra, oltre Pietro Diodato, ci sono due golden boys, che puntano a superare le ventimila preferenze ciascuno: si tratta dell’assessore uscente Pasquale Sommese, che cinque anni ne prese 22mila con l’Udc e del suo collega di giunta Severino Nappi, che ha gestito le delicate deleghe al lavoro ed alla formazione e che si candida per la prima volta certo di fare il boom. Dietro di loro c’è anche Ugo De Flaviis, 5mila voti nel 2010, che, quasi certo di non farcela, spera in un ripescaggio nel corso del quinquennio. Cinque anni fa venne eletto con oltre diecimila preferenze Roberto Conte, che non è mai neppure entrato nei locali del Consiglio Regionale pur ottenendone tutti i benefit. Oggi, si sussurra, Conte, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica, appoggia di nuovo una delle liste di Caldoro ma non è chiaro a chi andranno i suoi pacchetti di voti.

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