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Covid 19

Pronto Soccorso di Napoli strapieni, il piano: nuove aree per i sospetti Covid

Il sovraffollamento dei Pronto Soccorso sarà discusso dall’Unità di Crisi della Campania. Con la Fase 2 negli ospedali cittadini sono aumentati gli accessi ai Pronto Soccorso che sono andati in sofferenza il 10 e 11 maggio, mentre emerge il problema della gestione dei casi Covid sospetti, quelli cioè che hanno solo alcuni sintomi come febbre o tosse che potrebbero essere legati anche ad altre patologie. La procedura di identificazione infatti è lunga e anche il test sierologico dubbio va poi chiarito. La Regione Campania potrebbe creare delle aree ad hoc per i Covid sospetti all’Ospedale del Mare.
A cura di Pierluigi Frattasi
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A Napoli continuano a scendere i numeri dei contagiati del Coronavirus, ma con l'avvio della Fase 2 è aumentato il numero di persone che si reca ai Pronto Soccorso degli ospedali – che erano rimasti quasi deserti durante i due mesi di pandemia – per curare altre cose, come fratture o ustioni. A marzo e aprile il numero degli accessi al Pronto Soccorso si era ridotto, e ci si recava solo per motivi veramente gravi. Adesso, invece, il numero degli accessi è tornato ad aumentare. Molti ospedali cittadini nei giorni di lunedì 10 e martedì 11 maggio sono andati in sofferenza, come denunciato dal 118 di Napoli e riportato da Fanpage.it. Barelle piene, posti letto finiti, ambulanze bloccate con i pazienti a bordo nell'attesa di trovare un ospedale che le ricevesse, alcune sono state costrette a portare i pazienti in provincia.

Regione, convocata l'Unità di Crisi: un'area dedicata per i sospetti Covid

La questione del sovraffollamento nei Pronto Soccorso della Campania sarà discussa anche dall'Unità di Crisi nella prossima riunione. I problemi della ripresa sono soprattutto due. Il primo è che anche negli ospedali, come in strada e sui mezzi pubblici, valgono le nuove regole del distanziamento sociale.Un afflusso maggiore di pazienti che deve fare i conti con una capacità ridotta di accoglienza. E dall'altro lato l'accoglienza di un caso Covid sospetto. Perché mentre i Covid conclamati vengono portati direttamente negli ospedali specializzati, come il Cotugno o l'Ospedale del Mare, per quelli sospetti, che hanno solo alcuni sintomi, come la febbre o la tosse, che potrebbero essere legati anche ad altre patologie si innescano percorsi lunghi per l'accertamento, mentre anche il test sierologico dubbio va poi verificato col tampone. A questo si aggiunge la necessità di sanificazione nel caso in cui il Pronto Soccorso. Come risolvere il problema per migliorare la gestione anche di grossi flussi di accessi?  Tra le ipotesi al vaglio della Regione Campania quella di realizzare entro una settimana un'area per i pazienti sospetti Covid, probabilmente all'ospedale del Mare, mentre saranno mantenute le tende pre-triage e altri punti di isolamento.

Il sindacato SAUES: "118 in difficoltà, subito Linee guida dalla Regione"

Sul caso Napoli interviene anche Paolo Ficco, presidente nazionale del Saues, il sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria. "Per scongiurare i decessi in ambulanza, occorrono subito linee guida regionali per il trasferimento dei pazienti Covid negli ospedali". Il problema da affrontare sono "le difficoltà incontrate in questi giorni nel trasferimento dei pazienti affetti da Covid-19 o presunti tali in strutture ospedaliere disponibili all’accoglienza. Chiediamo alla Regione, cui spetta la funzione organizzativa dei servizi di emergenza sanitaria – afferma Ficco – di emanare al più presto specifiche linee guida per l’individuazione degli ospedali territoriali che devono o possono accogliere, anche con le più svariate concomitanti patologie, i pazienti affetti da coronavirus o presunti tali”. Per Ficco “soprattutto in questa fase che le strutture ospedaliere sono interessate da sovraffollamento o dalla sospensione temporanea dei ricoveri per le attività di sanificazione, servono indicazioni urgenti, rigorose ed efficaci per garantire la tempestività di questi trasferimenti, scongiurare i decessi sulle ambulanze e liberarle in tempi ragionevoli per ulteriori e successivi interventi”.

