154 CONDIVISIONI
Covid 19

Napoli, pronto soccorso non accolgono i sospetti Covid: dossier all’Unità di crisi

Il caso dei Pronto Soccorso degli Ospedali di Napoli affollati discusso all’Unità di Crisi della Regione Campania. I rappresentanti del 118: “Notevoli difficoltà da parte degli operatori del 118 per la mancata accoglienza dei pazienti sospetti Covid 19 in alcuni Pronto Soccorso cittadini per l’assenza di specifici percorsi”.
A cura di Pierluigi Frattasi
154 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Arriva sul tavolo dell'Unità di Crisi della Regione Campania il dossier dei Pronto Soccorso chiusi negli scorsi giorni. I motivi dei disagi sono diversi: necessità di aspettare i risultati dei tamponi sui pazienti sospetti Covid19 che si recano in ospedale per le cure. Un aumento degli accessi in Fase 2 di pazienti che chiedono il ricovero per altre patologie, come fratture o ustioni, in un momento di ricettività ridotta degli ospedali a causa delle nuove norme sul distanziamento sociale. Ma anche le sanificazioni indispensabili dopo aver riscontrato un caso positivo di Covid19 in un Pronto Soccorso. Operazioni previste dalle normative a tutela della salute e per evitare il rischio contagio, ma che richiedono tempi lunghi, con la conseguenza di intasare i Pronto Soccorso. Problematiche evidenziate alla task force regionale dai rappresentanti del 118, che hanno segnalato le “notevoli difficoltà da parte degli operatori del 118 per la mancata accoglienza dei pazienti sospetti Covid 19 in alcuni Pronto Soccorso cittadini per l'assenza di specifici percorsi”. Sottolineando anche il “notevole ritardo nel liberare le barelle del 118” e “la sosta prolungata dei mezzi di soccorso”. Tra le ipotesi al vaglio della Regione Campania quella di realizzare entro una settimana un'area per i pazienti sospetti Covid, probabilmente all'ospedale del Mare.

Cosa è accaduto nelle 48 ore di caos dei Pronto Soccorsi

Immagine

Tra il 10 e l'11 maggio scorsi, infatti, nei Pronto Soccorso di Napoli si registra una “drammatica situazione di sovraffollamento di barelle nella maggior parte degli ospedali cittadini”, come denuncia il direttore del 118 Napoli, Giuseppe Galano, in una nota all'Asl Napoli 1 Centro, corredata dai fax degli Ospedali in difficoltà. La cronaca raccontata nei documenti è stata riportata da Fanpage.it. Barelle piene, posti letto finiti, ambulanze bloccate con i pazienti a bordo nell'attesa di trovare un ospedale che le ricevesse, alcune sono state costrette a portare i pazienti in provincia. Galano segnala la “contemporanea impossibilità di ricovero del giorno 10 maggio, per affollamento e sanificazione: Villa Betania, Ospedale del mare, Cardarelli, Fatebenefratelli e Cto, nelle varie fasce orarie. E del giorno 11 maggio: Cardarelli, Vecchio Pellegrini, Fatebenefratelli, Cto, San Giovanni Bosco e Ospedale del Mare”. Una situazione di difficoltà dei Pronto Soccorso che dura ancora oggi. Stamattina, infatti, è stato provvisoriamente chiuso il Ps del Cto nell'attesa dell'esito dei tamponi effettuati su alcuni pazienti sospetti Covid19.

La cronaca dei Pronto Soccorso chiusi

Galano, poi, allega alla nota all'Asl anche un elenco di fax arrivati dai Pronto Soccorsi degli ospedali al 118. In una nota del coordinatore del 118 Napoli del 10 maggio, ore 13,15, denuncia: “lo stato di grave criticità in cui versa il sistema del 118 cittadino per chiusura dei Pronto Soccorso nei seguenti ospedali: ore 00,54 chiusura del Ps Ospedale Evangelico per sanificazione e apertura ore 14,20; ore 8,14 Ospedale del Mare chiude accettazione sospetti Covid e Covid Positivi; ore 9,18 Cardarelli chiude per sovraffollamento in Ps e Obi in corso emergenza Covid; ore 9,90, Fatebenefratelli comunica esaurimento posti letto donne e uomini in tutto l'ospedale; ore 10,03 Cto esauriti posti in Pronto Soccorso e codici rossi; ore 11,15 Ospedale del Mare chiuso per sanificazione; ore 11,24 Cto chiude per affollamento in Pronto Soccorso". La direzione Sanitaria del Cardarelli però ha smentito che il Pronto Soccorso del Cardarelli sia stato chiuso.

