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Noemi ferita dalla camorra a Napoli

Il papà di Noemi: “Ieri incontro col presidente Mattarella. Mia figlia sarà operata di nuovo”

La piccola Noemi è stata ferita nel corso di un agguato a piazza Nazionale, a Napoli. Lei, che niente c’entrava con quella sparatoria, benché sia a casa tra le braccia dei genitori, non può ancora tornare alla normalità. Il papà della bimba, Fabio Staiano, racconta a Fanpage.it com’è cambiata la loro vita, di quanto siano ancora delicate le condizioni della piccola e che credono nello Stato e nella giustizia. “Ieri abbiamo incontrato Mattarella, le ha regalato un pupazzo. Ora vogliamo. giustizia”
A cura di Gaia Martignetti
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Mattarella con la piccola Noemi durante le Universiadi. Foto Quirinale
Mattarella con la piccola Noemi durante le Universiadi. Foto Quirinale
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Quando risponde al telefono Fabio Staiano ha la voce di chi sta combattendo una battaglia difficile, ma è fiducioso, perché ieri ha incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme alla piccola Noemi, sua figlia. Sa che lo Stato è dalla sua parte, anche se la vita è ancora complicata, a 7 mesi di distanza da quell'agguato in cui la bimba è stata ferita da un proiettile, durante una sparatoria in pieno giorno a piazza Nazionale, a Napoli. Uno scenario da far west in cui la piccola e sua nonna, ferita anche lei, non c'entravano nulla. Oggi, che Noemi è a casa, tra le braccia di papà Fabio e mamma Tania, deve sottoporsi a cure delicatissime, perché da quando è stata dimessa dall'ospedale Santobono, porta un corsetto per proteggere la sua colonna vertebrale, ancora molto fragile. Non è facile affrontare un percorso del genere, ma ogni giorno Fabio e sua moglie cercano di proteggere Noemi, anche dalla sovraesposizione mediatica.

L'incontro tra il Presidente Mattarella e Noemi

Quando Fabio Staiano racconta a Fanpage.it dell'incontro con il Presidente Mattarella, la sua voce si riempie di speranza. «Sembrava una persona di famiglia. Ci ha dato piena disponibilità su tutto. Per qualsiasi cosa, qualsiasi problema, ha detto che basta una telefonata "noi ci saremo sempre". Ero molto emozionato per l'incontro. Quando l'ho visto – racconta Fabio Staiano – è stato tutto molto semplice. Ha portato Noemi fuori al terrazzino e le ha fatto trovare anche un regalino, le ha regalato un pupazzo, è stata molto contenta». L'incontro è avvenuto in forma privata al Quirinale ieri 22 novembre alle 16 ed è durato un'ora. «Avere la vicinanza di una persona del genere che è il Capo dello Stato è importante. Ha voluto sincerarsi di persona della situazione  – spiega il papà di Noemi – di quello che stiamo attraversando. Ci ha detto che deve superare questo intervento e che vuole vederla senza questo corsetto. Vuole vederla felice e vuole che faccia una vita normale». La normalità per la piccola Noemi però non è ancora arrivata, nonostante ora sia tra le braccia dei suoi genitori che accompagnano e proteggono la loro bimba notte e giorno. Non è ancora in grado di andare a scuola, ma Fabio e Tania hanno provveduto anche all'istruzione di Noemi: « Stiamo facendo venire una maestra a casa, in modo che Noemi quando potrà tornare a scuola non si trovi in difficoltà».

Le condizioni di salute di Noemi

Fabio racconta anche della prossima operazione a cui dovrà sottoporsi la bimba, per poter finalmente tornare a giocare. «Abbiamo fatto una prima consulenza a Milano e giovedì mattina andremo a Bologna al Rizzoli, dal Professor Alessandro Gasbarrini. Tratta solo la colonna vertebrale e visto che Noemi dovrà avere una fusione spinale, adesso ci stiamo occupando dei tempi. Stiamo uscendo ora da questo calvario – continua Fabio – cerchiamo di aspettare se si può. Un paio di medici vorrebbero aspettare non più di 6-8 mesi. La bimba, da quando siamo usciti dall'ospedale, porta un corsetto notte e giorno, senza mai toglierlo. Non sappiamo cosa avverrà da qua a 2 mesi. Se ci sarà qualche instabilità nella colonna vertebrale dobbiamo andare a fare questo intervento immediatamente». Noemi e i suoi genitori continuano ad andare al Santobono per controlli e accertamenti, «è cambiato il nostro modo di vivere», spiega Fabio. «Speriamo di poter tornare presto alla normalità. Quando proviamo a domandare qualcosa su quel giorno a piazza Nazionale, subito cambia discorso. A volte però è Noemi che si apre e dice qualcosa. Secondo me sarà lei a dirci cosa ha provato in quei momenti, quando sarà pronta».

Il processo Del Re

Intanto però sarà soprattutto la giustizia a dover fare il suo corso, non solo per la famiglia Staiano. «Vogliamo giustizia per mia figlia, ma anche per tutte le persone che escono quotidianamente per strada e bisogna evitare che accada ancora. Come ho sempre detto, non sappiamo se avverrà un altro miracolo del genere. I bambini devono essere liberi di giocare, parliamo di una piazza popolata da tante persone ed è inammissibile che si debba aver paura di scendere alle 5 del pomeriggio, di prendere un caffè. Siamo molto fiduciosi, crediamo molto nello Stato, nella magistratura. Aspetteremo questo processo, bisogna dare una lezione a queste persone. Prima di fare un gesto del genere devono pensarci 20, 30 volte». Questa battaglia potrebbe cominciare presto. I magistrati della Dda di Napoli hanno firmato la richiesta di chiusura indagini, ora i due indagati, i fratelli Del Re per l'agguato a Salvatore Nurcaro in cui è stata ferita Noemi insieme a sua nonna, hanno 20 giorni di tempo per fornire la propria versione, prima che la Procura firmi la richiesta di processo. La famiglia Staiano sarà affiancata in questa lotta dall'avvocato modenese di origini siciliane Vincenza Rando, vicepresidente dell'Associazione Libera. «Non deve mai più accadere. Questa deve essere l'ultima volta, conclude Fabio, che provano a fare una cosa del genere, perché è inammissibile».

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