La denuncia del 118 Napoli: “Ospedali sovraffollati”

Intanto, proprio per queste difficoltà, molti ospedali cittadini nei giorni di lunedì 10 e martedì 11 maggio sono andati in sofferenza, come denunciato in una nota del dirigente del 118 di Napoli, Giuseppe Galano, rivelata da Fanpage.it. Barelle piene, posti letto finiti, ambulanze bloccate con i pazienti a bordo nell'attesa di trovare un ospedale che le ricevesse, alcune sono state costrette a portare i pazienti in provincia. Tra il 10 e 11 maggio, secondo il dossier del 118, molte ambulanze hanno trovato i Pronto Soccorsi pieni, impossibilitati a ricevere i pazienti. “Una situazione grave e critica”, come la descrive il responsabile del 118, Giuseppe Galano, in una nota interna indirizzata all'Asl Napoli 1 Centro, che ha riguardato nei due giorni diversi ospedali in varie fasce orarie: “Villa Betania, Ospedale del Mare, Cardarelli, Fatebenefratelli e Cto, il 10 maggio, e Cardarelli, Vecchio Pellegrini, Fatebenefratelli, Cto, San Giovanni Bosco e Ospedale del Mare, l'11 maggio”.

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La lettera all'Asl Napoli 1 Centro

Ecco cosa scrive il responsabile del 118 all'Asl: “Siamo costretti, ancora una volta – scrive il responsabile del 118 Giuseppe Galano all'Asl Napoli 1 – a sottolineare doverosamente la gravissima e cronica carenza di ricettività da parte dei Presidi Ospedalieri Cittadini. Tale situazione è resa più grave dalla contingente pandemia COVID-19 e dall’iniziale fase due, che ha comportato, com’era prevedibile, dopo l’iniziale timore per il pericolo contagio da parte della cittadinanza di ricorrere alle cure ospedaliere, il ritorno a questa assistenza per le crescenti necessità legate alle patologie tradizionali, sia acute che croniche”.

Galano: “Pronto Soccorsi chiusi il 10 e 11 maggio”

Negli ultimi due giorni, 10 e 11 maggio, quindi, secondo il 118, si scatena una “drammatica situazione di sovraffollamento di barelle nella maggior parte degli ospedali cittadini”. Così scatta la “contemporanea impossibilità di ricovero del giorno 10 maggio, per affollamento e sanificazione: Villa Betania, Ospedale del mare, Cardarelli, Fatebenefratelli e Cto, nelle varie fasce orarie. E del giorno 11 maggio: Cardarelli, Vecchio Pellegrini, Fatebenefratelli, Cto, San Giovanni Bosco e Ospedale del Mare”.

L'elenco dei Pronto Soccorso chiusi

Galano, poi, allega alla nota all'Asl anche un elenco di fax arrivati dai Pronto Soccorsi degli ospedali al 118. In una nota del coordinatore del 118 Napoli del 10 maggio, ore 13,15, denuncia: “lo stato di grave criticità in cui versa il sistema del 118 cittadino per chiusura dei Pronto Soccorso nei seguenti ospedali: ore 00,54 chiusura del Ps Ospedale Evangelico per sanificazione e apertura ore 14,20; ore 8,14 Ospedale del Mare chiude accettazione sospetti Covid e Covid Positivi; ore 9,18 Cardarelli chiude per sovraffollamento in Ps e Obi in corso emergenza Covid; ore 9,90, Fatebenefratelli comunica esaurimento posti letto donne e uomini in tutto l'ospedale; ore 10,03 Cto esauriti posti in Pronto Soccorso e codici rossi; ore 11,15 Ospedale del Mare chiuso per sanificazione; ore 11,24 Cto chiude per affollamento in Pronto Soccorso". La direzione Sanitaria del Cardarelli in serata però ha smentito che il Pronto Soccorso sia stato chiuso.

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L'11 maggio la situazione è ancora pesante, secondo le note del 118. L'Ospedale Pellegrini alle ore 16 comunica al 118 “la non disponibilità ad accogliere ulteriori pazienti in quanto in pronto soccorso le barelle sono tutte occupate”. Il Cto alle ore 3,20 scrive “al momento il Pronto soccorso del Cto non può ricevere ulteriori pazienti in quanto tutte le stanze sono occupate da pazienti in attesa di tampone”. L'Ospedale dei Colli Monaldi Cotugno alle ore 15,15 “tutte le postazioni del Pronto Soccorso compreso il codice rosso e l'Obi sono occupate da pazienti isolati in attesa di risultato del tampone per Sars-Cov2”. Il San Giovanni Bosco comunica la “chiusura completa del Pronto Soccorso su disposizione del direttore sanitario per sanificazione dei locali fino alla prossima comunicazione”. Alle ore 14,45 il Fatebenefratelli comunica al 118 che la “situazione di emergenza con occupazione delle postazioni di Pronto Soccorso e mancanza posti letto in ospedale”. Il Pellegrini alle ore 8,30 la “non disponibilità ad accogliere ulteriori pazienti in quanto in Ps le barelle sono tutte occupate” e ancora “l' impossibilità ad accogliere pazienti sospetti Covid per la presenza di un sospetto nel posto di isolamento in Pronto Soccorso”. Quindi la necessità di sanificazione.