L'11 maggio la situazione è ancora pesante, secondo le note del 118. L'Ospedale Pellegrini alle ore 16 comunica al 118 “la non disponibilità ad accogliere ulteriori pazienti in quanto in pronto soccorso le barelle sono tutte occupate”. Il Cto alle ore 3,20 scrive “al momento il Pronto soccorso del Cto non può ricevere ulteriori pazienti in quanto tutte le stanze sono occupate da pazienti in attesa di tampone”. L'Ospedale dei Colli Monaldi Cotugno alle ore 15,15 “tutte le postazioni del Pronto Soccorso compreso il codice rosso e l'Obi sono occupate da pazienti isolati in attesa di risultato del tampone per Sars-Cov2”. Il San Giovanni Bosco comunica la “chiusura completa del Pronto Soccorso su disposizione del direttore sanitario per sanificazione dei locali fino alla prossima comunicazione”. Alle ore 14,45 il Fatebenefratelli comunica al 118 che la “situazione di emergenza con occupazione delle postazioni di Pronto Soccorso e mancanza posti letto in ospedale”. Il Pellegrini alle ore 8,30 la “non disponibilità ad accogliere ulteriori pazienti in quanto in Ps le barelle sono tutte occupate” e ancora “l' impossibilità ad accogliere pazienti sospetti Covid per la presenza di un sospetto nel posto di isolamento in Pronto Soccorso”. Quindi la necessità di sanificazione.

Il caso del Cardarelli

Immagine

In una nota dell'11 maggio il responsabile dell'Uoc Pronto Soccorso e Obi del Cardarelli scrive all'Asl Napoli 2 Nord una nota a penna: “Si comunica che il Pronto Soccorso è attualmente in overcrowding (sovraffollamento ndr). Si ricorda altresì che non sono disponibili posti per sospetti Covid e che attualmente vi è ampia disponibilità di posti in varie strutture per questi pazienti. Tanto ai fini di un corretto percorso assistenziale”. In un'altra nota, alle ore 14,50, il responsabile del bed management del Cardarelli segnala al 118 la “saturazione capacità ricettiva area della Urgenza-Emergenza. Stante la totale saturazione della capacità ricettiva delle varie Uo afferenti all'Area della Urgenza-Emergenza e più in generale del Presidio Ospedaliero nel suo complesso, con indisponibilità di ulteriore ricettività presso le Uo. Onde evitare la afferenza presso questa struttura ospedaliera di ulteriori pazienti, laddove gli stessi possano trovare opportuno riscontro assistenziale presso altre strutture ospedaliere. Parimenti si rappresenta che per effetto del contesto oggettivo contingente stante la problematica, la afferenza di ulteriori ambulanze del STI 118 presso questo Pronto Soccorso determina il temporaneo fermo all'esercizio delle stesse, causa la impossibilità di sbarellamento dei pazienti”.

In una terza nota dell'11 maggio, il coordinatore del Cot 118 Napoli alle ore 16 denuncia “lo stato di grave criticità in cui versa il sistema del 118 cittadino con richieste in attesa per mancanza di ambulanze tutte impegnate in servizi sul territorio: lo stato di criticità è aggravato dalla ricettività dei Pronto Soccorso degli Ospedali cittadini che hanno inviato fax informativi per denunciare carenze di barelle e posti letto. Aorn Cardarelli, Vecchio Pellegrini, Fatebenefratelli, Cto, San Giovanni Bosco, Ospedale del Mare hanno comunicato tramite fax la grave situazione gestionale dei pazienti che afferiscono in Pronto Soccorso per l'assoluta mancanza di barelle, fonti ossigeno e posti letto utili a movimentare il transito dei pazienti afferenti ai pronto soccorso. In tale situazione emergenziale i tempi per sbarellare i pazienti trasportati in ospedale diventano estremamente lunghi e le richieste di intervento restano inevase oltre il previsto”.

La replica del Cardarelli: "Pronto Soccorso rimasto aperto"

Sui precedenti documenti del 118, tutti firmati e protocollati, si è basata, quindi, la ricostruzione di Fanpage.it. Tuttavia la direzione strategica dell'Aorn Antonio Cardarelli ha precisato in serata, che a seguito di una verifica da parte degli uffici competenti, “non c’è stata alcuna carenza di letti tecnici né tantomeno di ossigeno. Il pronto soccorso, nonostante l’importante aumento dei ricoveri, è stato infatti operativo pur nel rispetto delle normative nazionali anti-contagio che evidentemente impongono un distanziamento maggiore tra i pazienti. In nessun caso è stato rifiutato il ricovero a pazienti triagiati e bisognevoli di cure; si ribadisce anzi che tutti i pazienti triagiati in pronto soccorso per i quali si è reso necessario un ricovero hanno trovato al Cardarelli, come sempre, un’adeguata risposta assistenziale. Non corrisponde al vero, inoltre, che il pronto soccorso del Cardarelli sia stato chiuso. L’unica sanificazione resasi necessaria ha riguardato l’area “codice rosso”, interdetta dalle 00.15 alle 2.15 nella notte tra il 10 e l’11 maggio 2020. La sanificazione dell’area si è resa indispensabile in applicazione delle linee guida ministeriali a tutela della salute dei pazienti a seguito della positività ad un test rapido da parte di una paziente in arrivo dalla rete IMA. È bene ribadire che tale sanificazione non ha mai interrotto l’attività del pronto soccorso e in nessun momento è stato necessario interrompere l’accettazione di nuovi pazienti”.

154 CONDIVISIONI
32800 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views