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Eruzione Stromboli, l’Ingv: “Nessun collegamento con i Campi Flegrei”

Dopo l’eruzione dello Stromboli molti si sono chiesti se esiste un collegamento tra l’area vulcanica siciliana e quella campana dei Campi Flegrei. Fanpage.ti ha girato la domanda all’Ingv. La risposta è che i due vulcani, entrambi costantemente monitorati, sono indipendenti e quindi non possono esserci ripercussioni.
A cura di Nico Falco
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In seguito all'eruzione dello Stromboli, verificatasi alle 16.46 di mercoledì 3 luglio 2019 con due esplosioni tra le più forti mai registrate dal sistema di monitoraggio del vulcano (attivo dal 1985), molti si sono chiesti se c'è un collegamento tra il vulcano siciliano e l'area vulcanica dei Campi Flegrei. Se esiste, insomma, una sorta di contiguità tra le isole Eolie e la Campania, e se le esplosioni registrate possono avere ripercussioni anche su Napoli. Fanpage.it ha contattato l'Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e la risposta è "no": le due aree vulcaniche non sono collegate, sono indipendenti e quindi non c'è rischio che quello che è successo in Sicilia possa influenzare la Campania.

"In generale – dice Giovanni Macedonio, corresponsabile del Centro di pericolosità dell'Ingv – i vulcani italiani attivi, quindi Stromboli, Vesuvio, Etna, solo per citarne alcuni, sono monitorati 24 ore su 24. I vulcani sono tra loro indipendenti, non c'è una relazione tra l'uno e l'altro. Per i Campi Flegrei e il Vesuvio, in particolare, quindi per quanto riguarda i vulcani napoletani, continua l'analisi che c'è sempre stata da parte dell'Osservatorio che si trova a Napoli, così come per i siciliani c'è l'Osservatorio etneo. Il livello di allerta è sempre lo stesso".

Cosa è il supervulcano dei Campi Flegrei

Col nome di "Campi Flegrei" ci si riferisce a un'area situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest di Napoli, nota per la sua attività vulcanica; dal punto di vista geologico si tratta di una caldera in stato di quiescenza compresa tra le colline di Posillipo, dei Camaldoli e di Sanseverino, i rilievi settentrionali del cratere di Quarto, l'acropoli di Cuma e Monte di Procida; il diametro è tra i 12 e i 15 chilometri. In quest'area si trovano diversi crateri che sono responsabili del fenomeno del bradisismo e presentano manifestazioni gassose (la Solfatara) o idrotermali (Agnano, Pozzuoli e Lucrino).

I Campi Flegrei vengono considerati il supervulcano più pericoloso d'Europa e sono costantemente monitorati; al momento c'è un livello di attenzione (livello giallo) ma non di allerta. Di recente è stato diffuso il piano di evacuazione nel caso si verificassero eruzioni del Vesuvio o dei Campi Flegrei.

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