Il caso del Cardarelli

In una nota dell'11 maggio il responsabile dell'Uoc Pronto Soccorso e Obi del Cardarelli scrive all'Asl Napoli 2 Nord una nota a penna: “Si comunica che il Pronto Soccorso è attualmente in overcrowding (sovraffollamento ndr). Si ricorda altresì che non sono disponibili posti per sospetti Covid e che attualmente vi è ampia disponibilità di posti in varie strutture per questi pazienti. Tanto ai fini di un corretto percorso assistenziale”. In un'altra nota, alle ore 14,50, il responsabile del bed management del Cardarelli segnala al 118 la “saturazione capacità ricettiva area della Urgenza-Emergenza. Stante la totale saturazione della capacità ricettiva delle varie Uo afferenti all'Area della Urgenza-Emergenza e più in generale del Presidio Ospedaliero nel suo complesso, con indisponibilità di ulteriore ricettività presso le Uo. Onde evitare la afferenza presso questa struttura ospedaliera di ulteriori pazienti, laddove gli stessi possano trovare opportuno riscontro assistenziale presso altre strutture ospedaliere. Parimenti si rappresenta che per effetto del contesto oggettivo contingente stante la problematica, la afferenza di ulteriori ambulanze del STI 118 presso questo Pronto Soccorso determina il temporaneo fermo all'esercizio delle stesse, causa la impossibilità di sbarellamento dei pazienti”.

In una terza nota dell'11 maggio, il coordinatore del Cot 118 Napoli alle ore 16 denuncia “lo stato di grave criticità in cui versa il sistema del 118 cittadino con richieste in attesa per mancanza di ambulanze tutte impegnate in servizi sul territorio: lo stato di criticità è aggravato dalla ricettività dei Pronto Soccorso degli Ospedali cittadini che hanno inviato fax informativi per denunciare carenze di barelle e posti letto. Aorn Cardarelli, Vecchio Pellegrini, Fatebenefratelli, Cto, San Giovanni Bosco, Ospedale del Mare hanno comunicato tramite fax la grave situazione gestionale dei pazienti che afferiscono in Pronto Soccorso per l'assoluta mancanza di barelle, fonti ossigeno e posti letto utili a movimentare il transito dei pazienti afferenti ai pronto soccorso. In tale situazione emergenziale i tempi per sbarellare i pazienti trasportati in ospedale diventano estremamente lunghi e le richieste di intervento restano inevase oltre il previsto”.

La replica del Cardarelli: "Struttura sempre aperta"

Sui precedenti documenti del 118, tutti firmati e protocollati, si è basata, quindi, la ricostruzione di Fanpage.it. Tuttavia la direzione strategica dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Antonio Cardarelli ha precisato in serata, che a seguito di una verifica da parte degli uffici competenti, “non c’è stata alcuna carenza di letti tecnici né tantomeno di ossigeno. Il pronto soccorso, nonostante l’importante aumento dei ricoveri, è stato infatti operativo pur nel rispetto delle normative nazionali anti-contagio che evidentemente impongono un distanziamento maggiore tra i pazienti. In nessun caso è stato rifiutato il ricovero a pazienti triagiati e bisognevoli di cure; si ribadisce anzi che tutti i pazienti triagiati in pronto soccorso per i quali si è reso necessario un ricovero hanno trovato al Cardarelli, come sempre, un’adeguata risposta assistenziale. Non corrisponde al vero, inoltre, che il pronto soccorso del Cardarelli sia stato chiuso. L’unica sanificazione resasi necessaria ha riguardato l’area “codice rosso”, interdetta dalle 00.15 alle 2.15 nella notte tra il 10 e l’11 maggio 2020. La sanificazione dell’area si è resa indispensabile in applicazione delle linee guida ministeriali a tutela della salute dei pazienti a seguito della positività ad un test rapido da parte di una paziente in arrivo dalla rete IMA. È bene ribadire che tale sanificazione non ha mai interrotto l’attività del pronto soccorso e in nessun momento è stato necessario interrompere l’accettazione di nuovi pazienti”.

Le polemiche, M5s e Lega: si faccia chiarezza

La vicenda è divenuta oggetto di dibattito politico. Valeria Ciarambino, consigliere regionale M5S ha scritto: "La Regione Campania e la direzione del Cardarelli chiedono la rettifica dell'articolo di Fanpage in cui si denuncia il sovraffollamento dell'area di emergenza urgenza del Cardarelli, al punto di non poter accettare più ricoveri. Ma rettifica di cosa? C'è un fax inviato alle 14.50 dell'11 maggio in cui il responsabile dell'Emergency management e del Bed management del Cardarelli scrive al 118 di Napoli chiedendo di non portare più pazienti al pronto soccorso del Cardarelli che è già saturo, al punto che non c'è più possibilità di sbarellare i pazienti dalle ambulanze, e di portarli in altri ospedali". Mentre il senatore Ugo Grassi (Lega) ha affermato: “Solo la professionalità di medici, infermieri e operatori sanitari ha salvato la regione dal collasso”. Da sola “non può bastare a tamponare le falle di un sistema regionale dell’assistenza fiaccato da cinque anni di pessima amministrazione".

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