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Emergenza rifiuti: code agli Stir: serve un piano per aiutare Napoli

Raccolta dei rifiuti a rilento prima ancora dello stop all’inceneritore di Acerra. Comune e Città Metropolitana chiedono che l’impianto di Caivano venga messo a disposizione della città di Napoli per evitare criticità. Intanto tramonta l’ipotesi del sito di stoccaggio provvisorio a cava Giuliani a Giugliano. Dal governo nazionale preoccupazione solo per l’ordine pubblico.
A cura di Antonio Musella
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Con l'arrivo di agosto la città di Napoli inizia a svuotarsi per la pausa estiva, ma la situazione sul fronte dei rifiuti resta ad altissima criticità. La settimana di ferragosto con la diminuzione della popolazione in città, che si concederà qualche giorno al mare, andrà in soccorso ad uno scenario che è già da allarme prima ancora dello stop dell'inceneritore di Acerra previsto per il mese di settembre per la durata di 45 giorni. Intanto, tra l'assegnazione delle gare d'appalto per l'invio dei rifiuti all'estero e la riorganizzazione dei flussi di conferimento presso gli STIR, le istituzioni sono a lavoro giorno e notte per arginare la crisi rifiuti. Con una grande novità: il sito di stoccaggio provvisorio che era stato immaginato a Giugliano in cava Giuliani non sarà utilizzato.

Code agli STIR: un piano per agevolare Napoli

Negli ultimi giorni la città di Napoli è andata in sofferenza sulla raccolta dei rifiuti, i cumuli sono comparsi in diverse zone della città, dai quartieri periferici come Pianura al centro cittadino, con il sito di stoccaggio dell'ex ICM a Napoli Est che si è prontamente riempito. La causa è nelle lunghissime code che gli autocompattatori dell'ASIA – l'azienda comunale di raccolta dei rifiuti – devono sopportare agli ingressi dei tre impianti STIR della provincia, a Caivano, Giugliano e Tufino. Ai cancelli degli impianti, dove i rifiuti vengono trattati e triturati per poi essere inviati all'inceneritore di Acerra fin quando sarà in funzione, si raccontano scene apocalittiche con gli autisti dei mezzi di tutti i comuni della provincia che sgomitano in maniera accesa per accaparrarsi i primi posti utili per scaricare. Una nota di qualche giorno fa del presidente di ASIA Francesco Iacotucci, ha spiegato la situazione. Napoli è penalizzata nel conferimento agli impianti. Nelle ultime 48 ore la città ha visto un incremento della raccolta e in molte zone la situazione è tornata alla normalità, complice anche lo svuotamento della città per le vacanze estive. Ma il problema è strutturale: con l'imminente stop dell'inceneritore il conferimento agli STIR diventerà il passaggio nodale. Negli impianti si riempiranno i piazzali che saranno progressivamente svuotati con l'invio di rifiuti all'estero attraverso le navi grazie finanziate dalla Città Metropolitana di Napoli e dalla Regione Campania. Il tempo di attesa ai cancelli degli STIR determina anche i turni di raccolta, ovvero la possibilità di un singolo autocompattatore di ritornare per le strade della città a raccogliere rifiuti, più lunga è l'attesa e meno si raccoglie. Per questo nell'ultimo vertice interistituzionale il Comune di Napoli e la Città Metropolitana hanno chiesto alla Regione Campania, che per legge stabilisce i flussi dei rifiuti, che lo STIR di Caivano venga messo a disposizione esclusiva della città di Napoli. In questo modo si dovrebbe scongiurare la formazione dei cumuli in strada già nei primi giorni di settembre. Il vice presidente Fulvio Bonavitacola ha dato la disponibilità per conto della Regione ad avvallare il piano. Intanto sul fronte dei siti provvisori di stoccaggio si registra lo stop su cava Giuliani a Giugliano. Il sito era stato indicato tra i possibili luoghi dove depositare le balle prodotte dagli STIR durante il periodo di fermo dell'inceneritore. La mobilitazione dei comitati aveva da subito costruito un'opposizione a questa ipotesi, che ormai sembra del tutto accantonata nei piani di Regione Campania e Città Metropolitana. La via principale con cui si smaltiranno i rifiuti sarà quella dell'estero.

