112 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Opinioni

Eruzione Vesuvio, ci sono 37 vie di fuga. E molte sono intasate

Il Comune di Napoli ha un documento con le 37 schede con le vie fondamentali per l’evacuazione di Napoli in caso di eruzione del Vesuvio. Non mancano le criticità soprattutto nelle periferie che saranno affrontate in questi mesi. Fra le arterie sotto attenzione massima via Camillo Guerra, tra i Camaldoli e il comune di Marano.
A cura di Pierluigi Frattasi
112 CONDIVISIONI
Immagine

Sono 37 le schede con le vie di fuga per l'evacuazione di Napoli in caso di eruzione del Vesuvio o della Caldera dei Campi Flegrei. Il Comune ha consegnato nelle scorse ore il dossier alla Regione Campania. E non mancano le criticità, soprattutto nei popolosi quartieri periferici della città, dove molte strade sono ad oggi un colabrodo e vanno rifatte o dove abusi edilizi e palazzi a rischio sismico, se non monitorati, in caso di crollo potrebbero rischiare di ostruire le vie dell'evacuazione mettendo a repentaglio la cittadinanza. Tra le strade sotto attenzione, ad esempio, via Camillo Guerra, a cavallo tra i Camaldoli e il Comune di Marano, che dovrà essere risistemata nei prossimi mesi. Ma anche tante arterie di traffico dall'area orientale a quella occidentale.

Nel dossier c'è tutta la mappa delle strade sensibili, sulle quali il Comune intende intervenire nei prossimi mesi, se non l'ha già fatto e laddove sarà necessario, per renderle sicure. In modo che il piano di viabilità d'emergenza possa funzionare senza intoppi nel malaugurato caso di un disastro naturale. Non ci sarà tempo da perdere, infatti. La macchina dei soccorsi dovrà partire subito ed evacuare oltre un milione di persone nel giro di 12 ore.

Eruzione Vesuvio, il piano Napoli

“Il piano di Protezione Civile della città – spiega l'assessore al ramo Alessandra Clementesi aggiorna ogni anno. Sono state individuate le aree di emergenza, che sono quelle dove le persone sono invitate ad assembrarsi ed è stata autorizzata e predisposta tutta la segnaletica verticale legata ai punti di sosta e tutta la filiera che si deve attivare in caso di necessità: dal sindaco, che è la prima autorità di Protezione Civile territoriale fino al singolo volontario. Tutte quelle professionalità che sono fondamentali affinché tutto vada nel modo migliore. Anche le Municipalità saranno coinvolte”.

Municipalità: ecco le strade da monitorare

Proprio le Municipalità, infatti, stanno inviando in questi giorni le segnalazioni al Comune di Napoli sulle strade e le piazze individuate come vie di fuga che potrebbero necessitare di lavori di manutenzione. "Stiamo elaborando la documentazione – spiega il presidente della X Municipalità di Bagnoli-Fuorigrotta, Diego Civitilloda inviare a Palazzo San Giacomo. Lo faremo già nelle prossime settimane, per trovarci pronti in occasione delle grandi prove di evacuazione che si terranno in autunno”.

Tangenziale Napoli tra le vie di fuga

“Nel nostro caso – conclude Civitillotra le strade principali per l'evacuazione ci sarà la Tangenziale di Napoli – che è già oggi costantemente monitorata e manutenuta – Ma l'attenzione sarà rivolta soprattutto sulle strade interne che portano alla Tangenziale. Un altro aspetto che abbiamo chiesto di analizzare è lo stato di salute dei fabbricati che si trovano lungo il percorso. Dobbiamo verificare che la tenuta della staticità sia assicurata. Non possiamo correre il rischio che palazzi malmessi possano crollare su una strada individuata come via di fuga in caso di pericolo”.

All'incontro a Palazzo Santa Lucia per la firma dei protocolli di gemellaggio tra la Campania e le altre Regioni, c'erano anche il presidente della VIII Municipalità Apostolos Paipais e il vice Salvatore Passaro. “Tutto dovrà funzionare alla perfezione in caso di calamità – spiega Passaro – Per questo siamo in costante contatto con l'amministrazione centrale per mettere a punto tutte le misure di prevenzione necessarie”.

A Napoli sono diversi i quartieri coinvolti nelle zone rosse vesuviana e dei Campi Flegrei: Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo, Chiaiano, parte del Vomero e dell'Arenella, Pianura, Chiaia, San Ferdinando e Posillipo.

In caso di terremoto 134 aree sicure

L'intera città è anche mappata e pronta ad affrontare il rischio terremoto, grazie al piano anti-sismico che è stato aggiornato l'anno scorso dal Comune di Napoli. Il piano ha definito 5 grandi aree di accoglienza: la Mostra d'Oltremare e l'Ippodromo d'Agnano per la zona occidentale, il Polifunzionale di Scampia e il Palavesuvio per quella orientale e lo Stadio Collana per la zona collinare. Si tratta di grandi spazi nei quali saranno ospitati in caso di emergenza migliaia di sfollati – per il rischio sismico nei Campi Flegrei, ad esempio, si calcolano fino a circa 400mila persone – facilmente raggiungibili tramite i maggiori nodi viari e dove si potrà rimanere da qualche settimana fino a un massimo di 2-3 mesi. Per ogni sito c'è un progetto che indica la collocazione di tende, servizi e prefabbricati. In totale sono 134 le aree di emergenza individuate dalla Protezione Civile, suddivise tra aree di attesa, ricovero e ammassamento.

Nel piano sismico sono individuate le principali vie di fuga cittadine, si tratta di 13 strade fondamentali per il traffico: l'ex statale 162 di corso Malta, l'Asse Mediano, la statale del Vesuvio, la statale Sannitica, la Domitiana, l'autostrada del Sole, la Tangenziale, la Napoli-Reggio, Corso Secondigliano, via Santa Maria a Cubito, via Montagna spaccata, via Napoli-via Pozzuoli e la perimetrale di Soccavo-Pianura. In caso di emergenza queste strade dovranno essere sempre percorribili. Gli svincoli saranno presidiati da Polizia Municipale e forze dell'ordine, il traffico regolato tramite cancelli.

112 CONDIVISIONI
Immagine
Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views