Nelle gare per le ecoballe riservata una quota per l'emergenza

La Regione Campania ha assegnato in via definitiva le gare d'appalto per lo smaltimento di oltre 200 mila tonnellate nell'abito del piano di smaltimento delle ecoballe. Un atto che riguarda il vecchi cronoprogramma stilato ormai nel lontano 2015 che ha subito notevoli ritardi nel corso degli anni. La Regione Campania ha garantito che nell'assegnazione delle gare per le ecoballe una quota sarà riservata all'emergenza derivata dallo stop di Acerra. "I Bandi di gara per i lotti aggiudicati in data odierna – recita la nota di Palazzo Santa Lucia – hanno previsto la facoltà di adesione anche per ulteriori quantitativi di cui le società provinciali dovessero avere bisogno per fronteggiare la criticità del fermo di settembre del Termovalorizzatore di Acerra. Dalle prossime settimane ci sarà quindi un’ulteriore opportunità per far fronte a eventuali criticità".  Ma nonostante l'emergenza rifiuti raccomanderebbe la massima cooperazione istituzionale gli scontri sotto traccia tra Regione Campania e Comune di Napoli continuano. Il governatore Vincenzo De Luca pochi giorni fa ha sostenuto che la Regione Campania non ha alcuna competenza sulle criticità derivate dallo stop dell'inceneritore di Acerra. Le competenze sulla gestione dei flussi dei rifiuti e sullo smaltimento finale però spettano alle regioni, è la Regione Campania che stabilisce come si spostano i rifiuti e dove vanno conferiti, è sempre la Regione Campania che ha competenza sulla gestione dell'inceneritore di Acerra che si fermerà per 45 giorni. Da parte sua Luigi De Magistris ha detto che sui rifiuti "bisogna parlare poco e fare molto", con una città già in criticità prima ancora del blocco dell'inceneritore. La questione è semplice: visto che è la Regione Campania a stabilire i flussi, se Napoli non viene agevolata nel conferimento presso gli STIR restano i cumuli in strada. Questo lo sanno bene sia a Palazzo Santa Lucia che a Palazzo San Giacomo, ma nonostante il numero due della Regione Fulvio Bonavitacola tesse la tela della "diplomazia permanente" tra i due enti, il governatore non lesina colpi bassi. Come nel suo stile di sempre.

Il governo: "Interessati solo all'ordine pubblico"

Il grande assente sul tavolo dell'emergenza rifiuti in Campania resta il governo nazionale. Il 6 agosto si è tenuto il comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza presso la Prefettura di Napoli a cui hanno preso parte anche Comune, Città Metropolitana e Regione. Il Prefetto di Napoli Carmela Pagano ha comunicato agli enti locali la preoccupazione del governo sul fronte dell'ordine pubblico in merito alla gestione della fase emergenziale per lo stop dell'inceneritore. Non una parola da Roma sulle possibilità di aiuto agli enti locali nella gestione della crisi. Ne tanto meno una preoccupazione relativa alla gestione tecnica della fase emergenziale. Proprio negli ultimi giorni è scoppiato lo scontro tra il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa e quello dell'Interno Matteo Salvini, uno dei tanti conflitti che stanno caratterizzando la crisi di governo. Il tema in questo caso, riguardava i controlli sulla terra dei fuochi e la mancanza di forze dell'ordine per controllare le province di Napoli e Caserta. Ma sulla difficilissima fase che si appresta a vivere la Campania da Roma nessuno ha alzato un dito. L'unica preoccupazione è l'ordine pubblico. Il resto sembra essere un problema dei campani.

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Giornalista napoletano, a Fanpage.it dal 2012, videoreporter mi occupo di cronaca, politica, inchieste ed approfondimenti. Tra gli autori di alcune tra le più importanti inchieste di Fanpage.it, mi sono occupato tra le altre cose del caso Ilaria Alpi, delle navi dei veleni, delle attività oscure dei servizi segreti italiani, del contrabbando internazionale. Sono stato tra i primi giornalisti italiani ad occuparsi della Terra dei fuochi, pubblicando negli anni per Fanpage.it numerose inchieste e approfondimenti. Mi occupo da sempre dei temi legati all'ambiente su tutto il territorio nazionale. Ho fatto parte del team di giornalisti che hanno documentato i brogli alle primarie del Pd di Napoli nel 2016 e alle successive elezioni comunali del capoluogo partenopeo documentando il voto di scambio. Vincitore nel 2019 del "Premio Landolfo" e del "Premio Donelli". HO pubblicato 5 volumi tra cui: "Chi comanda Napoli" (Castelvecchi 2012), "Il paese dei Veleni" (Round Robin 2014), "Nuovi Schiavi" (Round Robin 2015).
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